Terra Santa

    Uno spazio dedicato alla Terra Santa, la terra che è crocevia di fedi, culture, modi di intendere ed affrontare la vita. Una terra travagliata, segnata dalla sofferenza e dall’astio tra i popoli, ma ancor prima visitata dalla rivelazione di Dio. È questa vocazione natia che a mio avviso può restituire alla Terra Santa la capacità di favorire l’incontro, il dialogo, la relazione tra i popoli.
          In particolare nel territorio palestinese troviamo intrecciarsi le due grandi religioni monoteiste, l’islamismo ed il cristianesimo, fedi che hanno in comune valori e senso del trascendente, ma che tradite diventano  pretesto per affermarsi sull’altro utilizzando anche i modi più cruenti. Nel contesto israeliano il cristianesimo diventa luogo di incontro tra l’ebraismo e l’islamismo, con entrambi condivide lingua, storia, popolazione, e nell’ebraismo in particolare affonda le proprie radici. Anche in questo caso il fondamentalismo e la strumentalizzazione politica offuscano la via del dialogo e le popolazioni continuano ad essere martoriate da scelte di potere che non rispettano la dignità dell’essere umano.
         Non si può pensare ad un processo culturale di ricerca di senso eludendo questo luogo ed i popoli che ivi convivono, ed è perciò che la Terra Santa è da considerarsi quale osservatorio privilegiato per l’intero pianeta. Trovare la Via del dialogo in questo luogo significa provocare vie di incontro per tutta l’umanità.
        I post rispondenti a questa categoria intendono occuparsi della questione palestinese così come del dialogo ebraico-cristiano, dello sviluppo del territorio così come della storia che nei secoli ha accolto culture diverse. Un confronto per interessarsi e scoprire la spiritualità della Terra Santa.
         La capitale Gerusalemme, “Visione di pace” permette l’ingresso nella città antica, passando per una delle sette porte erette da Solimano insieme alle mura della Città Santa. Mura che possono raffigurare il senso di custodia di quanti ivi vengono accolti o di chiusura rispetto a chi chiede di essere accolto. È questa la profonda contraddizione che vive tutta la Terra Santa ove le tre grandi religioni monoteiste trovano il loro spazio di incontro e di scontro. Eppure girando per le vie di Gerusalemme il saluto più comune è Shalom così come Salam o Pace e bene. Tre fedi che accolgono l’altro come ospite a cui si dichiara la Pace.
        Ho trovato in Gerusalemme cristiani desiderosi di conoscere le proprie radici immergendosi nell’ebraismo, musulmani che studiano con i cristiani e che accolgono la presenza di un frate francescano che fa una meditazione su Maria all’interno di una moschea, ho colto lo stupore di ebrei che hanno scoperto la bellezza del Nuovo Testamento e da essa sono stati rapiti. Ho trovato una profezia che ha bisogno di essere condivisa, una profezia di cui l’intera umanità ha bisogno.

 

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