E' ancora possibile il dialogo in famiglia?

by Mauro 12. aprile 2012 00:01

    Domani avrò modo di incontrare il gruppo “Famiglie in cammino” della Città di Monreale, per confrontarmi su di un tema piuttosto avvincente: È ancora possibile un dialogo autentico in famiglia?    L’interrogativo mi pare già eloquente, proprio perché mette in luce una sorta di crisi della comunicazione all’interno dei rapporti familiari.
      La comunicazione può essere intesa come una modalità relazionale, un modo di porsi nel caso della famiglia, di fronte a se stessi e ai familiari. Durante gli ultimi decenni è stata data particolare attenzione ai processi comunicativi. Oltre che  ad uno scambio di contenuti la comunicazione abbisogna di una piattaforma relazionale che poggia sull’intesa che le persone hanno stabilito. C’è come un canale, costituito dalla relazione, su cui la comunicazione può scorrere più o meno liberamente. More...

Disturbi schizoide e schizotipico di personalità

by Mauro 10. aprile 2012 09:48

    Incontriamo negli angoli delle nostre città persone che vivono ai margini e sovente conducono un’esistenza eccentrica e appartata, priva di significative relazioni sociali. Prendersi cura di una persona a cui è stato diagnosticato un disturbo schizoide o un disturbo schizotipico di personalità, non è cosa semplice. Diamo per assodato, secondo la nostra prospettiva, che il dare etichette diagnostiche può rivelarsi un rischio soprattutto nel caso di disturbi, come questi, che presentano sintomatologie sovrapponibili, ove il distinguo può essere colto solo da chi ha decennale esperienza clinica. Per focalizzare una cornice teorica ci rifacciamo ad autori autorevoli quali Glen Gabbard, Fairbairn, Khan, Winnicott, da cui si evince che il ritiro sociale di queste persone è frutto di ripetuti fallimenti nell'adottare difese di fronte a relazioni disfunzionali: il caso di figure genitoriali assenti o troppo presenti, cioè invasive. Forse si tratta di persone vissute in case con organizzazioni formali ed ordinate ma prive di colore. Lì il bambino ha colto aspettative limitate all’adempimento dei ruoli sociali di base e di conseguenza ha imparato a dedicarsi ad attività ordinate, rimanendo in silenzio e da solo, divenendo così una persona socializzata ma non socievole. Inoltre potrebbe essersi verificata una richiesta eccessiva come ad esempio la responsabilità nel prendersi cura della casa in modo da fare stare bene i genitori. Il bambino così ha imparato che ha un potere smisurato che può essere distruttivo se non usato diligentemente e, perciò, un potere che può evitare i risultati negativi. More...

Ri-Deciditi!

by Mauro 27. marzo 2012 19:17

                                                    Pensare che le persone durante la loro vita rispondano a dei messaggi ingiuntivi, false credenze tipo: Non essere intimo, non legarti, non appartenere, non essere piccolo, non volere, non esistere, non star bene, non fidarti, non essere sano, non essere importante, non essere te stesso, non separarti, non essere visibile, non coinvolgerti, non avere successo, non crescere, non riuscire, non pensare, non gioire, non essere grato, non sentire, non rilassarti, che hanno determinato decisioni durante l’infanzia è cosa che potrebbe sembrare eccessivamente deterministica, come se l’essere umano non avesse la capacità di riorganizzare costantemente la propria vita, e le strategie per affrontarla.
        Mi pare indiscussa la ricchezza e le straordinarie potenzialità proprie di ogni persona, capace di interagire con l’ambiente vitale fino a modificarlo oltre che a lasciarsi influenzare. Eppure sovente decisioni di cui non si è certo consapevoli, in modo implicito continuano ad orientare l’esistenza di un individuo anche nell’età adulta. More...

Ludopatia ovvero dipendenza da gioco d'azzardo. Quale politica?

by Mauro 23. marzo 2012 20:07

         Finalmente un’azione politica degna del prendersi cura dei cittadini e del proprio territorio. Un’amministrazione, quella di Verbania, ma ancor prima quella di Tradate, che vieta l’apertura delle slot machine e dei videopoker al mattino nei locali pubblici della cittadina. Una scelta a tutela dei giovani studenti che per ore al mattino rimangono chiusi dentro i locali ad armeggiare sulle slot alla ricerca di una vincita che prima ancora che economica sembra essere adrenalinica. È paradossale che ad oggi quello del gioco sia uno dei maggiori introiti dello Stato, più di sessanta miliardi annui, ed al contempo una delle cause di maggiore disagio per la collettività, circa settecentomila persone, considerando l’induzione a dipendenza che provocano portando sovente a disastri finanziari e relazionali all’interno delle famiglie. 
         Un piano finanziario diligentemente studiato con dovizia strategica da metà anni novanta in poi, quando nasceva il Superenalotto e il Bingo, e man mano fino al 2003 quando è stata legittimata, quale opportunità pubblica, la slot e a seguire le scommesse Big Match, quelle online, e in ultimo (ma già ne staranno promuovendo altri) i giochi Win for Life.
Il risultato? Il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo è in rapida espansione anche tra i giovanissimi e non solo nel mondo adulto. More...

Crisi di coppia? Dipende da quale mondo parli!

by Mauro 22. marzo 2012 20:20

      Nei giorni passati ho avuto la grazia di partecipare al workshop organizzato dalle Scuole di Analisi Transazionale Socio-Cognitiva e tenuto da John McNeel presso l’Università Salesiana di Roma.

      Già allievo di Bob e Mary Goulding, McNeel ha portato avanti la ricerca nel campo della Terapia della ridecisione arrivando ad individuare categorie di ingiunzioni che vengono a determinare false credenze con i relativi stili comportamentali. 
      Durante la sua esposizione iniziata il 16 marzo ha mostrato come nelle relazioni intime, quelle significative e dense di calore, le persone interagiscono muovendosi su tre mondi da intendersi in ordine gerarchico: More...

Il contenimento responsivo per definire il Sé

by Mauro 8. marzo 2012 12:00

      La crescita umana è contemplata come un movimento ritmico ove la persona esce da sé per poi rientrare in se stessa realizzando così una sorta di “esplorazione continuata” che fin dalla prima infanzia immette l’essere umano in un percorso di crescita veicolato dal continuo comunicarsi e riconoscersi per mezzo delle interazioni quotidiane.
       L’incontro con l’altro comporta uno stabilire dei confini, degli spazi e dei tempi di interazione. Anche lo scambio con l’ambiente circostante non avviene secondo un puro adattamento passivo agli stimoli ricevuti, l’interazione tra persona e ambiente vede entrambi attivi in un reciproco scambio e modellamento. More...

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Caregiver, la passione per la vita

by Mauro 6. febbraio 2012 17:42

 Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo […]
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza […]
Ti salverò da ogni malinconia
Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te. More...

Facebook: espressione libera o controllata?

by Mauro 3. febbraio 2012 19:15

La vignetta di fianco ad opera di Pietro Vanessi, professionista della comunicazione rintracciabile sul blog www.unavignetta.splinder.com, mi sembra emblematica per entrare nel merito della questione della piazza virtuale.

Che i social network  costituiscano un nuovo luogo di incontro e di confronto è cosa indiscussa, e che ancora manchino le categorie e le ricerche autorevoli per conoscere la reale implicanza che il web ha nella vita di quanti lo abitano è altrettanto vero. More...

I.A.D. ossia Dipendenza da Internet

by Mauro 1. febbraio 2012 17:03

A rientrare tra le nuove dipendenze è anche la Dipendenza da internet conosciuta con il monogramma IAD (Internet Addiction Disorder). Questa volta non sono le sostanze chimiche ad entrare in gioco ma un irresistibile impulso a stare in uno specifico tipo di interazione. Lo straordinario strumento di comunicazione quale è internet può indurre a stati patologici di dipendenza là dove viene usato senza limite come del resto è anche dell’utilizzo di un gustoso whisky di malto. More...

Perchè il bisogno di esibizione?

by Mauro 1. febbraio 2012 11:04

     Pensare che una nave da crociera scivoli mentre fa l’inchino ad un’isola incagliandosi nei suoi scogli, fa pensare a quanto potente  possa essere il bisogno di esibizione. Certo pregiare una crociera con  il saluto ravvicinato ad importanti località pare incrementarne il budget economico ed, ancora, promuovere la propria immagine pubblicitaria in modo davvero originale. Penso ancora a quando trovandomi nel Canal Grande, voltatomi al suono delle sirene, ho scorto una città galleggiante che passava a ridosso della laguna mentre la nostra piccola imbarcazione cercava di mantenere la sua rotta ammortizzando l’impatto con l’onda anomala che ci è piombata addosso. More...

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