by Mauro
10. January 2012 23:01
L’arte della terapia così come tutte le maestranze che si esprimono nella relazioni d’aiuto, richiede una particolare passione che definisco appieno vocazione di vita. Una Scuola di psicoterapia è prima di tutto un modo di vedere e di stare nelle cose umane secondo una prospettiva, ma base comune di tutte è la profonda accoglienza del vissuto umano scevra da pre-giudizi.
Conobbi l’Analisi Transazionale durante il corso di studi universitari a Roma, prima di allora avevo letto qualche testo divulgativo ma non mi aveva coinvolto più di tanto. Gli anni romani invece mi diedero l’opportunità di conoscere diversi docenti che facevano di quell’approccio il loro punto di riferimento per poi spaziare, come una “base sicura” da cui partire per vedere altre prospettive, integrare ed evolvere. Sappiamo bene come una prospettiva terapeutica non sarà mai esaustiva, sarebbe alquanto rischioso farla diventare una fede su cui fondare il proprio credo.
Tra di loro ho conosciuto Pio Scilligo, un salesiano che esprimeva tutta la passione per l’umano, sembrava facesse una battaglia quotidiana ove i frutti della ricerca erano considerati come conquiste da cui partire per indagare su nuove mete. Ricordo vivamente la sua capacità di questionare e non dare nulla per scontato.
Tornando in Sicilia il mio interesse dapprima si è rivolto allo psicodramma che ho avuto modo di approfondire frequentando la Scuola di psicodramma classico a Catania. Successivamente Emilio Riccioli, insieme ad altri collaboratori di Pio Scilligo, ha fondato la prima Scuola che nel nostro territorio fa riferimento all’approccio Analitico Transazionale. La SSPIG (Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Interpersonale e di Gruppo) ha sede a Palermo in via Infermeria Cappuccini 1, nel quartiere popolare di Ballarò.
Quello dell’Analisi Transazionale non è un approccio molto conosciuto dalle nostre parti, anche perché nelle università siciliane pare essere un orientamento quasi inesistente. In sintesi la prospettiva mostra un modello degli stati dell’Io: tre strutture (Genitore, Adulto, Bambino) che esprimono comportamenti, modi di pensare e di sentire. Ad esempio modi di pensare ed agire simili alla propria figura genitoriale nel caso dello Stato dell'Io Genitore; o riferendosi al qui e ora con indici di realtà trattandosi dell'Adulto; o con riproposizioni della propria infanzia per lo Stato dell'Io Bambino. L’A.T. pertanto osserva il contenuto dei vari Stati dell’Io così come il modo di procedere nei confronti degli altri, il come le interazioni vengono influenzate dall’attivazione dell’uno o dell’altro stato dell’Io e a partire da questa analisi offre possibilità di trovare eventuali alternative più funzionali al ben-essere.