by Mauro
30. May 2013 13:55
Il percorso psicoterapico favorisce lo sviluppo di comportamenti funzionali al benessere della persona, sovente questo passaggio abbisogna di nuove decisioni, l’individuo cioè ridecide con il suo B cambiando quanto aveva deciso precedentemente con lo stesso B.
Mostravamo già nel post precedente come l’individuo possa vivere dei conflitti tra i diversi stati dell’Io, quando ne ha consapevolezza può cercare di gestirlo con il suo A oppure può entrare in uno stato di impasse.
L’impasse, secondo i Goulding (1983) procura una doppia contaminazione in cui il polo Genitoriale da un messaggio di copione ed il polo Bambino corrisponde ad una fissazione infantile in base al messaggio di copione (Novellino, 1998). Si crea così uno stato di blocco dovuto a due spinte opposte:
- nell’impasse di primo grado l’individuo sperimenta un conflitto tra i bisogni del Bambino Naturale (B1) e una spinta proveniente dal suo Genitore nel suo Genitore (G2). Significa che lo stato dell’Io G invia allo stato dell’Io B una controingiunzione, risponde il Piccolo Professore (A1) con una decisione corrispondente alla controingiunzione. Il conflitto ad esempio può manifestarsi tra “Voglio essere intimo” (B1) e “Sii forte, non ti fidare di nessuno” (G2). La risoluzione allo stato di blocco dovrà partire dallo stesso Piccolo Professore;
- nell’impasse di secondo grado il conflitto si svolge tra i bisogni del suo Bambino Naturale (B1) e un’ingiunzione proveniente dal B nel G (B2). Il Piccolo Professore cioè prende una decisione in risposta alla ingiunzione che viene dal Bambino del Genitore. Per esempio: “Voglio essere intimo” (B1) e “Non mi disturbare, vai via” (GN) La risoluzione deve partire da una ridecisione del Genitore del Bambino (G1);
- nell’impasse di terzo grado invece si assiste ad ingiunzioni date in una fase pre-verbale per cui l’individuo si identifica con le ingiunzioni ricevute, ad esempio: “Voglio essere intimo” (B1) e “Temo di espormi alla gente, e per questo non lo farò” (G1). Il delicato lavoro di ridecisione in questo caso si svolgerà attraverso un depotenziamento del Piccolo Professore adattato a favore del Piccolo Professore del BL, cioè si assiste ad dialogo tra le due parti del B. Sarà necessaria l’analisi strutturale per cogliere quali sono realmente le parti in lotta, infatti potrebbe trattarsi di un conflitto tra il BL ed il BA o tra il G1 ed l’A1, anziché tra il G1 ed il B1.
È da rilevare che le impasse di secondo grado potrebbero non essere immediatamente evidenti perché nascoste dal linguaggio che riconduce al primo grado, ad esempio il “Compiacimi” potrebbe provenire dal G della madre o dal suo B.
Nel caso di impasse di terzo grado, il bambino ha accettato un’ingiunzione dal B del genitore ma proprio perché troppo piccolo, in preda alle paure, allora il proprio Piccolo Professore rielabora il messaggio facendolo proprio.
Nei primi due tipi di impasse attraverso l’analisi strutturale di second’ordine è possibile evidenziare l'origine strutturale del messaggio genitoriale, gli stati dell'Io implicati nel dialogo interno e il ruolo dell'A1 nel decidere di ascoltare il messaggio.
Nell'impasse di primo tipo, dovuta all'interiorizzazione di messaggi prevalentemente verbali che riguardano comportamenti osservabili, il conflitto con l'A1 implica un G evolutivamente più recente (G2) ed è per questo meno radicato.
Nell'impasse di secondo tipo, in quanto originata da proibizioni comunicate più precocemente, in modo prevalentemente analogico e riguardanti la sfera dell'essere e del sentire, si ha un conflitto tra l'A1 e il G più arcaico (G1) contenuto nel Bambino.
Mellor (1980) sostiene, in modo più esplicito dei Goulding, l'aspetto evolutivo delle impasse riferendo il primo tipo ad un'età che va dai quattro agli otto anni, il secondo, non verbale al periodo compreso tra i due e i quattro, ed il terzo al primo anno di vita o addirittura all'epoca fetale.