Riconoscere è più che vedere

by Mauro 7. aprile 2019 15:46

         Siamo abituati ad assistere a continue battaglie ideologiche dalla politica alla religione, dall'economia alla medicina, battaglie che sovente denunciano una mancanza di visione e di reale progetto.

        La contrapposizione pretestuosa, in quei casi, viene ad impedire l'evoluzione delle questioni e ciascuno pare trovare appagamento nel sentirsi vincitore dialettico sull'altro.

           Realizzare un quartiere dormitorio così come abbattere un asilo per fare una piazza al suo posto dice che manca una visione d'insieme che coniughi benessere umano e custodia dell'ambiente, qualità di vita e bellezza, ripercussioni sociali di ogni luogo abitato o espropriato.

Questo anche perchè i criteri di funzionalità non sempre corrispondono al reale beneficio, si pensi allo stile dell' “usa e getta” che nell'immediato ha una parvenza di praticità ma a lungo andare produce disastri ambienali e, dunque, umani.

In simile scenario il nostro tempo ha bisogno di recuperare il tratto fraterno, dove l'altro non è più considerato un nemico con cui competere o da usare, ma una risorsa con la quale evolversi. È solo così che il confronto dialettico e la possibilità di critica diventano fucina creativa e le relazioni umane fungono da ponte per costruire bene comune.More...

Restare testimoni

by Mauro 31. marzo 2019 17:52

       L'umanità contemporanea ritiene di non avere più bisogno di dare senso alle cose e all'esistenza personale. In nome della libertà intesa come individualismo autogenerante abbiamo smarrito l'educazione alla speranza, abbiamo spento il diritto al futuro.

    L'altro inteso come ostacolo alla propria realizzazione è un'idea ricorrente per la nostra società, sintomo di una dilagata deresponsabilizzazione. Alibi a difesa del proprio egocentrismo che vorrebbe custodire un'immagine di sé perfetta, impermeabile a critiche e a richieste di autenticità.More...

Anche tu cambi canale?

by Mauro 24. marzo 2019 09:39

       Non è più possibile cambiare canale. Il tempo che scorre ci interpella e non possiamo fare finta di niente come se fosse possibile eludere il tempo. I fatti quotidiani chiedono risposte oggi, perchè nel mentre qualcuno paga il prezzo dell'indifferenza altrui.

      Abbiamo bisogno di entrare nella concretezza dei fatti per riuscire a trovare la nostra missione di vita e cioè quel che è nostra responsabilità. Quanta astrazione o discorsi preconfezionati mantiene l'individuo in uno stato di sospensione senza alcuna scelta, per discernere è necessario calarsi nella storia e nell'umanità che la attraversa e solo lì sarà possibile cogliere il da farsi.More...

Custodi di giustizia

by Mauro 19. marzo 2019 21:18

     La  crisi di paternità dei nostri giorni si evince non soltanto dalla labilità dei rapporti umani, legami a tempo o condizionati dall’interesse di turno, ma anche dalla mancanza di direzione. Sempre più persone rimangono avvitate nel vortice di ambizioni e di passioni alla ricerca di continuo godimento e potere senza, però, reale appagamento.

Il padre con il suo quotidiano faticare, piuttosto, mostra una direzione e, al contempo, pone un limite. L’assunzione di responsabilità, infatti, lo mantiene nella scelta rinunciando a tutti gli innumerevoli mondi possibili. La crisi della paternità, dunque, la troviamo espressa nell’eterna sospensione in cui molti cadono, un continuo procrastinare  le decisioni centrali della propria esistenza.

La Comunità di Danisinni in occasione della festa di San Giuseppe si è fermata a riflettere sull’assunzione di questa responsabilità che nella figura dello sposo di Maria assume la connotazione di custodia e di giustizia.More...

La visione è oltre le apparenze

by Mauro 17. marzo 2019 14:59

     Abbiamo bisogno di un punto di vista esterno per leggere la storia, abbiamo bisogno di fiducia per andare oltre le apparenze. L'esistenza personale si sottrae da ogni sorta di calcolo, la vita tradisce quel che si era meticolosamente preventivato. Ciascuno sperimenta tempi di oscurità ossia di crisi entro i quali non è ben chiaro dove andare o da che parte stare. Sono momenti di epocale importanza perchè dalla decisione che proprio in quelle circostanze viene presa dipenderà la direzione del proprio viaggio.

       Si tratta di esperienze all'interno delle quali ci si potrebbe confondere, abbattersi e ripiegarsi su se stessi cercando altrove “garanzie” di vita. Dalla parola che si lascia risuonare proprio in quei momenti, dunque, dipende l'esito della propria esistenza.More...

Il valore della differenza

by Mauro 8. marzo 2019 08:43

      La festa della donna è motivo di sosta e riflessione per comprendere come custodire il femminile nel nostro tempo.

La cultura contemporanea pare smarrire il valore della differenza, della relazione con chi sta di fronte rimanendo se stesso così come scrive il racconto biblico.

La libertà è esperienza autentica quando si sta di fronte ad un altro diverso da sé e non quando, con il potere fino alla violenza, si afferma il proprio esserci al posto dell'altro.More...

Dall'immagine alla fragilità

by Mauro 6. marzo 2019 12:00

           Noi fuggiamo la fragilità e ci rifugiamo nell'immagine, il cammino quaresimale rifugge l'immagine e svela la fragilità.

         Questo è l'itinerario proposto alla Comunità cristiana durante i quaranta giorni che vanno dalle ceneri del mercoledì all'acqua del giovedì santo. Due segni eloquenti, la cenere e l'acqua, dell'itinerario spirituale che trova nella misericordia di Dio, nel suo lavacro, il superamento di ogni fragilità umana.More...

Mancare di visione o tornare a vedere

by Mauro 3. marzo 2019 09:38

     Il nostro tempo manca di visione, di sguardo che ci porti avanti. L'orizzonte contemporaneo sembra avere perso il mandato di costruzione identitaria e cioè la capacità di una politica proiettata nel futuro e di un'azione pedagogica che spinga in avanti favorendo l'apertura a visioni nuove.

      L'identità umana e sociale non può essere fondata su un fare difensivo ancorato alla conservazione. L'essere umano rimane tale solo se si mantiene in cammino e cioè capace di stare nella storia quotidiana scorgendone i segni dei tempi. L'autentica custodia del passato deve fare da base per spingersi in avanti e non per camminare continuando a guardare indietro.

     Eppure la prospettiva socio-politica anziché seminare germi di crescita e guardare al futuro con speranza, pare sfruttare al massimo le risorse del passato fino a destrutturare il sistema di welfare sociale, si pensi alla riduzione del sistema sanitario o di quello pensionistico, per lasciare il vuoto dinanzi a sé. Si pertetuano, inoltre, politiche di sfruttamento ambientale che continuano a ferire il Creato senza curarsi del danno che ne avranno le generazioni future.More...

Quel che resta è amore

by Mauro 24. febbraio 2019 09:42

     Quando pensiamo all'amore solitamente facciamo riferimento alla felicità senza fine, diciamo che amore è promessa per sempre, affermazione di sé soddisfatto dall'altro. Si è convinti di amare perchè si è affascinati da qualcosa e cioè da particolari che hanno un'evocazione elettiva.

       Dunque, viene spontaneo chiedersi: e quando l'amato o l'amata delude cioè tradisce le proprie aspettative o, ancora, quando l'amore è provato dal tempo e viene meno l'idealizzazione ed il trasporto dei primi giorni, cosa rimane dell'amore?

       Noi siamo soliti innamorarci dell'aspetto di un giorno, di un particolare interessante che ci ha sedotti ma la persona è molto di più e l'esperienza dell'altro sta nella sua totalità e nella conoscenza nel tempo. La cultura segmentale ha falsato i rapporti umani ma la relazione negli anni è molto più dell'avventura di pochi giorni, e l'umano con tutta la fragilità che porta è ben altra cosa che la conoscenza di un aspetto in cui eccelle.More...

Chiamati alla pienezza

by Mauro 17. febbraio 2019 09:13

      Molti ritengono che la volontà del Cielo voglia imporre sacrificio all'uomo mortale impedendogli il pieno godimento della vita. Una innumerevole nota di prescrizioni, secondo questo intendimento, verrebbe a soverchiare l'umanità imbrigliandola in un moralismo quotidiano senza libertà di scelta e di ascolto.

       Eppure nel Vangelo ricorre più volte il termine “beati” che nella lingua ebraica esprime la pienezza della vita ossia la felicità colma di misura, la felicità che niente potrà mai strappare. L'esperienza evangelica, però, dipende dalla fonte da cui si attinge e dalla meta verso cui volge il proprio cammino. Queste due coordinate differenziano il cammino dell'uomo e a ciascuno è dato un percorso distinto a seconda della sua scelta.More...

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