Epifania è custodire il quotidiano

by Mauro 6. gennaio 2019 10:09

   Epifania dal verbo epiphànein, composto di epì, “dall'alto”, e phànein “apparire”. La festa di oggi racconta un assetto di vita, cioè un modo di stare nel cammino quotidiano non rimanendo chini su se stessi ma elevando lo sguardo in alto.

   Il processo di umanizzazione abbisogna dell'ascolto ma quando si resta in una visuale bassa l'ascolto è scarno di intuizioni, frutto di mero calcolo ed evidenzia umana. Cioè diventa logica di interesse e di convenienza e la persona perde lo spessore della sua dignità cioè la capacità di contemplare e mirare oltre i confini.

   A ciascuno è dato vivere di desiderio ma troppo spesso il genere umano ripiega su un appagamento immediato frutto di avidità e contesa.

Nella pagina del Vangelo di oggi troviamo la figura dei Magi, uomini in ricerca e perciò capaci di contemplazione, dunque, di sguardo che va oltre le apparenze. Non sempre il significato di quel che si sperimenta è immediato, spesso è necessario un lungo cammino per dare senso alle cose. La vita è mistero e proprio per questo abbiamo bisogno di rimanere aperti allo stupore riconoscendo la sacralità di ogni essere umano.

Loro si imbattono in Erode, un potente del tempo che insieme a quanti lo circondano non ha comprensione della storia. Conoscono quel che dicono le Scritture ma rimangono trincerati nelle loro logiche di potere e di esclusione del prossimo, finanche di Dio.

Erode risponde a questa prospettiva e perfino un piccolo nato all'interno di un contesto povero lo inquieta perchè lo percepisce come rivale, come qualcuno che possa togliergli qualcosa! Arriverà a tramare la morte di tanti pur di mantere il suo assetto di controllo della storia. Ma, sappiamo bene, il corso degli eventi gli sfuggirà di mano e il Signore della storia mostrerà una luce ben diversa, quella che arriverà a tutti i popoli, in pienezza, al mattino di Pasqua.

È di questa luce che oggi la Comunità cristiana è custode. Ciò non equivale a conservare posti con criteri difensivi e di esclusione ma, piuttosto, è il custodire che diventa condivisione e accoglienza, consumarsi per amore così come l'Epifania rivela ad ogni figlio di Dio. 

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