Il Modello degli Stati dell'Io in Analisi Transazionale

by Mauro 28. maggio 2013 17:30

    L’Analisi Transazionale è prima di tutto una filosofia, un modo di pensare l'uomo, e in seconda battuta un modello terapeutico. L'intuizione iniziale fu di Eric Berne che presentò il nuovo modello al grande pubblico nel 1958. Da principio proposto in California il nuovo approccio terapeutico si diffuse  a metà anni ’60 in tutti gli Stati Uniti. Dopo la sua morte, avvenuta il 15 luglio 1970, il modello si è evoluto grazie all'apporto di vari terapeuti ricercatori come Karpman a San Francisco, i Goulding e Schiff in California, Pio Scilligo, Carlo Moiso e Michele Novellino in Italia.
       Il modello presenta una teoria sistematica della personalità e della dinamica sociale a partire dall’analisi delle transazioni, cioè dall’osservazione delle manifestazioni esterne della persona.  Per individuare, codificare e riconoscere le caratteristiche di personalità di un soggetto, l’AT utilizza il Modello degli Stati dell'Io. Essi comprendono i modi in cui la persona si comporta, pensa e sente rapportandosi a se stessa e all’ambiente che la circonda. Questi modi vengono riassunti in tre grandi categorie: GENITORE, ADULTO, BAMBINO.More...

Tornare alle "cose dell'anima"

by Mauro 26. marzo 2013 12:00

   Un giorno durante la lezione di un bravo docente di formazione psicanalitica, ho chiesto: ma rispetto all’azione di rinnovamento sociale il reale apporto dato dalla psicanalisi qual è? Forse la psicanalisi non rischia di isolare l’individuo dal contesto relazionale e sociale, disincarnandolo da quello che è la sua quotidianità? Quella domanda non ha trovato risposta, ma allora come oggi mi sembra necessario coniugare la visione critica con una proposta di significato (altrimenti la critica mossa per puro ""attivismo" non procura nessun cambiamento), coniugare la visione del contesto e dell’individuo con una proposta di significato che unisca individuo e contesto di vita, benessere individuale e benessere collettivo. Altrimenti continueremo a nutrire una società schizofrenica ove da un lato si propone una formazione fondata sull’apparenza e la logica dei consumi e, dall'altro, ci si lamenta per la crisi esistenziale e la tristezza dell’anima.
       Eraclito, filosofo greco vissuto cinque secoli prima della nascita di Cristo, così affermava: “Per quanto tu possa camminare e neppure percorrendo intera la via, tu potresti mai trovare i confini dell’anima: così profonda è la sua essenza”.
       È importante tornare a pensare alle “cose dell’anima”, nel senso che è necessario leggere quel che accade nel nostro tempo a partire dal senso dato all’anima e, di conseguenza, alla conoscenza. La correlazione tra anima e conoscenza è legata alla psicologia che si definisce quale studio/discorso sull’anima, ma ancora prima alla religione.More...

Psicoterapia e processi di trasformazione: la SSPIG fa Cultura

by Mauro 15. dicembre 2012 19:39

        Il primo gruppo di psicoterapeuti della Scuola palermitana SSPIG conclude oggi la formazione quadriennale. È un evento significativo per la nostra Città così come per tutta la Regione siciliana che ha da pochi anni  accolto, nel centro storico di Ballarò, l’officina maieutica e relazionale (così definirei la bottega ove si impara l’arte della psicoterapia) di Analisi Transazionale.
         Attraverso la cultura passano i processi di cambiamento e di trasformazione sociale e l’essere umano è portatore di “cultura” nella misura in cui può riconoscersi e rispecchiarsi nell’appartenenza ad un gruppo. Ora se da un lato la cultura è da intendersi quale attività per coltivare l’animo umano e l’orientamento che porta, dall’altro è da intendersi come insieme dei costumi, credenze, ideali proprie dell’uomo in quanto membro di una società, non solo.
         Le teorie psicoterapiche, a mio avviso, esercitano un particolare influsso nel sostenere i processi culturali, e l’Analisi Transazionale assume una significativa rilevanza nel contribuire a questa opera di crescita e di maturazione individuale e collettiva.      
          Come ho già descritto in diversi post precedenti, è un approccio umanistico che, pertanto, vede l’esistenza di ogni persona quale dono gratuito e dono da esprimere. L’uomo è visto capace di realizzazione, di progettazione per giungere ad una meta esistenziale, bisognoso di relazione così come di conoscere ed esprimersi, di dare significato alle cose e agli accadimenti della vita.
          Equivale a vedere la persona permettendole di mostrarsi, di rivelare se stessa anche se questa auto-rivelazione passa attraverso lo spettro del dolore o l’integrazione di un vissuto fino ad allora misconosciuto. Non si tratta di fare diagnosi (dia-gnosis, "conoscere attraverso") secondo schemi pre-determinati, ma di restituire all’umano la dignità dell’esserci nel “qui e ora” terapeutico, attraverso la relazione che man mano si va costruendo tra le persone coinvolte. More...

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