"Pedagogia del Desiderio" a Palermo

by Mauro 15. settembre 2013 11:15

       Mi sono imbattuto, per la prima volta, con la  Pedagogia del Desiderio per strada nel 2006 a Salvador di Bahia dove mi trovavo per un campo di servizio. Un gruppo di meninos de rua aveva improvvisato una performance in piazza, creando ritmi ricavati dall’uso di strumenti fortuiti (lattine, legni, bottiglie) e danze. Ho subito colto il fascino di quella espressione artistica proprio perché al di là delle forme esprimeva l’anelito alla vita e all’esserci in questo mondo. Quei ragazzi avevano trovato uno spazio per riscoprirsi, non erano meninos che si davano ai piccoli furti per potere sopravvivere, loro anziché prendere donavano e lo facevano gratuitamente. Una modalità che riconoscevo simile a quella dei Missionari di Strada con cui condividevo da alcuni anni le animazioni nelle piazze della Sicilia al sabato sera.
         Successivamente i missionari del luogo mi hanno raccontato di come l’Associazione Axé si occupava dei ragazzi di strada avvalendosi di varie forme d’arte per destare i loro desideri e favorirne l’espressione attraverso un progetto di vita. Un intervento educativo che parte dallo stare con chi abita la strada, un incontro non dettato da programmi predefiniti ma aperto ad una co-costruzione a partire dai bisogni e dalla riscoperta del proprio desiderio di vita. A Salvador così come a Palermo quando ti trovi di fronte ad un minore che per sopravvivere ha imparato ad essere già grande, hai bisogno dapprima di creare alleanza, favorire il calo delle misure difensive per poi costruire significati condivisi e favorire l’ascolto dei propri bisogni autentici. Un percorso che si avvale dell’arte proprio perché capace di stimolare le vibrazioni interiori, entusiasmare allenando alla spontaneità e a contattare il Bambino Libero (in termini analitico transazionali) e tornare a gioire per una causa, il desiderio di vita.More...

Vedere in controluce

by Mauro 1. agosto 2013 20:27

      Vedere le immagini in controluce, cercare ciò che non appare o che volutamene viene nascosto per promuovere modus vivendi e mode culturali, o semplicemente cogliere l’ombra frutto dell’incontro con la luce è un percorso che ha interessato da sempre il mondo dell’arte, della filosofia, della fisica e della psicologia. Ricordiamo come Nietzsche nel dialogo fra il viandante e la sua ombra le fa dire: "Quando l'uomo fugge la luce, noi fuggiamo l'uomo".
         Durante lo scorso mese di giugno a Salerno si è svolta la diciottesima edizione del Linea d’Ombra Festival Culture Giovani un Evento che ha presentato al suo interno cortometraggi, concerti, web series, traendo spunti per riflettere sul tema di fondo “Smart life/ Vita intelligente?”. Un interrogativo che è una provocazione volta a fare uscire dalla visione conosciuta, scontata, andare oltre le luci appariscenti della società Smart per cogliere ciò che è nascosto, adombrato, e che spesso cela l’umanità più autentica. Questo è un tipico esempio di “ricerca d’ombra”! More...

Teatroterapia e Psicodramma, "Le stanze ferite" tornano in scena

by Mauro 1. giugno 2013 14:00

   Lo spettacolo “La Succursale della Real Casa” che ieri pomeriggio è stato interpretato al Teatro Biondo dalla Compagnia Instabile formata dalla Comunità, personale e pazienti, del CTA Lares di Palermo, ha dato modo di percepire plasticamente l’umanità che sta dietro la “Follia”, o comunque a tutte quelle etichette diagnostiche che vorrebbero misconoscere l’umano dando solo riconoscimento ai sintomi e alle definizioni “di cura”.
          Le “stanze ferite” sono state mostrate facendo irruenza nella routine di chi, definito “normodotato”, si è dato il permesso di sostare per respirare un alito di vita colorata proprio dalla “follia”, quella che accomuna ogni essere umano, il desiderio di esprimere la vita senza omologarsi a sistemi precostituiti.More...

Il Volto per comunicare

by Mauro 23. aprile 2013 00:40

       Sentendo parlare di comunicazione siamo immediatamente rimandati al linguaggio verbale che ne è lo strumento principale, ma in realtà questo non può essere mai scisso da quello non verbale in quanto è tutto il “volto” della persona a divenire luogo di comunicazione e non solo la sua parola.
           Entrambe le forme di linguaggio rappresentano il luogo privilegiato di questa apertura e compartecipazione all’altro della propria esperienza personale. Inoltre le due modalità si influenzano a vicenda e a loro volta sono determinate dall’ambiente in cui avviene lo scambio.
           L’interazione tra colui che vede e colui che è guardato, il gioco di specchi che si crea nel rapporto empatico, permette un canale di svelamento dei reciproci volti che si incontrano. In questo reciproco scambio si crea una comunicazione: comunica soltanto chi riceve e partecipa donando a sua volta il suo “volto” all’altro.  
          Secondo Vygotsky nell’interazione con il mondo circostante la persona sviluppa il linguaggio, inizialmente considerato come una funzione interpsichica bisognosa del sostegno esterno, che successivamente assume una funzione intrapsichica capace di regolare dall’interno i propri processi cognitivi e il proprio comportamento. Ciò significa che il linguaggio svilupperebbe inizialmente una  funzione comunicativa e successivamente una regolativa che sarebbe gradualmente interiorizzata.
            Stern dice che la comparsa del linguaggio nel secondo anno di vita viene a determinare un nuovo modo di partecipare all’altro le proprie esperienze personali e di creare significati condivisi. Ciò può comportare risvolti diversi, perché se da un lato il linguaggio favorisce nel bambino e poi nell’adulto la creazione di significati condivisi, dall’altro, se l’interazione non godesse di una base qualitativamente buona (mancato riconoscimento o riconoscimento condizionato), potrebbe favorire il mascheramento e la formazione di un falso sé.More...

Ingredienti psicodrammatici ed il gioco è fatto

by Mauro 16. gennaio 2012 20:30

    Continua l’approfondimento che il nostro blog dedica allo Psicodramma classico. Facendo riferimento agli insegnamenti di due significativi direttori di psicodramma quali sono Paolo Carriolo e Giovanni Boria, ci soffermeremo sugli “strumenti” necessari per lo svolgimento del lavoro psicodrammatico. Con palcoscenico e balconata, protagonista, io ausiliari e conduttore, il gioco è fatto. More...

Entrare in scena per rimodulare il copione di vita

by Mauro 11. gennaio 2012 15:18

  La vita procura un’esperienza che ci fa assumere dei copioni, modalità per affrontare le situazioni facendo economia di risorse ma che, se eccessivamente cristallizzati, possono finire con l’ingabbiare la persona in una sorta di cliché automatico e fonte di malessere. Lo stesso vale per i ruoli sociali, modi di vedere e di mostrarsi, che potrebbero impedire di vedere la realtà nella sua interezza e di inibire la propria espressione di vita. More...

Ogni giorno della vita un giorno nuovo

by Mauro 24. dicembre 2011 13:42

 Spontaneità e ricerca di significato a nostro avviso sono aspetti che si intrecciano nel percorso di consapelolezza a cui è volta la vita di ciascuno. È possibile cercare, mettersi in cammino verso un orizzonte di senso, di significato per la propria esistenza, se si favorisce la spontaneità che è cosa distinta dallo spontaneismo privo di direzione. L'apertura al nuovo è un atteggiamento di vita fondamentale per rimanere in cammino. More...

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Oltre l'empatia la relazione telica

by Mauro 19. dicembre 2011 00:01

    Il termine “tele” nella concezione moreniana viene a contrassegnare la relazione che intercorre tra le persone, lo descrive come la più semplice unità di sentimento che scaturisce dai rapporti. A partire da constatazioni terapeutiche e analisi statistiche Moreno ha pensato di coniare questo nuovo vocabolo creando un distinguo tra tele ed empatia.

   Mentre l’empatia fa riferimento ad “una proiezione affettiva a senso unico”, il tele più che una comunicazione affettiva viene ad indicare un’organizzazione fisiologica fondata sulle due tensioni originarie: attrazione e rifiuto. Secondo l'autore su attrazione e rifiuto vengono verrebbe a modellarsi la capacità intellettiva e percettiva delle persone e, quindi, il loro percorso relazionale. More...

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Psicodramma | Wi- Fi Psicologia

Teatro? No, realtà!

by Mauro 18. dicembre 2011 23:54

    Nella sera del primo aprile del 1921, a Vienna, prendeva forma ufficiale un particolare tipo di incontro con il pubblico che, a differenza del teatro classico, vedeva nella messa in scena quello che di lì a poco si sarebbe sviluppato con l’appellativo di “gioco psicodrammatico”. More...

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