Chiara Corbella, la vita è un dono aperto all’eternità

by Mauro 24. febbraio 2014 06:00

          Quella di Chiara Corbella e della sua famiglia è una storia da conoscere, e non tanto per l’eroicità di vita che vorrebbe, da alcuni, essere eretta a modello disincarnato a cui aspirare , bensì per il valore che, con la sua testimonianza di vita, restituisce all’oggi quotidiano che è l’unico tempo di cui ciascuno dispone per dono. Dell’oggi, è bene inteso, e dell’eternità di cui l’oggi è già parte.
            Una donna, Chiara, che ha attraversato i suoi timori, le paure ad affrontare la vita quando si è arresa, cioè ha smesso di cercare di possederla. Quando ha rinunciato a pretendere il suo progetto di vita con Enrico, che poi sarà il suo sposo, e lo ha consegnato a Dio.
            In un tempo, il nostro, in cui le fiction televisive ci propinano vite eroiche in cui l’aggressività o, comunque, il savoir faire  fanno essere protagonisti, la testimonianza di Chiara dice ben altro: la felicità viene dalla relazione con Dio Padre, quella che permette di cogliere appieno il Dono della vita.More...

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Il futuro dipende dalle nuove generazioni?

by Mauro 3. febbraio 2014 12:00

            Appare paradossale come le Amministrazioni locali si disinteressino dell’emergenza sociale o, meglio, ne parlino abbondantemente senza passare ad azioni concrete, anzi qualche azione c’è stata: i tagli! Il governo Letta ha recentemente ridotto del  20% i fondi nazionali per infanzia e adolescenza e previsto un taglio fino al 30% entro il 2016. Se computiamo il taglio complessivo nell’arco degli ultimi dieci anni arriviamo all’80%!
Nel mentre aumentano i blitz delle forze dell’ordine in proporzione al “ripiego” trovato da molti minori nella microcriminalità organizzata.
           La realtà è che alla questione della disoccupazione giovanile e non, si aggiunge la chiusura di numerosi Centri sociali che, seppur mal pagati, riuscivano ad offrire un servizio di educazione e riabilitazione estremamente prezioso per quartieri più disagiati della Città. Non so se è ancora possibile usare il termine “emergenza” sociale considerato che il fenomeno della dispersione scolastica e della microcriminalità, insieme alle dipendenze, è in crescita esponenziale.More...

La memoria è apparteneneza ed apertura all'unicità

by Mauro 2. febbraio 2014 20:30

          La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

             Così si esprimeva Paolo Borsellino negli ultimi anni vissuti nella nostra Palermo, terra che attende una nuova primavera.

           La memoria dei giorni ci permette di sentire l'appartenenza alla storia umana, cosicchè ciascuno sente di essere parte di chi lo ha preceduto e, al contempo, chiamato a fare la sua parte, unica e mai sostituibile.

Dare un senso alle cose della nostra vita: riflessione partecipata

by Mauro 1. febbraio 2014 14:45

         Stamane con una classe di studenti  di un Istituto professionale palermitano abbiamo avuto modo di confrontarci su tematiche di spessore inerenti ai nostri giorni e agli ambienti che abitiamo. L’occasione che ha dato modo di avviare la riflessione partecipata è stata quella della collocazione del Crocifisso nella loro aula scolastica.
       I docenti hanno colto il bisogno di confronto e dialogo di quei giovani ai quali sembrava necessario discutere su quella decisione, sui perché di una scelta che comunque li coinvolgeva in quanto l’aula è il luogo in cui trascorrono buona parte della loro giornata.
      Ritengo preziosa la questione sui “perché”, è importante dialogare con un giovane così come con un bambino o un anziano quando chiede il perché delle cose, è proprio questa domanda che viene caratterizzare in modo speciale la nostra specie, capace di questionarsi sulle ragioni delle cose.
         Abbiamo così creato uno spazio di risonanza emotiva oltre che di pensiero. Si, perché la comprensione non è frutto di mero ragionamento, piuttosto questo è mediato dal sentire e viceversa. Un limite dei nostri giorni è dato, a mio avviso, dalla eccessiva velocità delle informazioni a cui ci esponiamo, ciò non permette di elaborare e lasciare sedimentare, tenere quel che arriva acuisendone, cioè, consapevolezza.More...

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