La potatura rende fecondi

by Mauro 4. marzo 2018 09:33

      Quale desiderio regge la mia vita? Abbiamo fatto della religione una sorta di etica buonista, una morale comportamentale che, spesso, ingenera rigidità e stress in quanto priva di adesione interiore. Ed è per questo che i cristiani appaiono mentalizzati, cioè conformi allo spirito laicista che regola la visione dell'uomo e delle sue scelte politiche in base all'utile economico e alla convenienza di turno. Neanche il risveglio dell'ultima ora, in prossimità delle elezioni politiche è convincente: o l'impegno politico è frutto di un percorso comunitario che matura nel tempo, oppure è solo un modo di contrapporsi. Non è più tempo di apologetica, oggi è tempo di Annuncio!

      È così che in questa terza domenica di quaresima sostiamo su una scena di ribaltamento: i cambiavalute e i venditori allocati della spianata del tempio sono mandati all'aria e scacciati fuori da Gesù, attrezzato di frusta di cordicelle, nel mentre che rivendica la custodia della casa del Padre suo corrotta a mercato.

La questione economica e di gestione del potere, veniva a corrompere anche la società di quel tempo. Proprio il luogo più sacro d'Israele, il tempio, era divenuto il presidio economico più importante di tutto il medio oriente.

La prima lettura che prepara a questa scena è la pagina dell'Esodo in cui sono riportati i Comandamenti, quelle dieci parole di vita che sono come siepe per il cammino d'Israele, paletti per stare lungo la via che conduce alla meta. La libertà, quella vera, comporta l'inizio di un percorso verso una meta rinunciando a tutte le altre mete possibili.

In un tempo in cui è scandaloso parlare di “scelte” o di “legami” questa prospettiva di libertà appare assai scandalosa! In modo fuorviante l'essere liberi, dai più, viene tradotto con “il fare quel che si vuole”. La logica dei Comandamenti rivela, piuttosto, che l'arbitrarietà comportamentale conduce alla schiavitù, alle dipendenze, al vuoto e al non senso di vita.

Si pensi ad un albero che senza cure cresce con rami che si espandono per ogni dove indebolendo la pianta. Senza potatura quell'albero resterebbe sterile, i suoi frutti sarebbero solo apparenti ma immangiabili.

Gesù entra proprio nel merito, e manda all'aria tutto quel che potrebbe ostacolare lo sguardo rivolto alla meta. Proprio gli ultimi due comandamenti esprimevano la necessità di custodire il desiderio per la roba e la donna d'altri. Non si tratta di reprimere ma di custodire il desiderio, se questi non è orientato verso una meta non può essere nutrito, non può crescere.

La logica dell'appagamento immediato e senza limite, di fatto, spegne il desiderio dell'uomo portando ad una saturazione ricca di insoddisfazione e alla ricerca di un'emozione sempre più estrema pur di provare qualcosa.

Ma il gusto dell'esistenza sta nella profondità, cioè nel mantenere la direzione malgrado le intemperie approfondendo la relazione con Dio, ripartendo da Lui e non da se stessi. È questo il passaggio necessario per spostarsi dalla religione alla fede, dai comportamenti alla passione. Fino a quando l'uomo penserà di barattare il proprio rapporto con Dio dandogli un prezzo, ciò non sarà possibile.

È la scoperta del volto del Padre ad ingenerare commozione per il suo amore malgrado la propria fragilità. È così che la debolezza dell'uomo diventa visita di Dio, e l'essere poveri diventa il potere accogliere la Sua ricchezza.

Gesù concluderà quest'azione profetizzando la distruzione del tempio e la sua riedificazione in tre giorni. È il compimento di tale passaggio: il tempio ora è il suo Corpo, la casa diventa Lui.

Quando il popolo cristiano si riconoscerà capace di accogliere il Corpo di Cristo allora la chiesa potrà mostrare a questo mondo la Luce di cui c'è di bisogno. È allora che il popolo cristiano si riconoscerà, esso stesso, Corpo di Cristo.

 

 

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