Siamo tutti naufraghi

by Mauro 29. giugno 2019 07:34

         Ci sono territori del nostro Paese dove la vita ha un prezzo più alto, cioè dove per rimanere nel quotidiano e arrivare a sera devi rischiare molto, anzi a volte tremendamente troppo!

         È vero, dietro la fase “nun c'è travagghiu”, spesso si cela un profondo senso d'impotenza per avere sperimentato ripetutamente il diniego dopo che alle prime domande sul titolo di studio o sui precedenti penali ci si è mostrati tentennanti. Pertanto ti butti su tutto, cerchi di rimediare qualcosa che ti possa garantire il minimo per mantenere casa.

           Ci sono posti in cui nulla è scontato e una banale bronchite o un principio di diabete possono cronicizzarsi, con conseguenze devastanti, solo perchè all'acquisto dei farmaci o al pagamento di un esame specifico si è preferito comprare la bombola per cucinare. Lo stesso dicasi per la mancata riabilitazione motoria dopo un incidente che, così, viene ad essere invalidante.

Ci sono questioni che, se non hai un'economia di base, non vengono neanche prese in considerazione e ciò non per superficialità ma per abitudine all'essenzialità.

L'essenzialità, sì. Quella che aiuta ad incassare i colpi e a diventare quasi impermeabili di fronte agli impedimenti che spesso si sussegono inesorabilmente.

Poi tutto ad un tratto, come una risultante fatale, irrompe la morte, sempre inattesa anche quando si è di fronte ad una malattia terminale e ancora più inaspettata è la morte di un giovane, quella che pare strappare i sogni proprio quando inizi ad affacciarti alla vita adulta, al gusto della famiglia da custodire con la responsabilità quotidiana, per condividere la gioia del “pane quotidiano”.

Ieri sera i bambini e i ragazzi di Danisinni attraverso le performance artistiche realizzavano la danza dei sogni con uno slogan autentico: “questo Sogno nessuno lo spegne”. Subito dopo la notizia e la corsa in ospedale, lì rimanevamo estereffatti per un sogno che improvvisamente si frantumava, Vincenzo giaceva privo di vita!

Contemporaneamente Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3, forzava il blocco della Guardia di Finanza per attraccare a Lampedusa e mettere in salvo i 40 profughi che aveva a bordo e, subito dopo, veniva arrestata. Lei si è spesa per tutelare persone la cui vita, prima del salvataggio, era appesa ad un filo.  Forse, anche questo, un sogno che si frantuma?

Agli inizi di questo mese, ancora, il “gioco” tra la vita e la morte colpisce altri due giovani del nostro territorio, entrambi vanno in overdose: uno muore e l'altro si salva!

Pare che in questo caso la causa sia dovuta al crack, un derivato della cocaina il cui fumo in cambio di una manciata di secondi di “benessere” procura effetti devastanti alla mente e al cuore. Qui lo spacciatore promette un sogno ma in realtà ruba al malcapitato l'unico dono che ci permette di esprimere i nostri sogni: la vita!

Situazioni diffenti ma che ci portano a riflettere sul valore dell'Amicizia, dello spendersi per la causa del Bene, del legame che nasce dall'Amore. I Sogni personali hanno bisogno di reggersi su valori preziosi altrimenti sarebbero solo delle mire di grandezza e pretese di autoaffermazione per schiacciare qualcuno.

No, il quotidiano difeso con dignità anche se a prezzo della fatica, la custodia della propria famiglia con un lavoro onesto, la lotta per proteggere e difendere i diritti dei più piccoli, sono i veri sogni che   resistono al tempo proprio perchè hanno un valore eterno. Ma l'eternità è esperienza in cui ci immergiamo fin d'ora anche se spesso richiede di attraversare il dolore.

No, non ho risposte ai “perchè” ma quel che so è che ogni vita merita di essere spesa fino all'ultimo giorno e i frammenti d'amore consumati nel quotidiano ci fanno cittadini del Cielo. Siamo tutti naufraghi in questo mare e so che dall'Alto una mano sempre si tende a sostenere il nostro cammino, questo Sogno nessuno lo spegne.

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