Fermarsi per lasciarsi provocare dalla vita

by Mauro 17. aprile 2012 18:11

  Sono ben lieto di condividere domani pomeriggio una riflessione sulla figura di Santa Chiara nel Monastero delle Clarisse di Termini Imerese. Attuamente in tutta Italia innumerevoli eventi cercano di fare memoria, nell'ottavo centenario della sua scelta di vita, di una donna che rimane una figura di straordinario rilievo per l'umanità intera.     

    Lei che è entrata nel Mistero della vita scegliendo la vita claustrale. Ancora oggi la scelta di tante giovani provoca la nostra società che sembra avere smarrito il senso e la preziosità della vita ed in primo luogo l'importanza di ogni relazione umana.

    Oggi parlare di santa Chiara quale modello di umanità nella sua dimensione affettiva e relazionale, significa aprire una luce sulla ricerca dell’uomo contemporaneo che sembra mostrare le ferite dovute alla mancanza di questa esperienza d’Amore. Chiara mostra il volto dell’amore, con tutta la fatica che questo comporta, ad un’umanità, la nostra, che mostra il suo volto ferito.
    La vita affettiva è esperienza relazionale, è per la relazione che siamo fatti, proprio su una piattaforma relazionale scorrono le emozioni e quindi gli affetti. Ciò che nutre è l’amore, il sentirsi riconosciuti ed il riconoscere l’altro. L’Incontro nasce da questo scambio, ma ciò comporta un mettersi in gioco, un essere disposti ad andare sino in fondo, un darsi che è certo un perdere qualcosa per l’altro: fare spazio, dare qualcosa di proprio, accettare il legame. Ciò ci rende più vulnerabili, significa dare potere all’altro sulla nostra vita, significa rileggere il senso dell’autonomia e della libertà: apparentemente è più facile l’individualismo, il dominare l’altro, ma in realtà ciò pro-cura profonda solitudine. More...

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Festa della famiglia per continuare a sognare

by Mauro 12. aprile 2012 09:00

  Domenica prossima con l’equipe del nostro Consultorio e i volontari dell’associazione Camminare Insieme vivremo l’annuale Festa della famiglia nei locali del nostro Consultorio a Castelvetrano e nella strada antistante.

      Si, dentro e fuori mostrando così, plasticamente, l’importanza del raccordo tra la vita quotidiana ove ciascuno vive le sue relazioni ed attività fuori dalle mura domestiche ed il dentro, la relazione intima propria della famiglia.

      Un tempo di festa e di gioco comune per ricordarci di ridare cittadinanza alla famiglia, riconoscere e favorire stili di vita famigliare ispirati a criteri di solidarietà, reciprocità, di bene comune. Nel 1994 nella sua lettera alle famiglie Giovanni Paolo II diceva: "Occorre davvero fare ogni sforzo, perché la famiglia sia riconosciuta come società primordiale e, in un certo senso, "sovrana"! La sua "sovranità" è indispensabile per il bene della società. Una Nazione veramente sovrana e spiritualmente forte è sempre composta di famiglie forti, consapevoli della loro vocazione e della loro missione nella storia. La famiglia sta al centro di tutti questi problemi e compiti: relegarla ad un ruolo subalterno e secondario, escludendola dalla posizione che le spetta nella società, significa recare un grave danno all’autentica crescita dell’intero corpo sociale" More...

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Alla sera della vita saremo giudicati sull'Amore

by Mauro 9. aprile 2012 10:18

In questi giorni di Pasqua mi risuona in modo speciale l’affermazione lasciataci dal mistico carmelitano Giovanni della Croce: alla sera della vita saremo giudicati sull’amore. 
Non è forse questo l’unico orizzonte possa dare senso all’esistenza di ciascuno? Se non l’amore, quale altro movente potrà mai giustificare il vivere umano? A riguardo mi pare che il mal-essere di ogni tempo sia prevalentemente imputabile ad una diverso orizzonte di vita: quello che sacrifica la relazione imbrigliando l’essere umano nella logica ego-latrica e nella conseguente pretesa di potere sull’altro.
In fondo ogni persona è alla ricerca della felicità, la speranza è anche un’esperienza psicologica che si esprime in questa direzione, la ricerca della “condizione paradisiaca”. Solo che questo paradiso poco lo si conosce, e in realtà non si può trovare ciò che non si sa cercare. Si, prima di muoversi bisognerebbe cogliere verso dove andare, altrimenti la quotidianità potrebbe mutarsi in un vivere vorticoso, privo di reale nutrimento. More...

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Il silenzio che questiona

by Mauro 7. aprile 2012 00:00

  Il silenzio che questiona è quello del sabato santo, giorno per tradizione cristiana, segnato dal silenzio, dal confronto con il limite umano. Si, l’esperienza della morte mostra l’impotenza umana, l’incapacità di mostrarsi forti da soli.

   È una realtà che fa paura, proprio la paura di morte potrebbe dis-orientare tutta la vita fino a farla intendere come una continua sfida a cui dover rispondere per dimostrare che si è altro: forti, onnipotenti, capaci di farcela da soli. More...

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Mostrami la tua forza e ti dirò chi sei

by Mauro 1. aprile 2012 08:30

       Nei primi anni ’80 il Festival di Sanremo presentò una canzone di Paolo Barabani che sapeva di ballata folk dal titolo “Somarello”. La singolare canzonetta narrava la storia di un ingresso in Gerusalemme alquanto dimesso che finiva col mostrare la portata rivoluzionaria di quella missione.
       Nelle vie delle nostre città oggi è possibile scorgere processioni festanti ove vengono sventolati ramoscelli d’ulivo segno di quella vicenda che ancora resta di difficile comprensione. È la domenica delle palme che per la chiesa celebra l’ingresso di Gesù in Gerusalemme ove avrà compimento la sua missione di vita. Sembra paradossale il modo scelto dal Messia per arrivare alla città santa. Certo tutti conosciamo la storia di re, fieri condottieri, che entravano nelle città a loro sottomesse portati da cavalli, ma di re che entravano cavalcando un giovane puledro d’asina certo la storia non ne parla.
       La storia antica ama mostrare le grandi gesta di vincitori ed il cavallo con il quale si andava in guerra certo ne era il segno più emblematico. È follia credere che si possa avviare un profondo processo di cambiamento abbandonando la logica di potere, di competizione o di dominio sull’altro. Proprio il segno dell’umile cavalcatura viene immediatamente a mostrare l’intenzione di Gesù. Tale sarà la sua Pasqua a Gerusalemme: una lotta per mantenere la relazione, per non lasciarsi imbrigliare dalle trame della discordia o della competizione. Gesù non accetta la sfida di questo mondo, il suo non è un comportamento reattivo ma una scelta d’amore. More...

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Se il chicco di grano non muore resta solo

by Mauro 24. marzo 2012 13:27

                                                        “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”.

        Questo passo evangelico (Gv 12, 20 ss.) che la Comunità cattolica medita la prossima domenica di marzo, mi ha sempre interpellato per il paradossale significato. Oggi mi porta a ricordare la figura di un caro fratello cappuccino conosciuto a Roma durante gli anni di formazione universitaria. Luigi Padovese, assassinato il 3 giugno 2010 all’età di 64 anni mentre lavorava in Turchia nel dialogo con l’Islam e nel servizio alle diverse comunità cristiane turche di cui dal 2004 era vescovo.
        Gesù utilizza la metafora del chicco di grano quando, salito a Gerusalemme per il culto, viene contattato da alcuni greci. Loro sono degli stranieri che hanno sentito parlare delle sue opere per cui hanno chiesto a Filippo, anche lui di origine greca, di poterlo vedere. Lui risponde dicendo che è giunta la sua “ora”. Fa riferimento cioè all’ora in cui mostrerà in pienezza il volto Dio. More...

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Il ministro straordinario nella relazione di cura

by Mauro 9. marzo 2012 18:01

  “Una comunità cristiana è una comunità che guarisce non perché siano curate le ferite o alleviate le sofferenze, ma perché sovente ferite e sofferenze divengono aperture o occasioni di nuova visione. Allora la mutua confessione diventa un mutuo approfondimento della speranza e la debolezza spartita diventa per tutti un promemoria della forza futura”. La citazione di Henri J.M. Nouwen tratta da “Il guaritore ferito” mi offre lo spunto per prepararmi all’incontro-condivisione che domani avrò con gli operatori pastorali della Diocesi di Monreale. Persone che andando di casa in casa si fanno carico del travaglio esistenziale di tanti e, a loro, portano una Parola di speranza per leggere la vicenda della vita. More...

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Essere visti per tornare a vedere

by Mauro 12. febbraio 2012 15:39

     Nel passato, come del resto accade ancora oggi, la società cercava di risolvere i problemi al suo interno con soluzioni volte ad escludere dalla vita comunitaria, relegando fasce di popolazione in vere e proprie forme di emarginazione sociale. Colgo lo spunto dall'odierna meditazione della Comunità cristiana che si sofferma attorno ad un episodio che mi pare emblematico: l'incontro di Gesù con un lebbroso, raccontato dal Vangelo secondo Marco (1, 40 ss.). Lì Gesù entra in relazione con una persona destinata a vivere ai margini della società del tempo, l’emarginato di ogni epoca.

      Il lebbroso è un uomo isolato dalla società, lui deve vivere da estraneo, al di fuori delle città nella più profonda solitudine. Inoltre deve tenere presente l’infausto compito di rimanere assente agli occhi di tutti: quando avverte la possibile presenza di un’altra persona in sua prossimità deve gridare “immondo, immondo”, così da far allontanare quanti casualmente stanno per avvicinarvisi.

      Il bisogno di relazione è totalmente negato, non solo deve allontanarsi ma anche far allontanare quanti gli si potrebbero avvicinare. More...

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Caregiver, la passione per la vita

by Mauro 6. febbraio 2012 17:42

 Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo […]
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza […]
Ti salverò da ogni malinconia
Perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te. More...

Egocentrismo o allocentrismo: questioni di vita

by Mauro 5. febbraio 2012 16:11

          Egocentrismo ed allocentrismo sono polarità che da sempre questionano il vivere umano. Oggi la Comunità ecclesiale medita un passo dal Vangelo secondo Marco (1, 29ss) che a primo acchito sembrerebbe ritrarre una scena di estrema ordinarietà quasi da rimanere perplessi sulla sua fattiva importanza. Si tratta della guarigione di una donna, la suocera di Pietro, dalla febbre. Ma come mai per l’evangelista e per Gesù questo episodio sarebbe così rilevante tanto da aprire la lunga serie di guarigioni che Gesù di Nazaret compirà nel suo viaggio lungo la Galilea? More...

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