La buona battaglia/2

by Mauro 15. aprile 2017 10:20

    La vita spirituale abbisogna dell’ascolto della Parola, si tratta di rimanere in essa per lasciarla sedimentare e, man mano, fecondare.

Sappiamo bene che potrebbe scaturire una sorta di angoscia per il mancato effetto subitaneo. Il silenzio spirituale, così come l’aridità nel percorso, potrebbero essere confusi con la mancanza di cammino o dubbio sulla veridicità dell’Interlocutore e della sua Parola. Per la naturale progressione spirituale è necessario lasciar perdere l’euforia di un momento o la ricerca esterna, a volte estenuante, di segni e sensazioni come se la vita spirituale fosse ridotta a percezione esterna. Il cammino spirituale, piuttosto, presuppone lo scendere in profondità per cambiare, dal di dentro, il gusto e lo sguardo verso le cose del mondo.

Il contrario equivarrebbe a ridurre il segno di Dio, ad esempio, nella bellezza fisica di una persona o nella sua capacità performativa e, di conseguenza, a misconoscere la presenza e lo sguardo di Dio su una persona brutta d’aspetto o limitata, deformata nel suo corpo. Lo stesso vale quando si cerca conferma della propria vita spirituale in una sorta di quietismo o pace da corso yoga.More...

La buona battaglia/1

by Mauro 11. aprile 2017 10:11

    Oggi si parla poco di cammino spirituale in termini di combattimento o di lotta per custodire la buona battaglia. Eppure ciascuno si trova impegnato nel far fronte a parecchie sfide quotidiane. In un tempo ipercinetico, e di simultanee connessioni con il mondo circostante, le sollecitazioni sono sempre più pressanti e molteplici.

Tanti pur misconoscendo la loro dimensione spirituale restano comunque affascinati dalla magia e dai rituali che finiscono col consegnare le proprie scelte ad un talismano. Altri si rifugiano in pratiche meditative, corsi yoga capaci di dare una maggiore concentrazione e parvenza di potere per meglio affermarsi nella ascesa sociale, meta ricercata come divinità a cui paiono consacrarsi. Non mancano, altresì, quanti ricorrono a stupefacenti per avere una massima resa , sentendosi in dovere di spostare sempre più il limite del loro essere “umani”.

Assistiamo, pertanto, ad uno smisurato ventaglio di arrangiamenti che, di fatto, denunciano il proprio bisogno di cura spirituale anche se finiscono, puntualmente, con lo schiavizzare l’individuo in gabbie esistenziali sempre più fitte e asfissianti.More...

Identità tradite

by Mauro 26. marzo 2017 09:43

        La qualità di un prodotto non dipende soltanto dalla sua bontà o integrità nutritiva, è anche relativa al riconoscimento dei diritti della gente che vi ha lavorato per produrlo. Tanto si è abituati all’assenza del volto dell’altro da non considerare la storia di un oggetto o di un cibo, misconoscendo quale prezzo ha pagato l’umanità che lo ha offerto sul mercato di casa nostra. 

         La scrittrice Hannah Arendt affermava che il lavoro imposto dal bisogno riduce in schiavitù. È a questo stato di cose che si è ribellato il giovane camerunense Yvan SagnetMore...

La voce di uno, il grido di molti

by Mauro 25. marzo 2017 10:31

           Il lavoro imposto dal bisogno riduce in schiavitù, affermava Hannah Arendt. C’è da pensare, oggi, che la persona privata del diritto al lavoro venga, di fatto, esclusa dalla partecipazione alla creazione del nostro mondo, quello in cui vive e di cui è reso mero spettatore. 

Soccombere alla nuova tratta di essere umani può essere mai l’unica proposta possibile?  

 

Ciascuno diventa quel che Ascolta

by Mauro 19. marzo 2017 10:07

         Il sogno collettivo, l’economia di condivisione, pare un ideale ormai tramontato tanto le prospettive socio-politiche odierne, in modo unanime, sembrano spingere verso l’individualismo più grande. Ne è prova il fatto che l’economia è posta al di sopra del pensiero politico e dell’interiorità della persona.

            In tale scenario l’emancipazione viene associata allo svincolo da ogni legame e la fedeltà colta come un qualcosa di negativo da aborrire. L’individuo, spinto ad autodeterminarsi, è sciolto da ogni vincolo e parvenza di limite. È così che nasce la solitudine e la frammentazione dell’io, la consegna della costruzione identitaria all’immagine di turno, quella che più risponde all’opinione pubblica, fino a determinarsi un nuovo credo su cui poggiare la propria esistenza.

Non a caso il termine ebraico ‘mammona’, dalla radice ‘mn, significa “avere fede, fiducia, affidamento’. Ciascuno professa la sua fede, anche se qualcuno pensa di farne a meno. Il punto è discernere in cosa credere?More...

Zero per Settecentomila uguale Zero!

by Mauro 15. marzo 2017 10:29

     L’efferato omicidio di Marcello Cimino consumatosi la scorsa settimana davanti alla mensa San Francesco, a Palermo,  è il sintomo di un malessere profondo che attanaglia la nostra società.

                  Il gesto disperato ed incongruente di un povero, Giuseppe, che ha perso la bussola della sua esistenza, non può essere riepilogato in un mero raptus di follia, piuttosto è il frutto di vite ripetutamente spezzate, narrazioni interrotte, esistenze misconosciute e ridotte a vivere ai margini delle nostre Città. È il prodotto della società dei consumi che riconosce alcun valore a chi non ha disponibilità economiche ed esclude sempre più il povero fino a considerarlo “uno zero”!More...

Ciascuno una Luce

by Mauro 12. marzo 2017 10:13

                 Il cammino quaresimale ci trova oggi, seconda domenica, a fermarci dinanzi al Vangelo della Trasfigurazione. Una liturgia, questa che viene a concludere, le Quarantore, un tempo di sosta ed ascolto che abbiamo condiviso in questi giorni con la Comunità di Danisinni.

Sappiamo bene quanto questa occasione di grazia sia stata ferita dall’efferato eccidio della scorsa notte in cui un uomo che dormiva per strada è stato atrocemente ucciso da un altro povero uomo. Due storie di grande sofferenza, storie interrotte di famiglie disgregate e, poi, il tragico epilogo che ci lascia sgomenti.More...

La sfida educativa nell'Universo 2.0

by Mauro 9. marzo 2017 14:36

     La sfida educativa è certo un ambito di primaria importanza per contribuire alla crescita e allo sviluppo di questo mondo che, attualmente, vive una profonda crisi dell’umano da ricondursi alla ferita dell’inter-umano.

Il bisogno è grande e non si tratta di fare analisi concettuali senza poi sortire alcun effetto. C’è bisogno di testimoni, uomini e donne che sappiano vivere e attraverso la loro testimonianza e cioè sacrificio sino al martirio, mostrare una postura diversa nel prendersi cura della loro e altrui storia.More...

Giù la maschera!

by Mauro 26. febbraio 2017 09:23

     La paura dell’abbandono, quella dell’essere dimenticati, è una delle emozioni che almeno una volta ha attraversato la storia di ciascuno. Non è facile sostenere l’assenza dell’altro, la mancanza e il sentirsi dimenticati. Ciascuno è fatto per stare in relazione e il sapere sostenere il tempo di solitudine è frutto di un percorso in cui ci si è sentiti riconosciuti e amati gratuitamente.

In questa domenica il profeta Isaia (49, 14-15) ha delle parole dense di significato. Con esse allinea l’aspettativa umana rimandandola all’esperienza con Dio, l’unico da cui si può sperimentare un riconoscimento così grande da potere sanare ogni delusione o ferita.

Sempre più mi rendo conto, durante il mio ascolto quotidiano, di come l’umanità abbisogni di questa scoperta per riconciliarsi con la propria storia perché, altrimenti, un’aspettativa mal riposta non fa altro che acuire ripetute delusioni e melanconie esistenziali.More...

Disobbedienza civile, dipende da quel che si ascolta

by Mauro 19. febbraio 2017 13:48

   La perdita di autorevolezza della parola fa sì che, quotidianamente, ascoltiamo tante disquisizioni costruite su parole vuote di significato. Confronti pretestuosi, gli stessi che generano guerre intestine tra popoli o fratture indelebili tra amici o parenti.  Nella cultura del significato relativo, l’individuo resta sempre più solo, ferito e malinconico, proprio perché isolato dalla parola vacua.

La parola, comprendiamo bene, rende la specie umana capace di attribuire significati, capace di negazione e, con un semplice avverbio, creare distanza dal pensiero altrui. È così che la persona privata di parole viene ridotta a solitudine e, di conseguenza, a debolezza manipolabile. 

Nel mentre che l’uomo cerca ricette magiche affidandosi a fantomatici guru (basta un “centro benessere” per diventarlo) e a pratiche meditative per trovare il nirvana, la Scrittura offre una prospettiva controcorrente, folle per la società dei consumi che vorrebbe abitarci. More...

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