Non c'è confine senza accoglienza

by Mauro 10. giugno 2018 22:10

   L'uso della parola è un potente mezzo politico,

la si può usare per confondere oppure per chiarire e riflettere:

perchè parlare di emergenza quando il flusso migratorio è un fenomeno naturale che accomuna tempi e popoli di ogni dove e l'Italia da oltre un ventennio?

Perchè fraintendere la cultura come un segmento statico e non riconoscere che è un processo in continuo divenire?

Perchè creare sacche di emarginazione piuttosto che percorrere piani di integrazione e creazione sociale?

Perchè negare che gli immigrati contribuiscono a sostenere la spesa pubblica del nostro bel Paese?

Perchè spostare l'attenzione dalla crisi economica che ingenera povertà al fenomeno migratorio come se ne fosse la causa? Sarebbe una manipolazione e, sinceramente, un'offesa alla capacità critica degli italiani.

Perchè parlare di diritti quando è in gioco la vita? L'esistenza di un essere umano non ha bisogno della legge per essere dichiarata, è un'evidenzia!

Mi chiedo il senso di fermarsi ai “perchè” quando, in realtà, ci è dato modo di comprendere i “come” fronteggiare le questioni della vita.

Un caro amico, testimone di tempi recenti, don Milani, promuoveva il primato della coscienza sulla legge dello Stato, perchè la coscienza va ancora oltre e chiede un “di più” generato dall'amore.

          Ecco, il nostro tempo, forse ha bisogno di ritrovare la legge dell'amore!

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