L’Opera segno è sfida o autocelebrazione?

by Mauro 15. marzo 2014 08:30

            Oggi concludiamo l’accompagnamento, per la formazione base degli operatori Caritas della Diocesi di Mazara del Vallo, volto alla costituzione di un Osservatorio delle povertà e delle risorse.

        Un percorso annuale che è stato preceduto negli anni passati dall’accompagnamento degli animatori Caritas che attualmente prestano servizio presso i Centri di Ascolto distribuiti nelle parrocchie della Diocesi.
         L’Osservatorio si propone quale strumento di straordinario rilievo per la Chiesa locale, e non solo,More...

Poesia di strada

by Mauro 3. marzo 2014 23:30

           

                  "Chi getta semi al vento

         farà fiorire il cielo"

                         di Ivan Tresoldi

La memoria è apparteneneza ed apertura all'unicità

by Mauro 2. febbraio 2014 20:30

          La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

             Così si esprimeva Paolo Borsellino negli ultimi anni vissuti nella nostra Palermo, terra che attende una nuova primavera.

           La memoria dei giorni ci permette di sentire l'appartenenza alla storia umana, cosicchè ciascuno sente di essere parte di chi lo ha preceduto e, al contempo, chiamato a fare la sua parte, unica e mai sostituibile.

Il Natale è ancora questione di accoglienza

by Mauro 21. dicembre 2013 12:06

          È la volta del diritto di Cittadinanza ad essere oggetto del dibattito parlamentare a motivo delle continue provocazioni che ci vengono dai flussi migratori che attraversano il Mediterraneo per trovare riconosciuto il diritto alla vita. Eppure molti di loro perdono fin anche la vita durante la traversata altri, invece, finiscono col rinunciare e chiedono di essere riportati nel Paese d’origine se questa, in Italia, è la vita a loro riconosciuta!
        Il motto che per eccellenza sostiene il mantenimento dello status quo, “stavamo meglio quando stavamo peggio”, pare avere la meglio innanzi all’evidenzia della nostra ora. Di fronte ad una Società che cerca di dimenticarsi attraverso il Natale, la veridicità della Festa rivendica il riconoscimento della vita che passa per l’accoglienza e lo stupore, così come fu in quel di Betlemme.
        Avere cittadinanza significa avere riconosciuti i diritti civili e politici, lo straniero ha cittadinanza in un altro stato e i diritti riconosciuti sono parziali, l’apolide non gode di alcuna cittadinanza e di diritti si parla davvero poco. Penso che questo Natale sarà più autentico proprio perché aumentano sempre più gli apolidi, in fondo Gesù apparteneva a quest’ultima categoria, sebbene ebreo d’origine a lui non fu riconosciuta cittadinanza, diritto ad occupare quel suolo, a motivo della sua Parola, perfino il processo si svolse in un ambivalente rimando di competenze tra Sinedrio e Governo romano, come a dire che andava giudicato ma nessuno voleva assumersi la competenza giuridica della condanna…More...

Vite in gioco

by Mauro 20. novembre 2013 00:30

      VITE IN GIOCO questo è il titolo che abbiamo dato al Workshop che terremo sabato prossimo al teatro Selinus di Castelvetrano per avviare una riflessione partecipata sulle nuove dipendenze e sulla violenza intra-domestica.

     Fenomeni che minacciano la vita familiare e che troppo spesso restano in sordina, sottovalutati anche dalle famiglie che vi si trovano coinvolte.
     Pensiamo ad esempio alla dipendenza cyber-relazionale, a quei rapporti virtuali che vengono a sostituire quelli propri della interazione concreta in cui tutti i canali sensoriali si attivano per riconoscere l’altro.
     A tal proposito un interrogativo a cui cercheremo di dare risposta: continuità o rottura tra i due mondi?  Ma si tratta davvero di un gioco?

Si puo parlare di valenza educativa del gioco responsabile?

by Mauro 23. settembre 2013 18:30

           Quando ero bambino il termine “gioco” o “compagni di gioco” aveva un significato univoco e colorava di vivacità ed entusiasmo la nostra vita. Oggi mi sorprendo a cogliere significati molteplici e, a volte, ambivalenti. È per ciò, per difendere il senso del giocare di un tempo, che voglio condividere una breve riflessione sul comma 5 bis del Decreto legge n. 158 del 2012 convertito poco dopo nella Legge 189. Un intervento legislativo volto a produrre Disposizioni urgenti al fine di promuovere lo sviluppo del Paese attraverso un maggiore livello di tutela della Salute.
          Condivido appieno la finalità legislativa volta a colmare una grave lacuna che lasciava ingovernata la diffusione del gioco d’azzardo legale, ma il comma 5 bis sembra davvero paradossale. Prescrive, infatti, che il Ministero dell'istruzione segnali alle scuole primarie e secondarie la valenza educativa del tema del gioco responsabile affinché gli istituti, nell'ambito della propria autonomia, possano predisporre iniziative didattiche volte a rappresentare agli studenti il senso autentico del gioco ed i potenziali rischi connessi all'abuso o all'errata percezione del medesimo.
           Così come è ascritto il comma in questione lascia adito ad interpretazioni piuttosto “azzardate”, mai termine è stato più indicato, funzionali a promuovere il gioco piuttosto che a contenerlo. Mi sembra davvero ambivalente parlare di una “valenza educativa del gioco responsabile” e di iniziative didattiche “volte a rappresentare agli studenti il senso autentico del gioco”! More...

Pedagogia del desiderio/2

by Mauro 16. settembre 2013 14:40

         Il nostro tempo viene definito come età della tecnica e ad essa è stata delegato il compito di procurare agio all’umano vivere acquistando una sorta di capacità miracolosa capace di dare soluzione al problema dell’uomo.
        Eppure la tecnica non è in grado di rispondere alle domande esistenziali del genere umano, la stessa comodità procurata dalla tecnica sovente non equivale a benessere o a disponibilità di maggiore tempo per stare nelle cose della vita e neppure corrisponde unicamente  a piacevolezza. La tecnica tutt’al più  viene ad anestetizzare il sentire, i desideri il cui contatto, altrimenti, veniva mantenuto attraverso lo sforzo e l’industriarsi per arrivare alle mete.
        La questione del desiderio permane aperta a prescindere dallo status sociale di appartenenza, nei ceti più agiati i confort  vengono a saturare la vita e a riempire le case fino ad inibire la creatività e la spinta alla ricerca propria dell’individuo, nelle condizioni di estrema precarietà invece la lotta per la sopravvivenza può portare a costruire modalità difensive tali da perdere il contatto con i desideri e la conseguente elaborazione di un personale progetto di vita. In entrambi i casi i modelli sociali che siano vip, veline  o boss della criminalità, sono una proposta di successo che affascina fino ad essere assunti passivamente, senza desiderio.
      Qualcuno potrebbe obiettare che anche i modelli sociali possono essere oggetto di desiderio, ritengo che ciò sia vero nella misura in cui la ricerca della meta (modello) esprima l’ascolto profondo della persona e la tensione verso di essa non sia frutto di mera induzione politico-sociale. Se così fosse anche l’induzione al gioco d’azzardo o ogni forma di dipendenza potrebbe essere annoverata quale frutto di desiderio!More...

Quale legalità? La promozione è in primo luogo questione culturale.

by Mauro 10. agosto 2013 19:40

      Questa sera incontrerò un gruppo di giovani trevigiani venuti a Mazara del Vallo per un campo sulla legalità. Mi chiedo come parlare a dei giovani del nord Italia su un tema che in Sicilia abbisogna di categorie specifiche proprie dell’humus culturale del nostro territorio per essere letto e compreso.
       Penso di partire dalle immagini, in sequenza mostrare una serie di foto che ritraggono scorci della nostra isola: ville con cancello sulla battigia, mezzi meccanici che sollevano montagne di rifiuti abbandonati attorno ai cassonetti delle piazze, motocarri obsoleti adibiti a friggitorie ambulanti, macchine di lusso con alla guida diciottenni o modesti operai, planimetrie di quartieri lasciati senza spazi verdi, luoghi di aggregazione o servizi pubblici. Un’ultima rassegna di immagini che vorrei far vedere è quella delle amministrazioni locali e dei rispettivi politici, si perché su di loro grava una importante responsabilità! Dalle loro scelte politiche dipende l’educazione al Bene comune, si quel Bene di cui ciascuno è protagonista e custode. Ma ancora, a loro spetta un messaggio chiaro ed eloquente: la vita non è questione di potere ma di servizio. Ciò significa che il cittadino non è da soggiogare ma da riconoscere ed accompagnare. More...

Prevenzione primaria. Il Giffoni Film Festival

by Mauro 27. luglio 2013 20:15

    Il Giffoni Film Festival si rivela quale proposta di aggregazione e promozione del mondo dei ragazzi, un Evento di grande forza sociale, un’azione di prevenzione primaria. Ci rendiamo conto di come questa sia la forma più importante di prevenzione proprio perché volta a promuovere una cultura a sostegno dei minori, ad individuare i principali fattori di rischio e ad incoraggiare quelli protettivi.
         È di fondamentale importanza, a nostro avviso, che le politiche sociali si interessino di questo livello di prevenzione che comporta, oltretutto, un minore investimento in termini economici e una cura della qualità della salute dei cittadini.More...

Bianca come il latte rossa come il sangue. Giffoni Film Festival/2

by Mauro 24. luglio 2013 18:30

  Continua la rassegna cinematografica del Giffoni Film Festival, stamane ci è stato proposto il film Bianca come il latte rossa come il sangue. Una produzione italiana di grande pregio in cui il regista, Campiotti, ha raccontato la vita di quattro adolescenti dal di dentro, cioè stando all’interno del gruppo, della scuola, della loro famiglia.More...

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