Chiara Corbella, la vita è un dono aperto all’eternità

by Mauro 24. febbraio 2014 06:00

          Quella di Chiara Corbella e della sua famiglia è una storia da conoscere, e non tanto per l’eroicità di vita che vorrebbe, da alcuni, essere eretta a modello disincarnato a cui aspirare , bensì per il valore che, con la sua testimonianza di vita, restituisce all’oggi quotidiano che è l’unico tempo di cui ciascuno dispone per dono. Dell’oggi, è bene inteso, e dell’eternità di cui l’oggi è già parte.
            Una donna, Chiara, che ha attraversato i suoi timori, le paure ad affrontare la vita quando si è arresa, cioè ha smesso di cercare di possederla. Quando ha rinunciato a pretendere il suo progetto di vita con Enrico, che poi sarà il suo sposo, e lo ha consegnato a Dio.
            In un tempo, il nostro, in cui le fiction televisive ci propinano vite eroiche in cui l’aggressività o, comunque, il savoir faire  fanno essere protagonisti, la testimonianza di Chiara dice ben altro: la felicità viene dalla relazione con Dio Padre, quella che permette di cogliere appieno il Dono della vita.
        È così che lei, ed il suo sposo, hanno consegnato al cielo la primogenita Maria Grazia Letizia poco dopo la nascita morta a motivo di una grave malformazione. Non hanno accettato l’ “aborto terapeutico” proprio perché desiderosi di accompagnare la loro creatura fino a quando hanno potuto. Una esperienza che ha permesso loro di sperimentare come la vita è donata per l’eternità e di portare a compimento il loro ruolo di genitori. Esperienza che si è ripetuta con il secondogenito Davide, per lui mamma Chiara, il 12 marzo 2010, scriveva queste parole:
Chi è Davide?
    Un piccolo che ha ricevuto in dono da Dio un ruolo tanto grande… quello di abbattere i grandi Golia che sono dentro di noi:
    abbattere il nostro potere di genitori di decidere su di lui e per lui, ci ha dimostrato che lui cresceva ed era così perché Dio aveva bisogno di lui così;
     ha abbattuto il nostro “diritto” a desiderare un figlio che fosse per noi, perché lui era solo per Dio;
ha abbattuto il desiderio di chi pretendeva che fosse il figlio della consolazione, colui che ci avrebbe fatto dimenticare il dolore di Maria Grazia Letizia (per loro non era stata la figlia da consolare ma uno straordinario dono d’amore);
     ha abbattuto la fiducia nella statistica di chi diceva che avevamo le stesse probabilità di chiunque altro di avere un figlio sano;
     ha smascherato la fede magica di chi crede di conoscere Dio e poi gli chiede di fare il dispensatore di cioccolatini;
      ha dimostrato che Dio i miracoli li fa, man non con le nostre logiche limitate, perché Dio è qualcosa di più dei nostri desideri;
      ha abbattuto l’idea di quelli ch non cercano in Dio la salvezza dell’anima, ma solo quella del corpo; di tutti quelli che chiedono a Dio una vita felice e semplice che non assomiglia affatto alla via della croce che ci ha lasciato Gesù.
      Lei, Chiara, ha ringraziato Dio per essere stata sconfitta dal piccolo Davide, perché il Golia che era in lei è stato sconfitto.
     Poco dopo che Chiara ha concepito il terzo figlio, Francesco, ha scoperto di avere un carcinoma alla lingua. Intraprendendo l’ultima battaglia della sua vita terrena, si è rifiutata di sottoporsi alle cure prima della nascita del figlio che portava in grembo.
       Francesco è nato ed è sano, dopo un anno Chiara, all’età di 28 anni, si è consegnata definitivamente al Padre per l’eternità. Insieme al marito ha scritto una lettera al figlio, un testamento che è un inno alla vita, ne riporto qualche stralcio:
       … Sei stato un dono grande nella nostra vita perché ci hai aiutato a guardare oltre i nostri limiti umani.
Quando i medici volevano metterci paura, la tua vita così fragile ci dava la forza di andare avanti.
         Per quel poco che ho capito in questi anni posso solo dirti che l’Amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d’amore, viviamo per amare e per essere amati, e moriamo per conoscere l’amore vero di Dio.
         Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti ad imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarti.
        L’amore ti consuma ma è bello morire consumati proprio come una candela che si spegne solo quando ha raggiunto il suo scopo.
           Qualsiasi cosa farai avrà senso se la farai in funzione della vita eterna.
Se starai amando veramente te ne accorgerai dal fatto che nulla ti appartiene veramente perché tutto è un dono.
           Come dice san Francesco: il contrario dell’amore è il possesso!
Non scoraggiarti mai figlio mio, Dio non toglie mai nulla, se toglie è solo perché vuole donarti tanto di più.
        Sappiamo che sei speciale e che hai una missione grande, il Signore ha voluto da sempre e ti mostrerà la strada da seguire se gli aprirai il cuore…
           Fidati, ne vale la pena!
Il funerale di Chiara, celebrato il 16 giugno 2012, dai numerosi partecipanti viene descritto come un momento di eternità.
(La biografia di Chiara Corbella, edita per i tipi della Porziuncola, porta il titolo “Siamo nati e non moriremo mai più").

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