Uscire dall'indifferenza per tornare ad essere umani

by Mauro 3. gennaio 2014 21:32

              Il numero sempre crescente di interconnessioni e di comunicazioni che avviluppano il nostro pianeta rende più palpabile la consapevolezza dell’unità e della condivisione di un comune destino tra le Nazioni della terra.

           Nei dinamismi della storia, pur nella diversità delle etnie, delle società e delle culture, vediamo seminata così la vocazione a formare una comunità composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri.
            Tale vocazione è però ancor oggi spesso contrastata e smentita nei fatti, in un mondo caratterizzato da quella “globalizzazione dell’indifferenza”  che ci fa lentamente “abituare” alla sofferenza dell’altro, chiudendoci in noi stessi.
          Così papa Francesco scriveva nel suo Messaggio per la celebrazione della XLVII GIORNATA MONDIALE DELLA PACE, il primo gennaio 2014. Un invito ad uscire dall’indifferenza per tornare ad essere umani..

Il Natale è ancora questione di accoglienza

by Mauro 21. dicembre 2013 12:06

          È la volta del diritto di Cittadinanza ad essere oggetto del dibattito parlamentare a motivo delle continue provocazioni che ci vengono dai flussi migratori che attraversano il Mediterraneo per trovare riconosciuto il diritto alla vita. Eppure molti di loro perdono fin anche la vita durante la traversata altri, invece, finiscono col rinunciare e chiedono di essere riportati nel Paese d’origine se questa, in Italia, è la vita a loro riconosciuta!
        Il motto che per eccellenza sostiene il mantenimento dello status quo, “stavamo meglio quando stavamo peggio”, pare avere la meglio innanzi all’evidenzia della nostra ora. Di fronte ad una Società che cerca di dimenticarsi attraverso il Natale, la veridicità della Festa rivendica il riconoscimento della vita che passa per l’accoglienza e lo stupore, così come fu in quel di Betlemme.
        Avere cittadinanza significa avere riconosciuti i diritti civili e politici, lo straniero ha cittadinanza in un altro stato e i diritti riconosciuti sono parziali, l’apolide non gode di alcuna cittadinanza e di diritti si parla davvero poco. Penso che questo Natale sarà più autentico proprio perché aumentano sempre più gli apolidi, in fondo Gesù apparteneva a quest’ultima categoria, sebbene ebreo d’origine a lui non fu riconosciuta cittadinanza, diritto ad occupare quel suolo, a motivo della sua Parola, perfino il processo si svolse in un ambivalente rimando di competenze tra Sinedrio e Governo romano, come a dire che andava giudicato ma nessuno voleva assumersi la competenza giuridica della condanna…More...

Il Natale e la periferia: Presepe vivente nel cuore rurale di Palermo

by Mauro 20. dicembre 2013 16:49

               Il rione Danisinni in queste ore si trova impegnato nell’allestire l’imponente scenografia del Presepe vivente che troverà vita nel cuore “rurale” della Città di Palermo.
           Domenica 22 dicembre dalle ore 17.00 in poi piazza Danisinni accoglierà un appuntamento “solidale”, così come commentano gli organizzatori, che si perpetua da diversi anni. More...

Prevenzione o connivenza? This is the question

by Mauro 13. dicembre 2013 12:00

       La questione sul gioco d’azzardo pone dinanzi ad un chiarimento di fondo:  o è una minaccia sociale e pertanto va fatta una chiara azione preventiva, oppure è da considerarsi come uno dei tanti fenomeni di business del nostro tempo e che pertanto non merita eccessiva attenzione, per di più è bene sdrammatizzare e attenuare il dibattito!
         Questa chiarificazione è da chiedersi allo Stato. La Comunità scientifica invece ha già assunto, in modo quasi univoco, il carattere di rischio volto alla patologia insito proprio nel gioco d’azzardo. Il DSM – 5 ha inserito il gioco d’azzardo patologico all’interno della categoria diagnostica: Disturbi da uso di sostanze. È questa una grande conquista (appresso un post sull’evoluzione diagnostica del GAP nel DSM) anche se già nel 1945, Fenichel  profeticamente considerava il gioco come una “tossicomania senza droga”.
          Dando per buono che lo Stato,malgrado il conflitto di interessi (non torno sulla questione economica già ampiamente trattata in più post), decida di effettuare un intervento preventivo. Da dove questo dovrebbe partire?
          Un aspetto di particolare rilievo ritengo che sia l’educazione al desiderio, cioè l’educazione alla soddisfazione del desiderio. L’impulso al gioco che man mano si trasforma in condotta compulsiva, infatti, è dettato da una ricerca di gratificazione che il giocatore ottiene dall’eccitazione della giocata, più che dalla vittoria in sè.More...

Mens artistica, magica o... economica?

by Mauro 12. dicembre 2013 15:05

            E' stata appena collocata una nuova opera d' "arte" nel piazzale antistante la Reggia di Caserta. Da poche ore un corno alto circa quindici metri si erge innanzi la Reggia e a detta del Sindaco della Città dovrebbe "portare buon auspicio".

            Certo è che se per incrementare l'afflusso di turisti si ricorre ad un monumento funzionale, più che per l'attrattiva, per le sue proprietà magiche, la Soprintendenza per i Beni Culturali e l'Amministrazione locale hanno parametri del tutto singolari nel creare nessi di significato tra arte ed economia. Riconosco, altresì, che la provocazione ha attirato l'attenzione di molti e quindi un potenziale aumento dei commerci, questo a dirla con il signor Sindaco dovrebbe confermare che la fortuna porta soldi!

             E' questa la mentalità che in modo sempre più prepotente sta impregnando la nostra società. Il gioco d'azzardo ne è un tipico esempio, così come le feste di halloween o il rito delle visite ai centri commerciali la domenica al posto della Messa. Tutti aspetti di un fare economico che vorrebbe avere il primato su tutto, e che espone ad addiction cioè a dipendenza patologica.

           E' da rilevare, però, che un tal sistema non obbedisce ad una mens magica piuttosto ad un ligio ragionamento ben calcolato, volto a manovrare il sentire umano. L'utile che si trae dalle nuove dipendenze è un vero business. Il gusto per la "nuova arte", a questo punto, è del tutto giustificabile!

Dall'ideale all'idolo: il gioco d'azzardo quale fuga in un mondo parallelo

by Mauro 11. dicembre 2013 01:25

      Abbiamo già descritto come nel nostro bel Paese il gioco d'azzardo non è perseguito in quanto pratica antisociale ma in quanto pratica non autorizzata. Quando riceve le dovute concessioni di legge, cioè, allora viene autorizzato e quindi l'organizzatore rientra nell'ordine degli esercizi commerciali che producono un reddito e pertanto oggetto di rivalsa da parte dell'erario, Ente capace di creare una realtà parallela, e ne spiego i motivi.

             La trovata è economicamente geniale considerato che le tasse per le concessioni sommate alle tasse sulle vincite ammontano a circa 30 miliardi di euro. La terza azienda italiana dopo Eni e Fiat, ha certamente il diritto di essere considerata legale. E' un approccio direi "sacrale" rispetto a ciò che fino a poco prima era considerato pericoloso. Riprendo il racconto biblico della Genesi per definirlo: l'uomo e la donna quando cercano di ottenere potere sulla loro storia e conoscenza di fatto ne fanno un idolo e questo fa perdere loro identità, non si riconoscono più. In realtà cerano di realizzare un'immagine di Dio e perciò l'idolo, affidano ad un qualcosa di meramente limitato una aspettativa illimitata. L'immagine di Dio, di fatto, l'avevano già ricevuta: era la loro identità, loro erano "ad immagine e somiglianza di Dio".

            A pensarci bene il "toto nero" è da considerare illegale e quindi pericoloso solo perchè non si pagano le tasse. Mettendo da parte la questione degli undici grandi Gestori che sul territorio nazionale hanno la consessione per il gioco d'azzardo con proventi pari a 40 miliardi di euro annui, ora voglio soffermarmi su un aspetto che contribuisce a mantenere la società infantile propria del nostro tempo.

             La capacità di tollerare il confronto con il limite e la sofferenza indicano il passaggio ad una organizzazione psicologica adulta, la capacità di un costrutto interno a cui ancorarsi per tollerare l'esperienza di frustrazione. More...

Da lotta continua a Lotto continuo: la perdita è garantita

by Mauro 26. novembre 2013 23:40

        Un’atmosfera di particolare riflessione ci ha visti coinvolti sabato scorso al teatro Selinus di Castelvetrano durante il Workshop Vite in gioco. Ci siamo presi un tempo di ascolto per guardare stili educativi, giochi di potere, indottrinamenti delle nuove generazioni che in modo subdolo e seducente cercano di indurre bisogni e di ridurre l’individuo a pedina del Sistema di mercato.
         Dare il primato all’economia equivale a svilire la dignità umana e a fomentare dinamiche di violenza, come la violenza intradomestica, il gioco d’azzardo, la prostituzione minorile. La ricerca di potere sull’altro e sulla storia, l’elusione del limite proprio del vivere umano e della interazione con persone o cose, sono proposte che si annidano negli slogan pubblicitari così come nelle mode di consumo.
          Un aspetto di ulteriore rilievo è la passivizzazione della persona che viene a deresponsabilizzarsi fuggendo in una realtà parallela. Una massima trovata da Francesco Lucido, uno dei relatori, è stata quella di constatare l’epocale passaggio da “Lotta continua” a “Lotto continuo”. Il venir meno dell’impegno politico e della responsabilità sociale quale questione che ci appartiene,ossia  sogno da tradurre in realtà, ed il passaggio alla cultura fatalista, la vita affidata al caso o alla illusione magica di potere controllare una vincita.
          Eppure è di perdita di controllo che si tratta sebbene la manipolazione elevata a sistema vorrebbe affermare il contrario. Un tipico esempio è la MadBid,More...

Vite in gioco

by Mauro 20. novembre 2013 00:30

      VITE IN GIOCO questo è il titolo che abbiamo dato al Workshop che terremo sabato prossimo al teatro Selinus di Castelvetrano per avviare una riflessione partecipata sulle nuove dipendenze e sulla violenza intra-domestica.

     Fenomeni che minacciano la vita familiare e che troppo spesso restano in sordina, sottovalutati anche dalle famiglie che vi si trovano coinvolte.
     Pensiamo ad esempio alla dipendenza cyber-relazionale, a quei rapporti virtuali che vengono a sostituire quelli propri della interazione concreta in cui tutti i canali sensoriali si attivano per riconoscere l’altro.
     A tal proposito un interrogativo a cui cercheremo di dare risposta: continuità o rottura tra i due mondi?  Ma si tratta davvero di un gioco?

Ripensare il Territorio pensandosi Comunità

by Mauro 3. novembre 2013 12:00

              Guardo con ammirazione al progetto educativo realizzato a Reggio Emilia, Città ove la qualità della vita sociale è cresciuta man mano che si è sviluppata una cultura del bene comune, della dignità del cittadino e della Città quale luogo di relazioni e servizi prima ancora che di business. Una politica che non delega il suo ruolo dando il primato all’economia ma resta a servizio della Comunità formata da persone.  Proprio Howard Gardner nel libro Cinque chiavi per il futuro descrive l’etica sociale maturata da Reggio Emilia con queste parole Io credo che il ruolo del cittadino richieda un atteggiamento etico: richieda cioè la convinzione che la propria comunità dovrebbe possedere certe caratteristiche di cui l’individuo possa andare fiero, e l’impegno ad agire in prima persona affinché la comunità ideale diventi realtà. Questo significa investire di responsabilità sociale ogni singolo cittadino favorendo il processi di cambiamento attraverso l’espressione del senso di bellezza che l’essere umano porta dentro, il gusto per ciò che fa bene al vivere.
              Simile atteggiamento, a mio parere, è strategia per passare dall’utopia al sogno, dall’idealismo alla profezia espressa nel sogno, così come lo ha inteso Adriano Olivetti grande pensatore, prima che imprenditore, del secolo scorso: Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande.More...

L'umano necessita di mani amiche

by Mauro 20. settembre 2013 23:50
    Ci sono dei momenti storici nei quali il problema cruciale è quello della libertà, soprattutto nelle condizioni di oppressione, 
   e ce ne sono altri nei quali il problema maggiore è quello della fraternità, ed è il caso del nostro tempo.
                                                               (Edgar Morin)

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