Dal vuoto all'Amore

by Mauro 21. aprile 2019 12:34

         La questione è sull'amore. Molti hanno preso le distanze dalla fede perchè convinti che l'amore in quanto tale è impossibile. L'uomo contemporaneo ha rinunciato a credere all'amore sino alla fine e cioè alla fiducia nell'esperienza dell'amore. Questo viene colto come una menzogna, perchè determinato dal tempo e dalla perdita d'interesse, in realtà è quel che accade quando lo si riduce a passione eccitatoria perdendo il senso della relazione che genera legame ed esperienza profonda di sé e dell'altro.

           I racconti della Resurrezione al mattino di Pasqua cominciano con la descrizione di donne e di uomini che stanno a cercare un amico a cui sono legati, il maestro per il quale hanno lasciato tutto fidandosi della sua parola. Ma ancora quel legame era fondato sull'affermazione di sé, sul ruolo che potevano avere in quanto amici del famoso Rabbì. Il loro cammino era dettato da una relazione che li aveva affascinati ma che, a compimento, li aveva portati di fronte alla croce.

           Credevano di conoscere Gesù ma l'evento dell'arresto e della successiva condanna li aveva profondamente destabilizzati. Così inizia l'esperienza pasquale: con il perdere l'autoreferenzialità fino a lasciarsi condurre da un altro, con il perdere l'illusione di una libertà fondata sulla propria capacità di avere sempre nuove relazioni soddisfacenti e con lo stare in rapporto a chi ci fa sperimentare il senso del limite e dell'umana fragilità.

Un senso di vuoto e di profonda tristezza per il dolore della perdita dell'amato doveva lasciare attoniti questo gruppo di discepoli, eppure al mattino ricevono un ulteriore segno: il sepolcro era vuoto!

Erano passati per la cena dell'amore, momento in cui Gesù aveva spezzato il pane consegnandosi quale corpo offerto per loro e poco prima aveva lavato i loro piedi. Puntualmente il Nazareno li aveva scandalizzati, Gesù si era fatto schiavo chinandosi su quel che è più vile e vergognoso per prendersene cura. I loro piedi come a raccontare delle fragilità e dei peccati erano stati visitati e lavati da Lui e a quel punto si era offerto nonostante affermasse che di lì a poco sarebbe stato tradito.

Il chinarsi iniziato con l'incarnazione ora arriva a compimento e Gesù si dona totalmente facendosi nutrimento per loro, consumandosi fino a scomparire. La garanzia dei discepoli è solo apparente, tutti fuggiranno tradendolo e pure Pietro che prima avrà l'ardore di difenderlo con la spada poi lo rinnegherà perchè non accetterà così tanta impotenza.

Di fronte ai mali del nostro mondo ciascuno sperimenta una profonda impotenza, si pensi ad esempio al ciclone che ha devastato il Mozambico, ai duemila e più morti nel Mediterraneo lo scorso anno e alle diverse centinaia dell'inizio 2019, o ancora alla banda degli spaccaossa che si arricchiva sulla vita dei poveracci, o ai continui morti a causa del crack che ha invaso Palermo distruggendo mentalmente intere fasce di popolazione.

Ci sperimentiamo inermi, incapaci a fronteggare le questioni in modo efficace, ma quale è la novità cristiana?

In quel mattino le donne volevano consolarsi almeno custodendo il corpo del Maestro, come a volere definire quel che mancava, ma il vuoto non va colmato con piccoli surrogati o con appoggi che spesso si rivelano dipendenze, è necessario dirigersi altrove e nutrire il desiderio e ciò è possibile solo se si ritorna alla relazione.

L'esperienza della Pasqua fa ritrovare ai discepoli una relazione che credevano di avere perduta e ciò perchè ragionavano in modo lineare come se la vita fosse questione di calcoli e naturali conseguenze. È la mentalità di chi conta solo sulle proprie forze o altrimenti su quelle di qualcuno a cui appoggiarsi, il venerdì santo ha destabilizzato tutto ciò e “il giusto” è stato crocifisso!

La chiave di volta si trova in un particolare che ai più potrebbe sfuggire, quando Gesù prima di spirare afferma: “tutto è compiuto”. Non afferma, dunque, “tutto è finito” ma sta giungendo alla pienezza del suo percorso e cioè al suo senso ultimo.

I discepoli capiranno solo quando saranno disposti ad abbandonare quel sepolcro che per loro è stato aperto in modo da constatare che l'amico non è più lì. Fino a quando si penserà secondo una logica lineare, l'esistenza mirerà a fare delle cose per ottenerne un premio, a misurare il quotidiano in base ai rapporti di convenienza, a valutare le situazioni in modo da preservare la vita. È l'agire di chi vuole colmare vuoti, appagarsi con i meriti o i possessi, la frenesia di chi crede che tutto dipenda dal proprio fare o apparire.

Ma la logica dell'amore è ben altra cosa, procede per passione e non si lascia fuorviare dalle avversioni altrui o dal mancato riconoscimento. Punto di partenza è scoprire di essere amati sino alla fine, senza misura. Gesù già sapeva del loro tradimento e, ciò nonostante, li aveva scelti e a loro aveva totalmente consegnato il suo Corpo e la conoscenza del volto del Padre.

Ora la relazione di Gesù non viene meno ma è necessario dirigersi altrove. Fino a quando si rimarrà rivolti verso la morte come se fosse la questione dell'esistenza umana, ossia dove volge il cammino dell'uomo, non si avrà la capacità di vivere liberamente lasciandosi amare sino in fondo.

La vita del cristiano si regge sulla fiducia e non sulla paura ed è così che l'esistenza personale diventa missione comunitaria. Nessuno più vive per se stesso e l'esserci in questo mondo viene colto con gratitudine quale chiamata alla vita e alla vita in pienezza.

L'esperienza della Resurrezione è ciò che muove il cammino cristiano. È punto di partenza che dirige verso il Cielo in quanto la morte è già passata, superata con l'immersione battesimale. La questione non è più la morte ma l'amore. E la storia continua ad interpellarci chiedendoci da che parte stare. Proprio in queste ore i fratelli delle Comunità dello Sri Lanka sono minacciati e uccisi a motivo del loro legame con Cristo Gesù, ancora l'uomo continua a mietere vittime perchè non si fida della prospettiva della fraternità fondata sull'essere figli dell'unico Padre.

Il nostro tempo abbisogna della testimonianza dell'Amore, quello vero, l'unico capace di salvare e liberare il mondo.

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