Passione Civile ai Danisinni

by Mauro 21. luglio 2016 08:53

     Passione civile, il titolo de I giovedì ai Danisinni che vivremo oggi dalle 19.30 in poi. Un incontro con la Comunità Emmaus a cui daranno voce Franco Monnicchi e Nicola Teresi.

   Secondo la sensibilità dell’Abbé Pierre, frate cappuccino morto nel 2007, il movimento internazionale Emmaus promuove la partecipazione alla cittadinanza attiva per riflettere e condividere valori di vita con una particolare attenzione ai più poveri.

    Promuovere i territori a partire dall’incontro e dalla condivisione è il senso dei Giovedì ai Danisinni, spazio di pensiero e di relazione in cui il Parco Sant’Agnese, Oasi cittadina, favorisce la sosta, la narrazione e l’ascolto.

   Quello dell’ascolto è un principio cristiano molto caro alla spiritualità francescana, in questa prospettiva l’Abbè Pierre guardava la realtà e l’esistenza dei “senza diritto” per farne emergere potenzialità, sogno e desiderio di vita.More...

Una Società obesa manca di custodia

by Mauro 17. luglio 2016 10:29

      Accogliere è proprio dell’uomo evoluto, l’atteggiamento di chi si dà valore e non ha bisogno di primeggiare sull’altro per riconoscersi. Nel mondo antico l’ospitalità rimandava alla sacralità della vita, in quanto ciascuno si faceva custode del viandante, facendolo riposare e rifocillare. Soprattutto per i popoli nomadi ciò costituiva un principio di condivisione e non solo di ciò che è materiale: il tetto è un bene ma lo è anche la relazione.

      Si pensi ad una vita senza amici, senza persone con cui potere parlare per sfogarsi o capire, elaborare le questioni interiori. Si immagini un’esistenza senza gioco o scherzo, un quotidiano scandito dalla seriosità del dovere e del lavoro, del produrre per guadagnare. Si pensi all’elevata quota di sofferenza legata alla solitudine propria della società dei consumi!

L’accoglienza apre i confini interiori, espone alla sorpresa, alla scoperta del nuovo, ad emozioni e conoscenze inedite, a pensare la vita diversamente da quel a cui si è abituati.More...

Dalla Meta dipenderà

by Mauro 10. luglio 2016 10:24

    Una delle ferite più gravi del nostro tempo è la mancanza di ascolto che invalida le relazioni e ne compromette la qualità riducendo i rapporti umani su di un piano formale.

    E ciò non solo a causa di etichette sociali o di pregiudizi che si rivelano profondi ostacoli tra popoli e famiglie all’interno di essi. Ma anche per una manifesta spinta all’individualismo culturale, in quanto su di esso si fonda il mercato dei consumi: più sei solo e più avrai bisogno di cose da cui trarre appagamento.

    Le pagine della Scrittura di questa domenica vengono ad intrigarsi di questo aspetto e a fare luce su quel che abbisogna, nel profondo, l’essere umano. Ascoltiamo il Vangelo del samaritano (Lc, 10, 25) quello che descrive il viaggio di uno straniero, uno da tenere alla larga e che, sorprendemente, mostra come entrare nelle questioni della vita, imbrattandosi se è il caso.More...

Portare il viaggio

by Mauro 5. luglio 2016 23:27

    La metafora del Viaggio ben si adatta ad esprimere il mistero della vita. Cammino di ricerca e scoperta, perdita e conquista, conversione e comunione.More...

Dimmi come mangi e ti dirò chi...

by Mauro 28. giugno 2016 18:22

   Sebbene il fast food a primo acchito appaia quale soluzione alla complessità della vita odierna, riteniamo che in termini di prevenzione e di promozione della salute oltreché di welfare, oggi si debba percorrere la direzione opposta.

    Certo il fast food è perfettamente sintonizzato con la società dei consumi in cui il “tutto e subito” sembra dettare gusti e culture, ma la qualità di vita è ben altra cosa e le abitudini alimentari ne costituiscono un indice rilevante.

    Ricordo che già parecchi anni fa negli Stati Uniti diverse ricerche appuravano la correlazione tra cibo veloce e rischio di ictus o d infarti e non solo per la povertà alimentare ma soprattutto per lo stile di vita ad esso connesso.More...

Festival della Città Educativa ai Danisinni: Io mi racconto

by Mauro 23. giugno 2016 00:00

 Molte parole senza parola, molte immagini senza volti. Quello di venerdì sera ai Danisinni non vuole essere un ulteriore parlare di, ma un dare la parola a, un pomeriggio di conversazione e confronto, memoria che diventa racconto di vita, arte che esprime la profondità dell'animo umano.   

La memoria di Danisinni: ripartire dalla radici

by Mauro 15. giugno 2016 00:12

Sembra che la cultura dell'apparenza voglia estirpare la memoria storica, quella che intercetta le origini, crea ponte tra passato e presente, radice su cui reggersi, piattaforma per affacciarsi al futuro. E' così che domani sera Danisinni si trasformerà in un palcoscenico narrativo ove tra memoria e presente, rifletteremo sulle possibilità di ripensare il nostro futuro. E' la sfida sociale del nostro tempo.

Teatro dell'Oppresso a Danisinni

by Mauro 20. maggio 2016 15:18

   L’azione per leggere la realtà, per favorire processi di metacomunicazione e cambiamento, per stare dentro e stare fuori, per fermarsi e pensare. Questo, e non solo, il  fine del Teatro dell’Oppresso, un metodo che coinvolge spettatori  e attori in continue interazioni ed inversioni di ruolo.More...

Avete da mangiare?

by Mauro 13. maggio 2016 10:24

     Nel corso della Missione di strada che stiamo vivendo a Danisinni il Vangelo di oggi (Gv 21) pare illuminarci rispetto al senso delle cose che sperimentiamo in questi giorni.

       Il contesto di questa pagina è quello meno favorevole, una notte di pesca andata a buca, in un tempo in cui Pietro deluso per la sorte del Maestro, per il quale aveva lasciato tutto, ora si ritrova a pescare come un tempo. Proprio in questa cornice Gesù trova il momento favorevole per rivelarsi in modo definitivo. Pietro si è arreso, è inerme di fronte al proprio fallimento e incapace di fare da solo.

     Di fronte alla mortificazione l’uomo può avvilirsi e vivere da arrabbiato o depresso, oppure può finalmente consegnare la propria vita al Signore.More...

Cercatori, di cosa?

by Mauro 1. maggio 2016 14:32

       Ancora oggi l’umanità sta alla ricerca di senso e, seppur ammalata di sensazioni e ridotta a vivere alla periferia di se stessa, cerca il “posto” dove trovare Dio, il luogo in cui finalmente trovare pace.

       Ed è così che i centri benessere o le pratiche yoga vengono scambiati per un surrogato di Dio. Seppure il desiderio sia da considerarsi autentico, ritengo che si stia sbagliando direzione e che si rischi di imbrigliare il sentire umano in un sensazionalismo che, alla fine, si riduce ad un appiattimento della passione di vita. Intendiamo, chiaramente, la passione che nasce dal desiderio profondo e che alimenta un progetto di vita, un ideale da perseguire o una relazione significativa. Ben diverso dalle passioni del nostro tempo che conducono alla frammentazione esistenziale e alle diverse dipendenze come il gioco d’azzardo, il sesso, le sostanze o l’acquisto di sempre nuovi prodotti.More...

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