L'Onestà va declinata

by Mauro 1. settembre 2016 08:47

    Viviamo in una Città complessa che abbisogna di stabilire un nuovo patto educativo, ossia un raccordo tra Istituzioni pubbliche e private in cui il diritto allo studio, al lavoro, all’abitazione e ai servizi basilari per una Comunità siano riconosciuti in modo paritario per tutti.

        Non tenere conto, già in termini preventivi, di questo bisogno genera degrado e isolamento, esclusione sociale e povertà, d’ogni grado! 

      Nel mentre che la sorella del boss Giuseppe Tantillo, oggi collaboratore di giustizia, con tanto di sceneggiata al Borgo Vecchio annuncia la “morte” del fratello come a dire che è cancellato dalla memoria della sua famiglia d’origine, un’altra parte di Palermo, molto più numerosa, si accinge a ultimare i preparativi per la Festa dell’Onestà che si celebrerà sabato 3 settembre.

Un evento che vuole fare memoria di uomini onesti ed in particolare il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, la  moglie Emanuele Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, che proprio la sera del 3 settembre 1982 subirono un vile attentato per mano mafiosa.

Si oppongono nella scena del nostro territorio due modi di fare memoria, l’uno legato alla brama di potere e all’interesse economico ove le relazioni, anche quelle più intime, sono svendute in base alla convenienza e, l’altro, quello di chi nutre affezione per persone che oggi non ci sono più ma che hanno lottato e difeso i valori della giustizia e della solidarietà.

Quella mafiosa è una memoria corta, fatta di legami deboli, amicizie che nel giro di poco tempo possono capovolgersi in crudeli lotte tra clan rivali. Quella dell’onestà invece è la memoria della gente che riconosce il merito di chi si è speso per il Bene e per apportare cambiamento nella nostra terra di Sicilia. È il legame forte che attraversa i tempi e che trasmette alle nuove generazioni la passione per i valori che reggono la Comunità, la fiducia nell’altro ed il bisogno di cambiamento per restituire a ciascuno dignità e vita.

La parola “onestà” nel codice siciliano è ben più di una qualità morale che consiste nel rispetto dell’altro o nell’agire lealmente verso il prossimo. Essere cittadini onesti dalle nostre parti equivale ad uscire dall’indifferenza, dalla logica omertosa di chi non vuole vedere e raccontare. È ancora lo sguardo di chi vuole guardare oltre, di chi non si rassegna dinanzi a tanti sfregi fatti alla bellezza dei nostri quartieri e non si arrende per l’immobilismo delle Istituzioni.

Onestà è anche un prezzo da pagare, a volte anche con la derisione e l’emarginazione o, per alcuni, con il prezzo del sangue!

Proprio nel Cassaro Alto che ospiterà l’Evento, la Chiesa Cattedrale custodisce le spoglie mortali di un altro Testimone: don Pino Puglisi.  Un sacerdote di quartiere che si è preso cura dei piccoli e delle famiglie più disagiate. La logica evangelica difesa da quel piccolo uomo era troppo sovversiva per il boss di Brancaccio perché estremamente onesta fino a rompere il controllo di un intero territorio.

Sabato al Cassaro, in Corso Vittorio Emanuele, troveremo coinvolte Parrocchie ed Associazioni di Ballarò, dell’Albergheria, di Danisinni, persone di buona volontà che si spendono ogni giorno per la crescita della Città. Ci sarà anche Tobia, l’asinello della Comunità parrocchiale di Danisinni, umile simbolo del lavoro quotidiano, quello che non gode di apparenze ma che è capace di solcare l’arida terra della bella Sicilia.    

 

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