Il delirio, unica spiegazione possibile!

by Mauro 8. agosto 2013 16:30

           Perché alcune persone mantengono le loro credenze malgrado le ripetute disconferme avute dal confronto con la realtà?
           Ci occupiamo oggi della dimensione delirante, quella che nella nosografia psichiatrica distingue i “folli” dai “sani”. Il 13 maggio 1978 la Legge Basaglia stabilì la chiusura dei manicomi e l’istituzione dei servizi di igiene mentale pubblici, ciò rese possibile l’osservazione della malattia mentale nel contesto ove era stata generata.

          La persona venne così ricollocata in una dimensione spazio/temporale che l’istituzionalizzazione aveva appiattito. Significò restituire alla clinica la capacità di comprendere i significati, i processi in atto nel soggetto in trattamento, e collocare la malattia mentale all’interno di un continuum sano/malato accorciando le distanze con chi veniva recluso More...

Bianca come il latte rossa come il sangue. Giffoni Film Festival/2

by Mauro 24. luglio 2013 18:30

  Continua la rassegna cinematografica del Giffoni Film Festival, stamane ci è stato proposto il film Bianca come il latte rossa come il sangue. Una produzione italiana di grande pregio in cui il regista, Campiotti, ha raccontato la vita di quattro adolescenti dal di dentro, cioè stando all’interno del gruppo, della scuola, della loro famiglia.More...

Sogni di infinito

by Mauro 23. luglio 2013 13:05

    È ancora intensa l’emozione ed il flusso di pensieri suscitati dalla visione del film The perks of being a wallflowerNoi siamo Infinito, in rassegna qua al Giffonifestival. Una produzione statunitense che narra la storia di Charlie, un adolescente che vive le difficoltà dell’inserimento nel mondo liceale ove il gruppo dei pari pare escludere quelli che considera “più deboli”. Charlie è un ragazzo particolarmente sensibile che appare inibito a confronto con la spregiudicatezza dei liceali e le loro pratiche di iniziazione.
       L’insicurezza di Charlie troverà il sostegno di un giovane insegnante che gli manifesta fiducia incoraggiandolo ad approfondire gli scritti di letteratura. L’amicizia con Sam e Patrick sarà esperienza di una nuova vita, il protagonista si scoprirà pensato, cercato, amato da loro con i quali condividerà giornate e desideri. In questa nuova opportunità relazionale Charlie ritornerà al suo passato, una storia da cui si era difeso attraverso una scissione schizofrenica, estremo rimedio per non restare disintegrato dall’abuso subito da bambino.More...

Liberi di esprimerci: oltre il pregiudizio. Laboratorio per adolescenti 2

by Mauro 17. luglio 2013 16:57

   È sorprendente constatare come gli adolescenti che stanno partecipando al Laboratorio di questi giorni, attraverso le varie attività della giornata, si mettano in gioco mostrando le straordinarie intuizioni e potenzialità proprie di questa fascia di età. L’adolescenza a nostro parere è un tempo propizio per favorire la promozione del ben-essere e la costruzione di progettualità volte alla crescita personale e comunitaria. La Comunità umana infatti è frutto di sogni e ideali condivisi che vengono a dare impronta ad un territorio. Questi aneliti vengono coltivati in modo speciale proprio nella giovane età e successivamente iniziano man mano a trovare forma concreta. Educare al sogno è attività propria di noi umani, questo porta ad educere, favorire l’espressione di ciascuno ed è da questa condivisione che la vita trova ricchezza, la gioia propria del reciproco riconoscimento.
Le attività laboratoriali di questi giorni hanno permesso ai giovanissimi di entrare in rapporto con le proprie emozioni, la percezione del proprio corpo, la sensorialità attraverso la quale si rapportano a se stessi e all’ambiente circostante. È così che il mangiare con le mani, l’andare in giro bendati, l’ascolto dei sonori e delle musiche proposte, la ricerca dei colori in natura e le varie forme di pittura espressiva, hanno fatto da veicolo per interagire ed ascoltare le proprie ed altrui risonanze.More...

Apparenza o bellezza? La ricerca di sè e dell'altro. Laboratorio per adolescenti 1

by Mauro 15. luglio 2013 14:50

   Concludevo il precedente post denunciando la grave pressione a cui sono sottoposti bambini e ragazzi attraverso il mezzo televisivo. L’esperienza di un Laboratorio viene a stimolare competenze e a fornire strumenti per decodificare i messaggi che quotidianamente vengono propinati a grandi e piccini, senza che alcuno ne rimanga estraneo. La fatica di rimanere consapevoli e capaci di analisi critica appartiene anche al mondo adulto il quale viene “agganciato” attraverso il canale della sessualità o del potere.
         Ieri abbiamo cominciato un nuovo Laboratorio residenziale rivolto ad adolescenti delle Scuole superiori e colgo come la sfida educativa rimane complessa sebbene con articolazioni differenti considerata la nuova fase evolutiva in cui si consolida una maggiore indipendenza dalla famiglia d’origine, ricerca di autonomia in cui il gruppo dei pari diventa il sostegno ed il luogo di apprendimento imprescindibile. E proprio ai giovanissimi in quanto gruppo la pubblicità si rivolge spingendo ad introiettare mode la cui sequela è necessaria per sentirsi inclusi nella cerchia, accettati in quanto tosti.
       Siamo consapevoli che il creare attrattiva è uno degli obiettivi principali del mercato dei consumi. Attrarre per vendere è regola per il mercato libero, certamente questo è espressione di liberalità democratica,  mi chiedo, però, quale codice etico si dia il mercato dei consumi. More...

Favorire le abilità relazionali ed empatiche dei ragazzi

by Mauro 11. luglio 2013 15:50

    Annoto, ancora, alcuni spunti di riflessione che scaturiscono dal Laboratorio residenziale Everybody che stiamo vivendo in questi giorni, per una riflessione clinica in merito all’attuale mondo dei ragazzi.
         È  sorprendente constatare come loro, se adeguatamente stimolati, riescano a vivere brillantemente l’ambiente offline, scevro da ritrovati tecnologici. I giovanissimi infatti mantengono una peculiare capacità di adattamento e riescono ad adattarsi ad un contesto campestre così come quotidianamente si adattano all’ambiente digitale, e questo processo è favorito dalla presenza dei pari, di coetanei con i quali stabilire piattaforme relazionali funzionali al nuovo adattamento.
          In questi giorni di Laboratorio residenziale sto appurando come l’assenza dello spazio digitale, una volta superato l’impatto iniziale, non è seguito da mancanza di orientamento nel luogo in cui ci troviamo, piuttosto emerge la capacità di dare significato al nuovo spazio per alcuni totalmente inedito, e questo fa intuire che esiste una continuità nella percezione e nella esperienza dei due contesti: online e offline.
        Come abbiamo precedentemente approfondito (http://www.larelazionechecura.it/post/Il-digitale-luogo-di-socialita.aspx) appare evidente che spazio digitale e spazio offline sono entrambi reali, cioè portatori di esperienze proprie della vita: relazione con se stessi e con l’altro, vicinanza e conoscenza, scoperta e scambio culturale. I social network infatti hanno la capacità di collegare persone e favorire la comunicazione e condivisione di esperienze di vita, una sorta di piazza virtuale che permette l’interazione accorciando distanze e differenze. Si creano in questo modo Community in base ad interessi, competenze, scelte di vita.More...

Laboratorio di creatività per tornare a sognare insieme

by Mauro 8. luglio 2013 12:50

    Il Laboratorio di vita rivolto a quaranta pre-adolescenti prosegue oggi approfondendo le competenze creative, l’espressione e la consapevolezza del proprio corpo, la capacità di cooperazione. Le competenze passano attraverso il gioco di squadra, veicolo privilegiato per favorire l’esplorazione ed il potenziamento di queste abilità. Proprio in questo momento i ragazzi divisi in piccoli gruppi stanno inventando dei giochi utilizzando degli elementi che trovano nella campagna circostante.
        La riscoperta dell’ambiente, della natura che ci circonda ritengo che sia un fattore di rilievo e funzionale a stimolare la creatività ed il rapporto tra gli umani. Penso all’ordinario contesto di vita di questi ragazzi, spesso privati dell’esperienza di contatto con le piante, gli animali, i colori propri delle nostre campagne. È un fenomeno che investe l’intera famiglia e non solo i minori, si tratta di un sistema volto a sostenere il mercato dei consumi e, di conseguenza, a privare l’individuo della consapevolezza dei propri desideri.More...

I guaritori feriti e la poesia della vita

by Mauro 4. giugno 2013 22:15

       L’immagine del “guaritore ferito” esprime bene la vita del terapeuta. Lui è un essere umano così come il paziente che ogni settimana una o più volte valica la soglia del suo studio, un luogo in cui il malessere e la sofferenza viene elaborata prima di tornare a sprigionare la vita. Parliamo di processi e non di attimi, gli insight sono frutto di un lungo percorso ove sovente si ha la sensazione di girare a vuoto, di non andare oltre. Un percorso la cui efficacia è data in parte, 50%, dallo strumento umano: il corpo vissuto!
        In terapia è quanto mai importante la risonanza emotiva del terapeuta, il corpo del terapeuta è cassa di risonanza del vissuto del paziente. Non c’è conoscenza terapeutica, inizio di una relazione terapeutica se il terapeuta non entra in empatia con la persona che ha innanzi.
        Questa prospettiva si scontra con il paradigma teorico che regge la mens filosofica propria dell’uomo moderno. Il nostro è il tempo del calcolo, tutto viene quantificato proprio perché il criterio è l’utilità. Se posso misurare una cosa posso verificarne la convenienza, e in questo la corporeità, intesa come vissuto soggettivo, costituisce un ostacolo.More...

Teatroterapia e Psicodramma, "Le stanze ferite" tornano in scena

by Mauro 1. giugno 2013 14:00

   Lo spettacolo “La Succursale della Real Casa” che ieri pomeriggio è stato interpretato al Teatro Biondo dalla Compagnia Instabile formata dalla Comunità, personale e pazienti, del CTA Lares di Palermo, ha dato modo di percepire plasticamente l’umanità che sta dietro la “Follia”, o comunque a tutte quelle etichette diagnostiche che vorrebbero misconoscere l’umano dando solo riconoscimento ai sintomi e alle definizioni “di cura”.
          Le “stanze ferite” sono state mostrate facendo irruenza nella routine di chi, definito “normodotato”, si è dato il permesso di sostare per respirare un alito di vita colorata proprio dalla “follia”, quella che accomuna ogni essere umano, il desiderio di esprimere la vita senza omologarsi a sistemi precostituiti.More...

I disturbi emotivi alla luce del modello di Jacqui Lee Schiff (2)

by Mauro 1. giugno 2013 12:00

   Per stabilire una relazione simbiotica l’individuo ricorre a quattro stili comportamenti passivi e a meccanismi interni.
    Comportamenti passivi sono:
- Astensione: utilizza l’energia non per rispondere agli stimoli ma per inibire la risposta ed il pensiero.
- Iperadattamento: accetta la meta altrui, cerca di compiacere in quanto vede nell’altro una figura genitoriale migliore di lui. Si carica della responsabilità di comprendere e rispondere ai bisogni altrui.
- Agitazione: la persona accumula energia per evitare comportamenti incontrollati, cerca l’attività per ridurre la tensione interna. L’intervento terapeutico in questo caso dovrebbe partire dal GA del terapeuta per favorire l’iperadattamento e modellare il prendersi cura della proprie emozioni. Per cui l’obiettivo è quello di energizzare il GA dell’individuo per poi energizzare il suo A (che non può essere energizzato quando la persona è agitata). L’individuo man mano che diventa consapevole si convincerà che non è necessario agitarsi e che può funzionare in modo adeguato anche quando prova sensazioni spiacevoli.More...

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