Dare un senso alle cose della nostra vita: riflessione partecipata

by Mauro 1. febbraio 2014 14:45

         Stamane con una classe di studenti  di un Istituto professionale palermitano abbiamo avuto modo di confrontarci su tematiche di spessore inerenti ai nostri giorni e agli ambienti che abitiamo. L’occasione che ha dato modo di avviare la riflessione partecipata è stata quella della collocazione del Crocifisso nella loro aula scolastica.
       I docenti hanno colto il bisogno di confronto e dialogo di quei giovani ai quali sembrava necessario discutere su quella decisione, sui perché di una scelta che comunque li coinvolgeva in quanto l’aula è il luogo in cui trascorrono buona parte della loro giornata.
      Ritengo preziosa la questione sui “perché”, è importante dialogare con un giovane così come con un bambino o un anziano quando chiede il perché delle cose, è proprio questa domanda che viene caratterizzare in modo speciale la nostra specie, capace di questionarsi sulle ragioni delle cose.
         Abbiamo così creato uno spazio di risonanza emotiva oltre che di pensiero. Si, perché la comprensione non è frutto di mero ragionamento, piuttosto questo è mediato dal sentire e viceversa. Un limite dei nostri giorni è dato, a mio avviso, dalla eccessiva velocità delle informazioni a cui ci esponiamo, ciò non permette di elaborare e lasciare sedimentare, tenere quel che arriva acuisendone, cioè, consapevolezza.More...

Torniamo a "pianificare dal basso"

by Mauro 16. gennaio 2013 12:30

        “La cultura è l’ottavo sacramento” così si esprimeva don Milani pensando al compito educativo che ha la Scuola e a come la Scuola tradizionale sovente si riduceva ad essere  “un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.
        Più volte ho sentito ripetere a Sarina Ingrassia nel centro educativo “Il Quartiere” a Monreale, “nella Scuola non c’è spazio per i nostri ragazzi”. La casa di Sarina da quarant’anni trasformata in luogo di accoglienza per i ragazzi che non avevano, al ritorno da Scuola, un luogo ove mangiare e dove potere studiare e soprattutto trovare rapporti umani, così come la Scuola di Barbiana, viene a denunciare la grave emarginazione sociale a cui si va incontro.
         La profonda azione di denuncia che negli anni ’50 Danilo Dolci portò avanti a Palermo ed in tutta la Provincia, ancora oggi abbisogna di risposte concrete, di uno scendere a contatto con le questioni della gente per trovare non “soluzioni” fittizie ma percorsi da condividere. Vie di partecipazione sociale ove a ciascuno è data la possibilità di contribuire alla crescita personale e comunitaria. Il “Centro  Studi ed Iniziative” a Partinico proponeva appunto una pianificazione dal basso.
         È paradossale vedere come l’emarginazione delle fasce di popolazione più disagiate viene eretta a “sistema” da una politica che già attraverso la sua progettualità interviene sui problemi sociali attraverso proposte formali e non di contenuto. More...

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