Come ci prendiamo cura delle nuove generazioni?

by Mauro 12. luglio 2013 18:50

       Questa sera i ragazzi del Laboratorio si esibiranno con uno spettacolo frutto dell’esperienza condivisa in questa settimana. Saranno presenti più di un centinaio di adulti tra cui i loro genitori. È un’esperienza interessante proprio perché loro potranno mostrare ai “grandi” come vedono il mondo dal loro punto di vista, ed in modo particolare questa espressione è stata realizzata attraverso mezzi elementari, favoriti dalla metodica di utilizzata in questi giorni. L’arte del creare, del narrare facendo, del mostrare utilizzando la creatività, viene ora a diventare spettacolo entro una cornice teatrale che si pone quale alternativa a quella televisiva, ove spettacolo è inteso in ben diversa maniera.
Un primo aspetto che mi sembra opportuno rilevare è che il mezzo televisivo sta creando una sempre maggiore divaricazione tra i due mondi, adulto e dei minori, e questo principalmente perché i messaggi propinati vengono decodificati differentemente proprio perché differenti sono gli strumenti di cui i ragazzi dispongono e, inoltre, perché il mondo adulto viene presentato attraverso degli stereotipi che svalutano il loro ruolo e valore educativo. More...

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Consultorio familiare | educativa di strada | Psicologia e vita

Favorire le abilità relazionali ed empatiche dei ragazzi

by Mauro 11. luglio 2013 15:50

    Annoto, ancora, alcuni spunti di riflessione che scaturiscono dal Laboratorio residenziale Everybody che stiamo vivendo in questi giorni, per una riflessione clinica in merito all’attuale mondo dei ragazzi.
         È  sorprendente constatare come loro, se adeguatamente stimolati, riescano a vivere brillantemente l’ambiente offline, scevro da ritrovati tecnologici. I giovanissimi infatti mantengono una peculiare capacità di adattamento e riescono ad adattarsi ad un contesto campestre così come quotidianamente si adattano all’ambiente digitale, e questo processo è favorito dalla presenza dei pari, di coetanei con i quali stabilire piattaforme relazionali funzionali al nuovo adattamento.
          In questi giorni di Laboratorio residenziale sto appurando come l’assenza dello spazio digitale, una volta superato l’impatto iniziale, non è seguito da mancanza di orientamento nel luogo in cui ci troviamo, piuttosto emerge la capacità di dare significato al nuovo spazio per alcuni totalmente inedito, e questo fa intuire che esiste una continuità nella percezione e nella esperienza dei due contesti: online e offline.
        Come abbiamo precedentemente approfondito (http://www.larelazionechecura.it/post/Il-digitale-luogo-di-socialita.aspx) appare evidente che spazio digitale e spazio offline sono entrambi reali, cioè portatori di esperienze proprie della vita: relazione con se stessi e con l’altro, vicinanza e conoscenza, scoperta e scambio culturale. I social network infatti hanno la capacità di collegare persone e favorire la comunicazione e condivisione di esperienze di vita, una sorta di piazza virtuale che permette l’interazione accorciando distanze e differenze. Si creano in questo modo Community in base ad interessi, competenze, scelte di vita.More...

Laboratorio di creatività per tornare a sognare insieme

by Mauro 8. luglio 2013 12:50

    Il Laboratorio di vita rivolto a quaranta pre-adolescenti prosegue oggi approfondendo le competenze creative, l’espressione e la consapevolezza del proprio corpo, la capacità di cooperazione. Le competenze passano attraverso il gioco di squadra, veicolo privilegiato per favorire l’esplorazione ed il potenziamento di queste abilità. Proprio in questo momento i ragazzi divisi in piccoli gruppi stanno inventando dei giochi utilizzando degli elementi che trovano nella campagna circostante.
        La riscoperta dell’ambiente, della natura che ci circonda ritengo che sia un fattore di rilievo e funzionale a stimolare la creatività ed il rapporto tra gli umani. Penso all’ordinario contesto di vita di questi ragazzi, spesso privati dell’esperienza di contatto con le piante, gli animali, i colori propri delle nostre campagne. È un fenomeno che investe l’intera famiglia e non solo i minori, si tratta di un sistema volto a sostenere il mercato dei consumi e, di conseguenza, a privare l’individuo della consapevolezza dei propri desideri.More...

La sfida educativa: presentare all'altro se stesso!

by Mauro 7. luglio 2013 22:52

     Oggi abbiamo iniziato un Laboratorio residenziale rivolto a quaranta preadolescenti e volto alla riscoprire il corpo quale luogo di espressività e relazione. L’Oasi San Francesco a Termini Imerese con la collaborazione di una nutrita equipe di animatori si è trasformata in un villaggio rinascimentale che, come al tempo di Pico e Leonardo, farà da contesto ove potere sperimentare, esplorare, comunicare, per conoscere sé e gli altri.
      È circa vent’anni che proponiamo Laboratori residenziali ma ogni volta è un’esperienza inedita proprio perché le persone sono diverse ed uniche. La proposta in continua elaborazione, inoltre, cerca costantemente di rinnovarsi proprio perchè le tendenze e le mode del momento riescono a dare un forte imprinting offrendo modelli culturali differenti anche nel giro di pochi anni.
      Quella educativa è proprio una sfida, e questo ancora di più in un tempo in cui i giochi proposti ai ragazzi non favoriscono più le relazioni umane e le competenze legate a queste.More...

Un Sistema che vorrebbe strapparci il senso della Giustizia (2)

by Mauro 11. giugno 2013 10:14

   Nasce, man mano che scorrono i giorni, una domanda: il sistema attuale vuole alimentare un clima di impotenza? Se mi rubano un’auto se io faccio la denuncia quell’auto forse non la trovo più, se non denuncio e cerco di rintracciare chi potrebbe restituirmela forse con cinquecento euro recupero l’auto. Se non la recupero più non potrò andare a lavorare e a quel punto la mia famiglia… Credo che poco si rifletta sul clima di impotenza che è stato generato nel nostro Paese.
       Viviamo nell’emergenza sociale, i diritti dei singoli cittadini sono, sempre meno tutelati. In una condizione di deprivazione dei diritti la mafia acquista potere. Il fenomeno mafioso in tutta la Nazione sta dilagando sempre più e sempre maggiore è il senso di impotenza che sperimenta la Comunità civile.More...

Un Sistema che vorrebbe strapparci il senso della Giustizia (1)

by Mauro 10. giugno 2013 22:38

   “C'è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c'è chi si sente soddisfatto
così guidato.

C'è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c'è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.

C'è pure chi educa, senza nascondere
l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d'essere franco all'altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:ciascuno cresce solo se sognato”.

         Questi versi di Danilo Dolci fanno intuire la responsabilità educativa che ciascuno ha nei confronti degli altri ed in speciale modo nei confronti dei bambini e di quanti si apprestano ad affacciarsi alla vita adulta. Direi che oggi abbiamo responsabilità anche di fronte al mondo adulto che pare vivere da dormiente, come se anestetizzare la vita la rendesse più facile la traversata esistenziale.
        Certo ci sono momenti della vita davvero difficili ma è anche vero che la consapevolezza ci permette di attraversarli appieno altrimenti restiamo ancorati al passato, apparentemente rimosso ma, proprio per questo, continuamente presente! Come coltivare sogni, come osteggiare chi cerca quotidianamente di spegnere i nostri sogni? Come favorire la crescita di un Sogno comune?
        Vorrei soffermarmi sulla consapevolezza che abbiamo del nostro sistema sociale. Viviamo in un tempo che obbedisce a leggi di sistema che, a mio avviso cercando di spegnere i sogni, il desiderio di vita e l’interesse per la vita altrui. È così che si diventa quando si accetta di essere pedine di un sistema più grande, dinanzi al quale ci si sperimenta impotenti.
         Ascoltando il rap di Fabri Fibra si assiste ad una forte denuncia sociale, il rapper afferma di come l’uso della coca sia praticato in molti contesti per alleggerire la vita o per aumentare le prestazioni professionali, dal chirurgo al caminonista, dall’universitario al pensionato. L’autostrada della cocaina scorre velocemente nella nostra Nazione e questo fenomeno viene visto come marginale, l’attenzione è volta ad altro, alla disoccupazione, alle imprese che chiudono, alle dispute politiche, ma in realtà il sistema o va visto nella sua complessità o altrimenti si rimane miopi, si vede il segmento senza scorgere l’ampiezza del problema.More...

Il Cercatore degli ultimi

by Mauro 7. giugno 2013 16:30

    Oggi la Comunità cristiana celebra la Festa del Cuore di Gesù ed è la Parola di Dio, come di consueto, a permettere di comprendere maggiormente il significato di questa Festa. Il Vangelo (Lc 15, 3-7) rimanda un messaggio immediato: Dio, bel Pastore, si prende cura degli “ultimi”. Ultimo è chi è perduto, chi non trova la strada, chi si sperimenta fragile e debole, incapace di camminare da solo. Così è di quella pecora perduta che viene ricercata dal Pastore, Dio è un cercatore, il suo sguardo è volto a cercare il suo gregge, i suoi figli.
        Il Vangelo non è per i “giusti”, loro infatti non ascoltano. Il giusto è colui che è pieno, noi cristiani dovremmo comprendere da che parte stiamo: sappiamo e ci crediamo attivati? Oppure siamo ricercatori, in ascolto della voce del Pastore? La parabola è rivolta a quanti sono peccatori e pubblicani, sono loro che si avvicinano a Gesù, persone fragili che sperimentano la propria difficoltà a camminare da soli o, ancora, a quanti si sono legati ai  guadagni facili e spesso disonesti. Entrambi però sperimentano che il loro cammino non si regge, o perché soli o perché poggiati sugli averi.
        Gesù mangia con loro, entra in intimità con i peccatori, condivide con loro la sua vita ed è per questo che si rivolge a loro, perché sa che stanno ad ascoltarlo.
         Il cuore di Dio è mostrato da questo uscire nella notte per cercare l’unica pecora perduta. Per Lui ciascuno è unico, non ci tratta come folla, non si sazia dei “tanti”, non si ferma alle apparenze, non cerca plausi, piuttosto vuole vedere il volto di ciascuno. Il cuore di Dio, il desiderio di Dio è questo incontro con la creatura, con ogni essere umano.More...

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I guaritori feriti e la poesia della vita

by Mauro 4. giugno 2013 22:15

       L’immagine del “guaritore ferito” esprime bene la vita del terapeuta. Lui è un essere umano così come il paziente che ogni settimana una o più volte valica la soglia del suo studio, un luogo in cui il malessere e la sofferenza viene elaborata prima di tornare a sprigionare la vita. Parliamo di processi e non di attimi, gli insight sono frutto di un lungo percorso ove sovente si ha la sensazione di girare a vuoto, di non andare oltre. Un percorso la cui efficacia è data in parte, 50%, dallo strumento umano: il corpo vissuto!
        In terapia è quanto mai importante la risonanza emotiva del terapeuta, il corpo del terapeuta è cassa di risonanza del vissuto del paziente. Non c’è conoscenza terapeutica, inizio di una relazione terapeutica se il terapeuta non entra in empatia con la persona che ha innanzi.
        Questa prospettiva si scontra con il paradigma teorico che regge la mens filosofica propria dell’uomo moderno. Il nostro è il tempo del calcolo, tutto viene quantificato proprio perché il criterio è l’utilità. Se posso misurare una cosa posso verificarne la convenienza, e in questo la corporeità, intesa come vissuto soggettivo, costituisce un ostacolo.More...

Teatroterapia e Psicodramma, "Le stanze ferite" tornano in scena

by Mauro 1. giugno 2013 14:00

   Lo spettacolo “La Succursale della Real Casa” che ieri pomeriggio è stato interpretato al Teatro Biondo dalla Compagnia Instabile formata dalla Comunità, personale e pazienti, del CTA Lares di Palermo, ha dato modo di percepire plasticamente l’umanità che sta dietro la “Follia”, o comunque a tutte quelle etichette diagnostiche che vorrebbero misconoscere l’umano dando solo riconoscimento ai sintomi e alle definizioni “di cura”.
          Le “stanze ferite” sono state mostrate facendo irruenza nella routine di chi, definito “normodotato”, si è dato il permesso di sostare per respirare un alito di vita colorata proprio dalla “follia”, quella che accomuna ogni essere umano, il desiderio di esprimere la vita senza omologarsi a sistemi precostituiti.More...

I disturbi emotivi alla luce del modello di Jacqui Lee Schiff (2)

by Mauro 1. giugno 2013 12:00

   Per stabilire una relazione simbiotica l’individuo ricorre a quattro stili comportamenti passivi e a meccanismi interni.
    Comportamenti passivi sono:
- Astensione: utilizza l’energia non per rispondere agli stimoli ma per inibire la risposta ed il pensiero.
- Iperadattamento: accetta la meta altrui, cerca di compiacere in quanto vede nell’altro una figura genitoriale migliore di lui. Si carica della responsabilità di comprendere e rispondere ai bisogni altrui.
- Agitazione: la persona accumula energia per evitare comportamenti incontrollati, cerca l’attività per ridurre la tensione interna. L’intervento terapeutico in questo caso dovrebbe partire dal GA del terapeuta per favorire l’iperadattamento e modellare il prendersi cura della proprie emozioni. Per cui l’obiettivo è quello di energizzare il GA dell’individuo per poi energizzare il suo A (che non può essere energizzato quando la persona è agitata). L’individuo man mano che diventa consapevole si convincerà che non è necessario agitarsi e che può funzionare in modo adeguato anche quando prova sensazioni spiacevoli.More...

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