Le relazioni raccontano la qualità delle cose

by Mauro 27. maggio 2018 08:19

    La Comunità di Danisinni celebra la festa di Dio Trinità con una giornata di gratitudine che inizierà con l'Eucarestia alle ore 11.00 per proseguire fino a sera con tante proposte di incontro e condivisione. La fattoria parrocchiale, infatti, nel pomeriggio diventerà un'officina creativa, ricca di condivisione e di spettacoli che apriranno un nuovo itinerario, il Circo sociale, all'interno della nostra parrocchia.

   Una nuova proposta pastorale che si unirà alle tante già in corso e volte ad accompagnare la crescita e l'investimento nella vita buona così come il Signore consegna ad ogni persona. Tale azione sociale, per la Comunità di Danisinni, trova la fonte primaria nella Eucarestia domenicale, luogo privilegiato di ascolto e di incontro tra Cielo e terra, da cui scaturisce la missione quotidiana.

    È significativo che tutto questo si svolga oggi, domenica della SS. Trinità, in cui ci troviamo a meditare un aspetto centrale del crisitanesimo il suo essere fede e non religione proprio perchè chiamata ad entrare nella vita intima di Dio.

Il cristianesimo, dunque, non parte da una comprensione dottrinale, non si tratta di imparare nozioni, ma cristiani si diventa a partire da un'esperienza di immersione nella comunione di Dio. Oggi più che mai facciamo fatica ad accettare ciò, perchè l'essere umano individua nel raziocinio l'unica via per conoscere la realtà e perde, così, la possibilità di un ascolto che diventa conoscenza e scoperta di una mentalità e di un sentire nuovo.

Fino a quando sarà la paura a dirigere il proprio criterio di discernimento allora aprirsi alla fede sarà quasi impossibile. Eppure l'umanità del nostro tempo, sebbene così legata legata all'evidenzia empirica, molto spesso si trova a perdere ogni ragionevolezza affidandosi al talismano di turno e a credere nella “dea fortuna”.

La professione di fede nel Dio trinitario che accomuna i cristiani sparsi nel mondo esprime il poggiare la propria esistenza “in” Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Non c'è professione di fede rimanendo spettatori, sarebbe finzione scenica o, ancora, ridurre il cristianesimo a religione e, di conseguenza, ad un insieme di norme e regole morali da seguire per apparire buoni di fronte a questo Dio sconosciuto.

Già la prima lettura (Dt 4, 32ss) di questa giornata, piuttosto, manifesta il chinarsi di Dio che si fa conoscere al suo popolo rivolgendogli la parola. L'elemento naturale, in questo caso il fuoco, ha un significato nuovo ed è la Parola di Dio a qualificarlo. Ciò determina la possibilità di una risposta, l'avvio di un dialogo tra Dio e l'uomo. Ed è nella seconda lettura (Rm 8, 14ss) che Paolo ci mostra la profondità della risposta, tanto che a ciascuno è dato di poversi ricolgere a Dio chiamandolo «Abbà! Padre!».

Il cuore del cristinesimo sta proprio in questa scoperta, da duemila anni la storia di Dio e dell'umanità si è contaminata in modo del tutto inedito: al Figlio si aggiunge la moltitudine di figli. Il rapporto comunionale tra le tre persone della trinità viene ad accogliere, dentro di sé, la relazione con la creatura, è la legge dell'amore che tutti accoglie e con tutti desidera condividere.

Credere nella Trinità significa, pertanto, non solo affidarsi per immergersi nella vita divina ma accogliere Dio dentro di sé. È il mandato missionario che leggeremo nella pagina del Vangelo di oggi. La comunità dei discepoli, proprio quella che è fuggita di fronte alla prova della crocifissione del Maestro, ora riceve il dono del “potere” di Dio. Lui affida a delle persone che hanno mostrato tutta la loro fragilità il mandato di potarlo dentro di sé a tutte le creature. È uno straordinario atto di fiducia quello da cui parte l'azione della chiesa e il mandato è proprio quello di insegnare, dunque portare la Parola, e di battezzare, cioè di accompagnare alla vita nuova che è dono di Dio.

Scopriamo, oggi, che la fede dell'uomo è prima di tutto fede di Dio che si consegna pienamente ad ogni figlio. Si conclude così l'anno giubilare, cinquantesimo della costituzione della parrocchia Sant'Agnese, memoria di una storia di grazia condivisa nell'amicizia di Dio e apertura al quotidiano dove scoprire il rinnovato disegno di Dio con ciscun uomo.  

 

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