Uscire dall'indifferenza fa la differenza

by Mauro 25. marzo 2018 10:01

       Le cose si possono raccontare in tanti modi ad esempio con altisonanti parole o con gesti eclatanti, Dio si racconta seguendo una via discendente per accogliere ed incontrare: fino a quando ci saranno disparità tra interlocutori, piani di potere rispetto all'altro, la narrazione sarà compromessa e l'incontro non avrà il gusto del dono, non potrà esserci contaminazione di vite.

       L'ingresso nella settimana santa ci suggerisce una postura, un modo di stare di fronte alle questioni della vita e nella propria esistenza, passando dall'indifferenza alla contaminazione, dall'io al noi.

        Questo passaggio è manifestato da posizioni opposte come si evince dal Vangelo:

da un lato Gesù viene accolto con tanta acclamazione riconsocendone la regalità, dall'altro Lui su un'umile cavalcatura rivolto verso Gerusalemme desidera avvicinarsi a tutti;

da un lato Lui guarisce e dona la vita, dall'altro attraversa la più grave delle malattie che è la morte fino ad esservi sepolto; e, ancora, prima viene osannato e poi condannato dalla stessa folla.

      In realtà Lui che aveva chiesto di tacere i suoi tanti  successi, gli innumerevoli miracoli compiuti, ora desidera manifestare apertamente il volto del Padre, il suo desiderio di comunione con tutti. Questo però viene mostrato dall'alto della Croce, luogo di scandalo e di stoltezza per tanti!

      È controversa, comprendiamo bene, la narrazione di questa settimana proprio perchè viene ad infrangersi con le ordinarie opinioni dell'uomo rivelando una logica del tutto opposta.

     Gli stessi discepoli che avevano seguito Gesù lasciando tutto ora si trovano in fuga per la paura. Pietro sarebbe rimasto ma con la spada e quel riporre nel fodero l'arma è una richiesta di fronte alla quale si sente troppo vulnerabile e così avrà paura anche della portinaia che avrebbe potuto riconoscerlo, quale discepolo del Maestro catturato. Maria, piuttosto, pur soffrendo seguirà Gesù fino ai piedi della Croce.

     Giuda venderà i corpo di Gesù, la peccatrice invece lo unge tanto lo considera prezioso e le donne attenderanno di prendersi cura di quel corpo inerme dopo la crocifissione.

     Come indica Paolo (Filippesi 2, 6-11) Gesù si china svuotandosi della sua divinità per accostarsi all'umanità, quella più distante da Dio, e accoglierla nella propria vita. Considerato che la disobbedienza di Adamo aveva rotto la comunione con Padre in quanto aveva preteso nutrirsi da solo, facendo dell'esistenza una conquista, Gesù obbedisce affidandosi fino al punto più estremo, la morte, al Padre. Gesù morirà per continuare a mostrare il volto d'amore del Padre che perdona nonostante tutto, che mantiene la relazione malgrado la morte. È il punto più estremo quello a cui arriva Gesù, Lui che è Figlio sperimenta la solitudine dal Padre ma la fiducia mantiene la relazione, nonostante il silenzio. È il Padre che lo esalterà, dopo che Lui si sarà ebbassato fino alla morte.

    Celebriamo oggi, la solidarietà di Dio che non rimane spettatore della fragilità umana ma si contamina per tirare fuori la sua creatura e restituire piena dignità. Si entra nella settimana santa con l'immagine di quel sepolcro che non è ultima parola ma va attraversato.

    È il desiderio della Pasqua ad essere suscitato oggi, un'attesa che va nutrita e contemplata, costruita ogni giorno proprio perchè è il quotidiano, continua opera di contaminazione e di custodia della verità, a segnare la differenza cristiana: viaggio in cui nella piccolezza di ogni giorno ciascuno riscopre la presenza di Dio. Tale bellezza si manifesta solo se la vita di ciascuno si è fatta condivisione.

     In ricordo di Destinity respinta al confine di Bardonecchia e morta poco dopo a Torino dopo avere dato alla luce il piccolo Israel. In ricordo di Marielle Franco, anche lei morta nei giorni scorsi, perchè troppo scomoda appariva la sua battaglia in difesa dei diritti umani dei piccoli del Brasile. Ci sono tanti che ogni giorno continuano a morire in ogni parte del mondo perchè il loro contaminarsi fa la differenza...

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