Da passatempo a dipendenza: il gioco vale la candela

by Mauro 23. settembre 2013 00:10

           I giocatori d’azzardo nel passato disponevano di una somma da destinare alla candela o all’olio per il lume che avrebbe illuminato la notte di gioco. Alla vittoria potevano ribadire che “il gioco vale la candela” in quanto l’esigua somma investita per avere luci era stata ben ricompensata.
          Sembra che oggi il Ministero della salute stenti a destinare dei fondi considerevoli per fronteggiare il grave fenomeno della dipendenza da gioco.
           Con il decreto n 158 del 2012 il Ministro Balduzzi si è timidamente affacciato sulla problematica pianificando i primi interventi. Il Gioco d'Azzardo Patologico GAP è stato inserito nei livelli essenziali di assistenza LEA anche se non è stata individuata una fonte ove attingere i fondi per l’assistenza, sebbene si potrebbe stabilire di stanziare per questo scopo una percentuale del profit (proventi dai gratta e vinci ecc’…) che causa lo stesso problema.
           Il GAP viene contemplato nel DSM IV quale “comportamento persistente, ricorrente e mal adattivo tale da compromettere le attività personali, familiari lavorative”. Il giocatore più che per il guadagno reso dalla vincita gioca per il piacere che gli deriva dal giocare. Si comprende allora come i LEA risultino ben poca cosa rispetto alla portata del fenomeno e, secondo criteri di realtà, bisogna sollecitare una riflessione più profonda ed una progettualità di natura preventiva oltre che curativa.
            Paradossale rimane il fatto che lo Stato entra in un conflitto di interesse mostrato da un duplice messaggio: una campagna che è volta a promuovere il gioco e, in seconda battuta, un piano preventivo in cui si invita al “gioco responsabile”. More...

Apparenza o bellezza? La ricerca di sè e dell'altro. Laboratorio per adolescenti 1

by Mauro 15. luglio 2013 14:50

   Concludevo il precedente post denunciando la grave pressione a cui sono sottoposti bambini e ragazzi attraverso il mezzo televisivo. L’esperienza di un Laboratorio viene a stimolare competenze e a fornire strumenti per decodificare i messaggi che quotidianamente vengono propinati a grandi e piccini, senza che alcuno ne rimanga estraneo. La fatica di rimanere consapevoli e capaci di analisi critica appartiene anche al mondo adulto il quale viene “agganciato” attraverso il canale della sessualità o del potere.
         Ieri abbiamo cominciato un nuovo Laboratorio residenziale rivolto ad adolescenti delle Scuole superiori e colgo come la sfida educativa rimane complessa sebbene con articolazioni differenti considerata la nuova fase evolutiva in cui si consolida una maggiore indipendenza dalla famiglia d’origine, ricerca di autonomia in cui il gruppo dei pari diventa il sostegno ed il luogo di apprendimento imprescindibile. E proprio ai giovanissimi in quanto gruppo la pubblicità si rivolge spingendo ad introiettare mode la cui sequela è necessaria per sentirsi inclusi nella cerchia, accettati in quanto tosti.
       Siamo consapevoli che il creare attrattiva è uno degli obiettivi principali del mercato dei consumi. Attrarre per vendere è regola per il mercato libero, certamente questo è espressione di liberalità democratica,  mi chiedo, però, quale codice etico si dia il mercato dei consumi. More...

Come ci prendiamo cura delle nuove generazioni?

by Mauro 12. luglio 2013 18:50

       Questa sera i ragazzi del Laboratorio si esibiranno con uno spettacolo frutto dell’esperienza condivisa in questa settimana. Saranno presenti più di un centinaio di adulti tra cui i loro genitori. È un’esperienza interessante proprio perché loro potranno mostrare ai “grandi” come vedono il mondo dal loro punto di vista, ed in modo particolare questa espressione è stata realizzata attraverso mezzi elementari, favoriti dalla metodica di utilizzata in questi giorni. L’arte del creare, del narrare facendo, del mostrare utilizzando la creatività, viene ora a diventare spettacolo entro una cornice teatrale che si pone quale alternativa a quella televisiva, ove spettacolo è inteso in ben diversa maniera.
Un primo aspetto che mi sembra opportuno rilevare è che il mezzo televisivo sta creando una sempre maggiore divaricazione tra i due mondi, adulto e dei minori, e questo principalmente perché i messaggi propinati vengono decodificati differentemente proprio perché differenti sono gli strumenti di cui i ragazzi dispongono e, inoltre, perché il mondo adulto viene presentato attraverso degli stereotipi che svalutano il loro ruolo e valore educativo. More...

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