Dimmi: per chi combatti?

by Mauro 27. agosto 2017 10:13

    Una inversione di tendenza segna il Vangelo di questa giornata, non è più l'uomo a chiedere a Dio di farsi conoscere ma è Dio a chiedere all'uomo che cosa conosce di Lui.

L'umanità di tutti i tempi ha proiettato su Dio immagini e precomprensioni di ogni tipo: lo troviamo ora relegato al cielo e disinteressato, ora giudice pronto a condannare ogni piccolo sbaglio. E, ancora, su di Lui ha scagliato le responsabilità di guerre o catastrofi nel pianeta. Dio, insomma, è stato inteso come l'interlocutore da aggredire, il capro espiatorio volto a lenire l'angoscia esistenziale di molti.

Una certa cultura della post-modernità ha spento la connessione col divino dichiarando che Dio non esiste e che la comunità umana deve autonormarsi definendo, ogni giorno in modo diverso, le regole di quel che è possibile e giusto fare, lasciando la percezione del bene e del male in balia dell'opinione e della convenienza di turno.More...

Generazione al bivio: la cucina ci salverà!

by Mauro 11. agosto 2017 15:14

    La cultura di un popolo inizi a conoscerla assaporando e condividendo le pietanze locali. Il gusto e gli odori danno esperienza sensoriale di una popolazione lasciandone trapelare le radici. Da lì poi si passa a coglierne i luoghi, le abitazioni, l'organizzazione degli spazi, la cura dell'ambiente, i colori e le immagini con cui si decora l'intero contesto, il ritmo di vita.

Certo nell'ultimo cinquantennio abbiamo assistito ad un sempre maggiore spopolamento delle campagne a seguito di una crescita esponenziale del processo di urbanizzazione e tutto questo ha comportato un cambiamento di stile, perfino nelle abitudini alimentari. Comprendiamo bene come la cucina esprima un punto d'osservazione che rimanda a tutti gli ambiti della vita di una persona e in particolare al pensiero soggiacente.

Quando vent'anni fa mi recai per la prima volta a New York mi colpì il fatto che la tv del Bronx come pure quella di Manhattan fosse dominata da film d'azione centrati su una costante violenza in cui non emergeva il buono o il cattivo ma il vincitore e il perdente. Quel criterio di valutazione, mi rendo conto oggi, è quello che emerge  in tutto il mondo globalizzato: non più un criterio morale a regolare la qualità di vita delle popolazioni, ma un criterio di potere!More...

Month List

RecentPosts