Ma la Sapienza da dove si trae? (2)

by Mauro 27. febbraio 2013 13:05

  Continua lo spazio dedicato al libro di Giobbe che ancora oggi questiona il genere umano. L’uomo può scoprire ed avere intelligenza delle cose, anche le più preziose eppure della Sapienza, dice il testo,  “l’uomo non conosce il suo prezzo”.
      Infatti è possibile dare un prezzo a qualcosa quando la si può misurare, quando si può calcolare la fatica che occorre per ottenerla, ma della Sapienza non è così. Non è calcolabile il modo di ottenerla, né misurabile la sua consistenza.
      Per l’antico Israele la Sapienza è la capacità di stare nel mondo, cioè l’attitudine a vivere bene, a servirsi delle cose del mondo scoprendo e costruendo per affrontare le difficoltà, quindi anche le scoperte e la “tecnologia” farebbero parte di questa sapienza.More...

Ma la Sapienza da dove si trae?

by Mauro 26. febbraio 2013 18:00

      Giobbe al capitolo 28 parla di luoghi impervi con montagne di selce, rocce di formazione calcarea marina, che nel loro profondo, ove non arriva luce, celano giacimenti di rame o altri metalli. Luoghi ove pochi uomini arrivano e lì, in un contesto al limite della sopravvivenza, scandagliano il fondo dei fiumi e scavano gallerie. Ebbene l’essere umano può anche arrivare a conoscere e scrutare questi luoghi, come a credere di superare ogni limite, ma Giobbe pone l’eloquente interrogativo: Ma la sapienza da dove si trae?
          Tornando dal deserto del Negev mi risuona in modo del tutto nuovo questa pagina More...

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Come Civette nella notte

by Mauro 24. febbraio 2013 00:33

    Accolgo la Parola che la Comunità cristiana medita in questa seconda domenica di Quaresima, reduce dall’esperienza fatta nel deserto del Negev, luogo ove il cammino è necessità per sostenere il sole cocente di giorno e la forte escursione termica della notte. In entrambi i casi fermarsi equivale a morire per cui il cammino è vita.
       È alla luce di questo contesto, quello del deserto, che voglio condividere questa Parola che indica l'atteggiamento del Cammino cristiano. Mi fa da specchio nel commentarla, l'esperienza dei Missionari di Strada che nell’evangelizzazione hanno trovato la loro particolare espressione, il Cammino per testimoniare la loro esperienza di fede. Dalla Parola di questa domenica ci vengono suggerite due immagini: il cielo stellato e la nube che avvolge.More...

II Silenzio che parla

by Mauro 15. febbraio 2013 15:10

    Inizia il tempo quaresimale, momento in cui la Comunità cristiana si prefigge di entrare maggiormente nel mistero d’amore di Dio per l’umanità. Una riflessione che impone di entrare in profondità nella propria storia personale e nella realtà che ci circonda, per riscoprire il senso di tutte le cose.
         Mi è dato quest’anno di fare quest’esperienza in un luogo, la terra palestinese, segnato dal profondo travaglio umano pur mantenendo un fascino del tutto unico. È da qui che voglio partire per entrare nella Quaresima.
        Attraversando da una via all’altra la Gerusalemme antica, pare di passare per mondi totalmente differenti, in effetti questo luogo è un crocevia di culture, fedi, modi di intendere ed affrontare la vita. Eppure tutto questo riesce a convivere, a trovare un suo equilibrio certo non scevro di contraddizioni.More...

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Prendi il largo

by Mauro 9. febbraio 2013 22:30

    La proposta che Gesù fa a Simone nel Vangelo (Lc 5, 1-11) di questa Domenica, è un disegno di vita. Una proposta che nasce dopo una notte di fatica senza prender nulla, senza risultato alcuno. Il risultato di un giorno, o più, che a parere umano può dirsi “inutile” , infruttuoso, senza gusto.
        Prendi il largo, come a dire distanziati, trova una prospettiva nuova, non chiuderti nel tuo problema, percorri una via nuova, magari inedita. È una proposta che provoca, a volte sembra più semplice rimanere chini su se stessi, anche se questo significa assaporare il dolore del sentirsi infruttuosi.More...

La profezia inquieta

by Mauro 2. febbraio 2013 21:56

    La Parola che la Comunità cristiana medita in questa domenica riporta un versetto del Vangelo che ha una portata straordinaria: Non è costui il falegname il figlio di Giuseppe?
           È un interrogativo che desta perplessità: Gesù è un uomo comune, uno di noi, sappiamo che lavora, fa cose che servono per arredare una casa, è uno concreto. Eppure lui dice di essere il profeta atteso, colui che avrebbe mostrato il Volto di Dio, il Messia liberatore del popolo. No, impossibile, costui non può essere Dio e visto che parla ancora cercando di stravolgere l’idea che abbiamo di Dio, allora è il caso di buttarlo giù dal monte. Ecco quel che accadde duemila anni fa a Nazareth, nella regione della Galilea. Un piccolo villaggio su un monte, con poche centinaia di abitanti. Chiaramente Nazareth oggi è ben altra cosa, conta circa 80.000 abitanti.
          C’è un’aspettativa che impedisce a Dio di rivelarsi, è la pretesa di costringere Dio e, di conseguenza, la propria vita, entro schemi prefissati.More...

Fermate il Tempo: lo Statu quo in Terra Santa

by Mauro 31. gennaio 2013 18:00

   I Francescani si trovano in Terra Santa dal 1220, da quando Francesco si recò in Medio Oriente per dialogare con il Sultano. Da allora la presenza dei Frati non è mai cessata,  malgrado la dominazione musulmana dei Luoghi santi, fu il re di Napoli, nel 1333, a donare ai Frati il Santo Sepolcro acquistato dal Sultano d’Egitto.

     Nei secoli i Frati oltre a custodire il Luoghi santi e ad accogliere la moltitudine di cristiani che ogni anno si reca in pellegrinaggio, si sono adoperati per promuovere la crescita della popolazione locale, per sviluppare il territorio e contribuire all’opera di dialogo e riconciliazione tra culture e fedi diverse. Le tre grandi religioni monoteiste proprio in Terra Santa, infatti, trovano il loro luogo di incontro e, a volte, anche di scontro.
     In quest’opera di promozione del territorio cito ad esempio la Scuola di Betlemme, ove sono ammessi cristiani e musulmani ed è proprio l’Ordine dei Frati a farsi carico delle spese di gestione dell'istituto che accoglie più di 2000 alunni.

      Comprendiamo come per promuovere il dialogo tra i popoli è importante dare loro gli strumenti per una riflessione critica e matura, capace di confronto e quindi di integrazione. I trattati di pace che siano tali e perciò duraturi, sono il frutto di un graduale processo di sviluppo culturale. Proprio a Betlemme nella scuola dei Frati gli alunni vengono accompagnati dalla scuola elementare fino all’università, e l’opportunità di studiare e quindi vivere fianco a fianco con compagni di altre fedi si rivela una strategia educativa di grande valore.
     In questo processo di accompagnamento che va dalla scuola alla mediazione politica, alla promozione dell’artigianato locale, voglio soffermarmi su un aspetto singolare che mostra come il processo di cambiamento parte da una profonda inculturazione e capacità di stare in un determinato contesto.
    Mi riferisco allo Statu quo ossia la legge che regola i diritti all’interno dei luoghi santi. Si tratta di un firmano ottomano ma per spiegare questo bisogna andare indietro nel tempo. More...

InshAllah

by Mauro 30. gennaio 2013 12:00

   

      Anno 1967,  5 - 7 giugno, forse non molti ricordano la data della guerra lampo che proprio per la breve durata fu detta “La guerra dei sei giorni”.
      In quell’occasione Israele ebbe la meglio sull’Egitto, alleatosi con la Siria e la Giordania, che in quei pochi giorni ebbe a perdere la Penisola del Sinai e la Striscia di Gaza. Anche alla Giordania e alla Siria furono sottratti dei territori in quell’occasione: Gerusalemme est e la Cisgiordania alla prima e l’Altura di Golan alla seconda.
      Fu un conflitto che coinvolse nelle trattative di pace le grandi potenze mondiali, un clima di tensione che si risolse con la cosiddetta “risoluzione 242” mediata dalle Nazioni Unite che concordava il ritiro dell’esercito israeliano dai Territori occupati e la cessazione delle reazioni terroristiche palestinesi.
      Di fatto l’accordo diplomatico si rivelò una tregua più che un vero trattato di pace, la contesa si mantenne sulla interpretazione dei “Territori occupati” da lasciare: quali? E occupati da quando? More...

Direzioni di vita

by Mauro 29. gennaio 2013 12:00

   Oggi a Betlemme festeggiamo le sante Paola ed Eustochio. Paola era una patrizia romana, discendente dei Gracchi e Scipioni, nata nel 347. Una volta rimasta vedova, si consacrò insieme ad altre donne andando ad abitare sull’Aventino ove nacque una Comunità di consacrate, a loro si unì anche la figlia Eustochio.More...

Al di là del Muro

by Mauro 28. gennaio 2013 21:00

       Forse in pochi conoscono il writer di orgine inglese Banksy. Un giovane trentenne che ha attraversato tutta Europa fino ad arrivare anche qua in Palestina per comunicare attraverso l’arte di strada e veiocolare slogans di pace, di rispetto dei diritti, di solidarietà tra i popoli di questa terra, attraverso gli originali stencil, oggi famosi ed imitati in tutto il mondo (quello più comune è la "cabina telefonica inglese assassinata"). Un umorismo satirico capace di denuncia, di sosta volta alla riflessione in merito a ciò che accade sotto i nostri occhi ma, sovente, resta coperto dall’indifferenza.More...

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