Il Natale e la periferia: Presepe vivente nel cuore rurale di Palermo

by Mauro 20. dicembre 2013 16:49

               Il rione Danisinni in queste ore si trova impegnato nell’allestire l’imponente scenografia del Presepe vivente che troverà vita nel cuore “rurale” della Città di Palermo.
           Domenica 22 dicembre dalle ore 17.00 in poi piazza Danisinni accoglierà un appuntamento “solidale”, così come commentano gli organizzatori, che si perpetua da diversi anni.
           Nel cuore della città dimenticata, un intero rione mette in scena la natività rievocando un angolo di Betlemme, con i costumi e l’atmosfera dell’epoca. A conclusione della rappresentazione, l’apertura della Casa di Babbo Natale, vera gioia dei bambini, e del “Giardino incantato alle sorgenti del Papireto", suggestivi e scenografici allestimenti, realizzati dagli allievi dell'Accademia delle Belle Arti, ispirati alla storia e alle leggende del rione.
           In un luogo particolarmente singolare, vera e propria oasi agricola dentro la città, privo di servizi ed esercizi pubblici e commerciali, questa manifestazione natalizia è un’importante occasione di promozione, di attenzione, di intervento, ma anche di riscatto.
            Tutti gli abitanti del rione sono infatti coinvolti, a diverso titolo alla preparazione dell’evento: i bambini, attraverso la preparazione di canti, recite, rappresentazioni in costume; le donne, contribuendo alla realizzazione dei costumi, dell'allestimento, del decoro degli spazi, della preparazione di dolci e con la presenza nella rappresentazione; gli uomini, occupandosi della predisposizione e della pulizia degli ambienti, della rappresentazione ed infine, gli anziani, testimoni e trasmettitori della cultura e delle tradizioni locali.
             Partecipare alla manifestazione, così lontana dai così detti salotti buoni, significa quindi portare una concreta solidarietà ad uno dei rioni più disagiati della Città.
            L’Evento è un’occasione per tornare in piazza, per condividere valori, progettualità e riflessione. Si, il Natale ha la sua valenza di “officina sociale”: forse la paradossale scelta di Dio, nell’accorciare ogni distanza attraverso l’Incarnazione, non è la più grande rivoluzione socio-culturale che la storia abbia mai conosciuto?
                Ci troviamo in piazza dunque!


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