II Silenzio che parla

by Mauro 15. febbraio 2013 15:10

    Inizia il tempo quaresimale, momento in cui la Comunità cristiana si prefigge di entrare maggiormente nel mistero d’amore di Dio per l’umanità. Una riflessione che impone di entrare in profondità nella propria storia personale e nella realtà che ci circonda, per riscoprire il senso di tutte le cose.
         Mi è dato quest’anno di fare quest’esperienza in un luogo, la terra palestinese, segnato dal profondo travaglio umano pur mantenendo un fascino del tutto unico. È da qui che voglio partire per entrare nella Quaresima.
        Attraversando da una via all’altra la Gerusalemme antica, pare di passare per mondi totalmente differenti, in effetti questo luogo è un crocevia di culture, fedi, modi di intendere ed affrontare la vita. Eppure tutto questo riesce a convivere, a trovare un suo equilibrio certo non scevro di contraddizioni.
         Come non pensare ad Ali di Betania che qualche giorno fa ha perso la vita all’età 46 anni, lasciando cinque figli piccoli, solo perché mentre era in preda ad un arresto cardiaco l’ambulanza che lo trasportava per arrivare al più vicino ospedale in Gerusalemme, al ceckpoint non è ha avuto il permesso di passare!
        O, ancora, come non ricordare i cristiani filippini e indiani che lavorano a Jaffa, ossia Tel Aviv, anche per quattordici ore al giorno, a cui non è riconosciuta cittadinanza anche dopo diversi decenni di permanenza. Ieri recandomi a casa di una famiglia indiana dopo la celebrazione comunitaria, ho potuto constatare come in uno stesso appartamento le stanze vengono affittate a persone o gruppi diversi, a prezzi esorbitanti. Appartamenti sobri, forniti solo dell’essenziale per sopravvivere, ma carichi di una grande dignità umana. Molti di loro lavorando e vivendo dell'essenziale mantengono la famiglia d’origine che si trova nelle terre di provenienza. Lì ho contemplato il senso del sacrificio, quello che Gesù in modi diversi ha cercato di mostrare attraverso il suo cammino verso Gerusalemme.
        Proprio oggi sr Rosaria di origine messicana, nel quartiere arabo di Gerusalemme mi raccontava di come le suore lì accolgono duecento bambini di famiglie arabe povere, musulmani e cristiani, per dare loro istruzione e vitto. La possibilità di conoscere e di nutrirsi, due bisogni primari per ogni essere umano e soprattutto per un bambino. Ricordo e medito la compassione di Gesù innanzi alle folle bisognose di nutrimento, di trovare forza per il loro cammino.
        Medito il fatto che contribuire alla crescita di una comunità significa dare gli strumenti per riflettere e dialogare, come dicevo nel post http://www.larelazionechecura.it/post/Non-tutte-le-guerre-interessano!.aspx la democrazia non è un qualcosa che si importa o si impone, è il frutto di un processo culturale e di integrazione che avviene all’interno di un popolo. Gesù non ha imposto la sua Legge, piuttosto l'ha proposta con la sua vita, sino alla fine con ha cessato di testimoniarla: "Padre perdona loro perchè non sanno".

         Penso alla mirabile opera dei frati di Betlemme che hanno avviato una Scuola gratuita per i più e che accompagna i palestinesi, cristiani e musulmani, dalla primaria fino all’università. Un contesto ove i giovani possono dialogare, confrontarsi e acquisire competenze per la crescita del loro Paese. Quel dialogo che Gesù ha stabilito con tutti senza distinzione alcuna e che ha dato la possibilità a molti di riscoprire il valore ed il senso della propria esistenza che fino a poco prima pareva perduta.
         Penso alla decisione del Papa, lasciare il suo ministero per continuare a servire la Chiesa ritirandosi in preghiera, il coraggio e l’umiltà di un uomo che consegna, non si appropria ma restituisce ciò che non gli appartiene. È la missione della vita, un dono che va speso come tale, come opportunità di condivisione.
         Il suo gesto ha una certa assonanza con la decisione del Cardinale Maria Martini che nel 2002 decise di lasciare Milano, la sua amata Diocesi, per ritirarsi in preghiera a Gerusalemme, lui che durante il conclave del 2005 poi sarà papabile al pari di Ratzinger. La vita di Gesù è caratterizzata da questa scelta quaresimale, cioè lo stare in disparte per ritirarsi e meditare, nella solitudine e nel silenzio per trovare la direzione per operare. Noi umani, soprattutto oggi, abbiamo il bisogno di far tacere i tanti rumori, pare che la nostra società diversamente, educhi a sentire sempre qualcosa, come a demonizzare il silenzio, e ad assuefare la capacità di ascolto. Eppure lo stare dentro se stessi richiede questo cambio di direzione, non c’è comunicazione se non c’è dapprima un ascolto profondo.
         Domani partirò per il Negev, il deserto israeliano, luogo di silenzio e di ascolto. Attraversiamo la nostra Quaresima.

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Comments (1) -

Alessio
Alessio Italy
16/02/2013 12:21:59 #

Buon cammino frà.... Smile

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