Una Società obesa manca di custodia

by Mauro 17. luglio 2016 10:29

      Accogliere è proprio dell’uomo evoluto, l’atteggiamento di chi si dà valore e non ha bisogno di primeggiare sull’altro per riconoscersi. Nel mondo antico l’ospitalità rimandava alla sacralità della vita, in quanto ciascuno si faceva custode del viandante, facendolo riposare e rifocillare. Soprattutto per i popoli nomadi ciò costituiva un principio di condivisione e non solo di ciò che è materiale: il tetto è un bene ma lo è anche la relazione.

      Si pensi ad una vita senza amici, senza persone con cui potere parlare per sfogarsi o capire, elaborare le questioni interiori. Si immagini un’esistenza senza gioco o scherzo, un quotidiano scandito dalla seriosità del dovere e del lavoro, del produrre per guadagnare. Si pensi all’elevata quota di sofferenza legata alla solitudine propria della società dei consumi!

L’accoglienza apre i confini interiori, espone alla sorpresa, alla scoperta del nuovo, ad emozioni e conoscenze inedite, a pensare la vita diversamente da quel a cui si è abituati.More...

Dalla Meta dipenderà

by Mauro 10. luglio 2016 10:24

    Una delle ferite più gravi del nostro tempo è la mancanza di ascolto che invalida le relazioni e ne compromette la qualità riducendo i rapporti umani su di un piano formale.

    E ciò non solo a causa di etichette sociali o di pregiudizi che si rivelano profondi ostacoli tra popoli e famiglie all’interno di essi. Ma anche per una manifesta spinta all’individualismo culturale, in quanto su di esso si fonda il mercato dei consumi: più sei solo e più avrai bisogno di cose da cui trarre appagamento.

    Le pagine della Scrittura di questa domenica vengono ad intrigarsi di questo aspetto e a fare luce su quel che abbisogna, nel profondo, l’essere umano. Ascoltiamo il Vangelo del samaritano (Lc, 10, 25) quello che descrive il viaggio di uno straniero, uno da tenere alla larga e che, sorprendemente, mostra come entrare nelle questioni della vita, imbrattandosi se è il caso.More...

La memoria di Danisinni: ripartire dalla radici

by Mauro 15. giugno 2016 00:12

Sembra che la cultura dell'apparenza voglia estirpare la memoria storica, quella che intercetta le origini, crea ponte tra passato e presente, radice su cui reggersi, piattaforma per affacciarsi al futuro. E' così che domani sera Danisinni si trasformerà in un palcoscenico narrativo ove tra memoria e presente, rifletteremo sulle possibilità di ripensare il nostro futuro. E' la sfida sociale del nostro tempo.

Teatro dell'Oppresso a Danisinni

by Mauro 20. maggio 2016 15:18

   L’azione per leggere la realtà, per favorire processi di metacomunicazione e cambiamento, per stare dentro e stare fuori, per fermarsi e pensare. Questo, e non solo, il  fine del Teatro dell’Oppresso, un metodo che coinvolge spettatori  e attori in continue interazioni ed inversioni di ruolo.More...

Avete da mangiare?

by Mauro 13. maggio 2016 10:24

     Nel corso della Missione di strada che stiamo vivendo a Danisinni il Vangelo di oggi (Gv 21) pare illuminarci rispetto al senso delle cose che sperimentiamo in questi giorni.

       Il contesto di questa pagina è quello meno favorevole, una notte di pesca andata a buca, in un tempo in cui Pietro deluso per la sorte del Maestro, per il quale aveva lasciato tutto, ora si ritrova a pescare come un tempo. Proprio in questa cornice Gesù trova il momento favorevole per rivelarsi in modo definitivo. Pietro si è arreso, è inerme di fronte al proprio fallimento e incapace di fare da solo.

     Di fronte alla mortificazione l’uomo può avvilirsi e vivere da arrabbiato o depresso, oppure può finalmente consegnare la propria vita al Signore.More...

Imparare a cambiare prospettiva

by Mauro 24. aprile 2016 10:28

     La Parola di oggi (Gv 13, 21 - 35) offre uno spunto di riflessione interessante sulla lettura delle questioni di vita. Spesso siamo così immersi negli accadimenti da non riuscire a discernere il senso delle cose, a volte rimanendo schiacciati dal travaglio esistenziale.

      Dapprima ascoltiamo Gesù parlare di un’ “Ora” che è da intendersi come un compimento. Pensare che questo tempo nuovo è introdotto da un tradimento e, pertanto, da un’esperienza apparentemente fallimentare.More...

Prospettive di vita

by Mauro 10. aprile 2016 10:01

    All’indomani dello storico corteo che ha attraversato Ballarò per esprimere solidarietà al giovane Yusupha Susso e denunciare ogni forma di cultura criminale, nelle chiese oggi viene proclamata la pagina del Vangelo (Gv 21, 1-19) che racconta la necessità di cambiare prospettiva e un nuovo modo di immergersi nel mistero della vita.

    A tal proposito è precisamente antivangelo quanto viene prospettato dalla cultura mafiosa che vorrebbe affidare la propria vita al potere e alla violenza, come nel caso di quel piccolo uomo che ha sparato allo studente gambiano per rivendicare il “controllo” del territorio.More...

Ricercare il gusto della vita

by Mauro 6. marzo 2016 10:02

         Le parabole sono un concentrato di sapienza e rivelano un senso recondito delle cose che va aldilà dell’immeditato e del pensiero logico concreto. Senza capacità di simbolizzazione, infatti, la vita rimane su un piano meramente orizzontale ed immediato, senza aprirsi all’orizzonte profondo di cui l’uomo è capace. Proprio in questa domenica, quarta di Quaresima, troviamo una pagina del Vangelo (Lc 15, 11ss.) in cui Gesù dona una descrizione parabolica per ritrovare il gusto ed il senso della propria vita.More...

Ogni vita è una missione

by Mauro 28. febbraio 2016 10:02

        Torna una pagina evangelica (Lc 13, 1-9) in questa terza domenica di Quaresima parecchio interessante. A Gesù viene presentata una questione: si tratta della constatazione di una strage ordinata da Pilato il quale aveva fatto uccidere galilei nel mentre che svolgevano i sacrifici cultuali. Un gesto di potere, una soverchieria per tenere a bada un popolo che altrimenti avrebbe potuto rivendicare i propri diritti di autonomia e di libertà. Arrivare a controllare anche il culto equivale a dire che tutto, anche il pensiero e la coscienza profonda, è nelle proprie mani.More...

Ricordando Sarina

by Mauro 23. gennaio 2016 15:50

         È trascorso un anno da quando Sarina Ingrassia non è più con noi, almeno fisicamente, e sul web sta circolando una foto di lei affacciata dalla finestra da cui accoglieva quanti passavano sotto casa. Non bastava la porta sempre aperta o, meglio, semichiusa come ad indicare la sua discrezione, lei manifestava il suo sorriso ed il suo saluto come ad incoraggiare a salire.

        Quando penso ad un educatore e cioè ad un testimone di vita che ti permette di riconoscere e tirare fuori i talenti che porti dentro, il ricordo torna a Sarina e ai tanti gesti che, dalla penna degli esperti, verrebbero classificati quali “azioni educative”.

       Non credo che sia possibile definire in modo puntuale la sua pedagogia, il significato sfuggirebbe andando sempre oltre. Possiamo riconoscere, però, che Sarina ha portato in alto diverse generazioni  e ci ha aiutati a guardare la vita da prospettive diverse, non a perdere il contatto con la realtà ma, al contrario, ad elevarci per coltivare un sogno.More...

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