Vivere la vita: Il dono di un nuovo anno

by Mauro 31. dicembre 2013 23:59

            Il senso della vita non è qualcosa in cui ti imbatti per caso, come la soluzione a un enigma
o il premio di una caccia al tesoro.
Il senso della vita è qualcosa che costruisci vivendo:
a partire dalla tua storia,
dai tuoi affetti,
dall’esperienza umana che ti viene trasmessa,
dal tuo talento e dal tuo sapere,
dalle cose in cui credi,
dalle cose e dalle persone che ami, dai valori per cui sei disposto a sacrificare qualcosa.
Gli ingredienti ci sono tutti.
Tu sei l’unico che può fonderli in quel disegno
che sarà la tua vita.
Fà che sia una vita piena di dignità
e di significato per te.
Se sarà così,
allora il bilancio dei successi
e dei fallimenti
sarà secondario.
John Gardner

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Blog | Incontri culturali | Palermo

Ridestare lo spazio dell'anima

by Mauro 22. dicembre 2013 12:23

         Al di là dei convenzionalismi tipici dell’epoca dei consumi ritengo che il Natale è prima di tutto guardarsi negli occhi, scoprire le presenza dell’altro e lasciarsi guardare fino a riscoprire la propria di vita, il senso dell’esserci in questo mondo.
       I “primi” a vivere il Natale furono stupiti, meravigliati per quel che accadeva nel nascondimento di una notte lontana dai “palazzi dei re”.
     Natale è ricerca di un volto che non passa per le vie ordinarie, per le autostrade della frenesia quotidiana. Devi andare fuori strada per rintracciare le orme del sentiero che porta a contemplare la Natività.
      Proprio come ha fatto Francesca, insegnante di filosofia a Palermo, che ieri ha portato i suoi “ragazzi” fuori dalle grigie aule della scuola e per strada, nello scorgere un anziano nonno che teneva per mano il nipotino, ha chiesto agli alunni: chi è che accompagna l’altro? Ne è nato un confronto sorprendente, una ricchezza di pensieri condivisi e, alla fine, la classe ha riconosciuto il dono della reciprocità ove ciascuno, nonno e bimbo, sosteneva il cammino dell’altro.More...

Sogno un Mondo imbrattato di blu!

by Mauro 21. dicembre 2013 16:45

 

In blu i Paesi che riconoscono il diritto di cittadinanza incondizionata a tutti coloro che nascono nel loro territorio

Color celeste i Paesi che riconoscono tale diritto ma a determinate condizioni

 

Noi sogniamo un Mondo imbrattato di blu! More...

Il Natale è ancora questione di accoglienza

by Mauro 21. dicembre 2013 12:06

          È la volta del diritto di Cittadinanza ad essere oggetto del dibattito parlamentare a motivo delle continue provocazioni che ci vengono dai flussi migratori che attraversano il Mediterraneo per trovare riconosciuto il diritto alla vita. Eppure molti di loro perdono fin anche la vita durante la traversata altri, invece, finiscono col rinunciare e chiedono di essere riportati nel Paese d’origine se questa, in Italia, è la vita a loro riconosciuta!
        Il motto che per eccellenza sostiene il mantenimento dello status quo, “stavamo meglio quando stavamo peggio”, pare avere la meglio innanzi all’evidenzia della nostra ora. Di fronte ad una Società che cerca di dimenticarsi attraverso il Natale, la veridicità della Festa rivendica il riconoscimento della vita che passa per l’accoglienza e lo stupore, così come fu in quel di Betlemme.
        Avere cittadinanza significa avere riconosciuti i diritti civili e politici, lo straniero ha cittadinanza in un altro stato e i diritti riconosciuti sono parziali, l’apolide non gode di alcuna cittadinanza e di diritti si parla davvero poco. Penso che questo Natale sarà più autentico proprio perché aumentano sempre più gli apolidi, in fondo Gesù apparteneva a quest’ultima categoria, sebbene ebreo d’origine a lui non fu riconosciuta cittadinanza, diritto ad occupare quel suolo, a motivo della sua Parola, perfino il processo si svolse in un ambivalente rimando di competenze tra Sinedrio e Governo romano, come a dire che andava giudicato ma nessuno voleva assumersi la competenza giuridica della condanna…More...

Il Natale e la periferia: Presepe vivente nel cuore rurale di Palermo

by Mauro 20. dicembre 2013 16:49

               Il rione Danisinni in queste ore si trova impegnato nell’allestire l’imponente scenografia del Presepe vivente che troverà vita nel cuore “rurale” della Città di Palermo.
           Domenica 22 dicembre dalle ore 17.00 in poi piazza Danisinni accoglierà un appuntamento “solidale”, così come commentano gli organizzatori, che si perpetua da diversi anni. More...

Prevenzione o connivenza? This is the question

by Mauro 13. dicembre 2013 12:00

       La questione sul gioco d’azzardo pone dinanzi ad un chiarimento di fondo:  o è una minaccia sociale e pertanto va fatta una chiara azione preventiva, oppure è da considerarsi come uno dei tanti fenomeni di business del nostro tempo e che pertanto non merita eccessiva attenzione, per di più è bene sdrammatizzare e attenuare il dibattito!
         Questa chiarificazione è da chiedersi allo Stato. La Comunità scientifica invece ha già assunto, in modo quasi univoco, il carattere di rischio volto alla patologia insito proprio nel gioco d’azzardo. Il DSM – 5 ha inserito il gioco d’azzardo patologico all’interno della categoria diagnostica: Disturbi da uso di sostanze. È questa una grande conquista (appresso un post sull’evoluzione diagnostica del GAP nel DSM) anche se già nel 1945, Fenichel  profeticamente considerava il gioco come una “tossicomania senza droga”.
          Dando per buono che lo Stato,malgrado il conflitto di interessi (non torno sulla questione economica già ampiamente trattata in più post), decida di effettuare un intervento preventivo. Da dove questo dovrebbe partire?
          Un aspetto di particolare rilievo ritengo che sia l’educazione al desiderio, cioè l’educazione alla soddisfazione del desiderio. L’impulso al gioco che man mano si trasforma in condotta compulsiva, infatti, è dettato da una ricerca di gratificazione che il giocatore ottiene dall’eccitazione della giocata, più che dalla vittoria in sè.More...

Non ho mai baciato un'Organizzazione: l'Analisi Transazionale per la gestione della complessità

by Mauro 12. dicembre 2013 18:10

           “Non ho mai baciato un’organizzazione. Strumenti e metodologie utili per lavorare con e nelle organizzazioni” , questo il titolo del Workshop  condotto da Sabine Klingenberg con la quale abbiamo condiviso dieci giorni di lavoro all’Albergheria a Palermo presso la sede della SSPIG.

           Un Workshop per entare, con colleghi psicologi e psicoterapeuti, all'interno del complesso mondo delle Organizzazioni. Forse in pochi sanno che uno degli ambiti di consulenza per chi lavora nel campo psicologico è proprio la supervisione del lavoro all’interno di organizzazioni pubbliche e private ove l’umano si intreccia con gli obiettivi propri della realtà lavorativa. Finanche i successi di produzione sono proporzionati alla qualità di vita e di interazione tra chi vi lavora.
           Il modello analitico transazionale risulta particolarmente favorevole alla gestione delle complessità insite all’interno di una organizzazione. La definizione di un contratto di lavoro (tipico del metodo) riduce la complessità e permette di lavorare seguendo una specifica prospettiva in base ai bisogni, l’analisi delle transazioni permette di osservare i processi ed i giochi in atto, i processi di svalutazione, i livelli di impasse.
           Un aspetto di particolare interesse è la definizione del mondo-ruolo che ciascuno condivide all’interno della organizzazione e che, comunque, è da distinguersi dal nucleo profondo dell’individuo. Ciascuno apre parti di sé al mondo in cui lavora ma non coincide con esso. Quando questo accade troviamo delle storie di vita gravemente disfunzionali a rischio di burnout o di altre patologie.More...

Mens artistica, magica o... economica?

by Mauro 12. dicembre 2013 15:05

            E' stata appena collocata una nuova opera d' "arte" nel piazzale antistante la Reggia di Caserta. Da poche ore un corno alto circa quindici metri si erge innanzi la Reggia e a detta del Sindaco della Città dovrebbe "portare buon auspicio".

            Certo è che se per incrementare l'afflusso di turisti si ricorre ad un monumento funzionale, più che per l'attrattiva, per le sue proprietà magiche, la Soprintendenza per i Beni Culturali e l'Amministrazione locale hanno parametri del tutto singolari nel creare nessi di significato tra arte ed economia. Riconosco, altresì, che la provocazione ha attirato l'attenzione di molti e quindi un potenziale aumento dei commerci, questo a dirla con il signor Sindaco dovrebbe confermare che la fortuna porta soldi!

             E' questa la mentalità che in modo sempre più prepotente sta impregnando la nostra società. Il gioco d'azzardo ne è un tipico esempio, così come le feste di halloween o il rito delle visite ai centri commerciali la domenica al posto della Messa. Tutti aspetti di un fare economico che vorrebbe avere il primato su tutto, e che espone ad addiction cioè a dipendenza patologica.

           E' da rilevare, però, che un tal sistema non obbedisce ad una mens magica piuttosto ad un ligio ragionamento ben calcolato, volto a manovrare il sentire umano. L'utile che si trae dalle nuove dipendenze è un vero business. Il gusto per la "nuova arte", a questo punto, è del tutto giustificabile!

Dall'ideale all'idolo: il gioco d'azzardo quale fuga in un mondo parallelo

by Mauro 11. dicembre 2013 01:25

      Abbiamo già descritto come nel nostro bel Paese il gioco d'azzardo non è perseguito in quanto pratica antisociale ma in quanto pratica non autorizzata. Quando riceve le dovute concessioni di legge, cioè, allora viene autorizzato e quindi l'organizzatore rientra nell'ordine degli esercizi commerciali che producono un reddito e pertanto oggetto di rivalsa da parte dell'erario, Ente capace di creare una realtà parallela, e ne spiego i motivi.

             La trovata è economicamente geniale considerato che le tasse per le concessioni sommate alle tasse sulle vincite ammontano a circa 30 miliardi di euro. La terza azienda italiana dopo Eni e Fiat, ha certamente il diritto di essere considerata legale. E' un approccio direi "sacrale" rispetto a ciò che fino a poco prima era considerato pericoloso. Riprendo il racconto biblico della Genesi per definirlo: l'uomo e la donna quando cercano di ottenere potere sulla loro storia e conoscenza di fatto ne fanno un idolo e questo fa perdere loro identità, non si riconoscono più. In realtà cerano di realizzare un'immagine di Dio e perciò l'idolo, affidano ad un qualcosa di meramente limitato una aspettativa illimitata. L'immagine di Dio, di fatto, l'avevano già ricevuta: era la loro identità, loro erano "ad immagine e somiglianza di Dio".

            A pensarci bene il "toto nero" è da considerare illegale e quindi pericoloso solo perchè non si pagano le tasse. Mettendo da parte la questione degli undici grandi Gestori che sul territorio nazionale hanno la consessione per il gioco d'azzardo con proventi pari a 40 miliardi di euro annui, ora voglio soffermarmi su un aspetto che contribuisce a mantenere la società infantile propria del nostro tempo.

             La capacità di tollerare il confronto con il limite e la sofferenza indicano il passaggio ad una organizzazione psicologica adulta, la capacità di un costrutto interno a cui ancorarsi per tollerare l'esperienza di frustrazione. More...

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