by Mauro
12. January 2014 16:30
“Tu sei bellezza” così Francesco d’Assisi esprimeva, nelle Lodi di Dio Altissimo, la gratitudine per il rivelarsi di Dio agli uomini. E questa bellezza è stata narrata nei secoli attraverso l’arte figurativa posta non solo a decoro delle Chiese ma volta a trasmetterne la fede che nel Vero, Buono e Bello raffigura il fascino di Dio.
Quella di ieri pomeriggio, nel palazzo vescovile di Monreale, è stata ben più che una presentazione del Video Credo in un solo Dio realizzato dal videomaker Alessandro Spinnato con il supporto di don Nicola Gaio. Piuttosto è stato un tuffo nella bellezza espressa e, al contempo, custodita nel Duomo di Monreale.
Le immagini del corto hanno svelato i particolari musivi e, attraverso inquadrature aeree, hanno aperto al lettore una visione d’insieme che esprime a pieni polmoni il respiro magnificente e prossimo che connota la Cattedrale d’oro.
L’intuizione di Francesco d’Assisi che riconosceva l’Altezza del Creatore a partire dalla sua Umiltà e vicinanza, vi viene restituita attraverso una nuova prospettiva, quella ritratta per mezzo di una telecamera ed il montaggio del racconto filmico che muove il lettore del terzo millennio all’interno delle scene musive realizzate attraverso l’infinità di minuscole tessere d’oro.
Sembra come se l’artista del tempo, attraverso la cura dei particolari ed il dettagliato tessuto dei mosaici, avesse pensato a noi oggi capaci di riprese aeree ad opera dei droni e, quindi, di contemplare da vicino l’intera superficie musiva.
Per me, che a Monreale sono nato, questa è una scoperta sorprendente. L’emozione di riscoprire il Tempio posto a sigillo della mia appartenenza a questa Terra e del mio Si a Dio mi riporta alla mente i versi del caro Davide Maria Turoldo, composti dopo avere contemplato la Miracolosa leggenda racchiusa nell’Eden dell’Arte:
Non più di un segno di grazie alla tua passione inesausta per questo Eden dell’Arte
a Monreale, amico, saranno questi miei versi:
fossero invece ognuno un sudario per tutti quei volti radiosi
come il Mandylion di Cristo oppure fuoco che incendia il cuore al serafino tetramorfo:
ma l’estasi impone il silenzio!
Grazia è stare in solitudine a guardare la Miracolosa leggenda emergere dalle infinite pietruzze di oro come da un’arena di mare:
guardare come accoglie il Dono la Vergine con mani che sembrano ali,
e lo sguardo rapito, immobile:
guardare il globo di angeli appena il Creatore comanda sia fatta luce
guardare i volti che guardano l’incarnarsi dell’arcobaleno:
e gli occhi dei pesci che ti guardano tra le onde e Pietro salvato dai flutti,
e la folla che guarda l’emorroissa
anche tu guardare con gli stessi loro occhi
la Grande meraviglia dell’Esserci e dell’Essere:
guardare il volto del Creatore mentre riposa,
e come in un sogno pure lui guarda triste nel vuoto …
E anche tu triste ora guardi, umile gente dell’isola:
ma senso è che sia tu, terra di fuoco a custodire il mirabile tesoro:
né crimine vale a distruggere grazia e virtù di un popolo
che nella sua reggia legge le storie di Dio:
o Sicilia la bellezza ti salverà!