Pomeriggio con Thé: conversazioni con un paesaggista in Danisinni

by Mauro 3. giugno 2014 00:10

        C’è chi parla di CittàSmart e chi di CittàVerde, chi di ottimizzazione delle risorse e chi di qualità della vita, come se una linea di frattura ne segnasse le distanze! Mi chiedo: è questione di lontananza o di prospettiva?

     È da ammettere che la prospettiva è visibile attraverso una equa distanza, così come da un punto ravvicinato non è possibile scorgere la bellezza di un quadro impressionista (da notare che proprio l’Impressionismo fu attirato dal ritrarre, per la prima volta, gli spazi urbani).
      Eppure alle volte ci manteniamo lontani, non accorgendoci della realtà che ci sta attorno, perdendo così quella capacità di stupore che è propria dell’animo umano.
         Torna incalzante l’interrogativo: possiamo parlare di due Città come se il rione storico di Danisinni che offre un ecosistema unico per Palermo fosse altro dalla Città assediata dal traffico e dalle elevazioni cementizie? O, ancora, è davvero differente la Città dal movimento veloce e fluido nel minor tempo possibile, dalla Città scandita da aree verdi ove potere sostare?
      Pensare che in pochi a Palermo sanno dell’esistenza di Danisinni, spazio rionale che inspiegabilmente riesce ad arrestare la frenesia del viandante metropolitano.
         Quando, nella bella Palermo, imbocchiamo via Danisinni lasciandoci alle spalle piazza Indipendenza, passo dopo passo, nell’arco di poche centinaia di metri, avvertiamo come un senso di graduale cambiamento.
        Sopraggiunge una cornice ambientale fatta di grandi orti e case con una sola elevazione facendo, così, immergere il viandante in un’altra dimensione temporale. Come se il paesaggio di Danisinni venisse ad imporre un ritmo più lento, scevro dalla frenesia della grande Piazza su cui si ergono i palazzi del Governo siciliano.
      Direi che il tessuto urbano abbisogna di continuità, per bello stile, e di rottura per destare dall’ordinario che potrebbe eccessivamente abituare il cittadino. Lo spazio pubblico della piazza in Danisinni si intreccia con lo spazio privato che su questa si affaccia facendone il naturale sbocco, espressione di gioco e d’incontro.
      È così che i bimbi di Danisinni fanno della piazza un vivace campo di pallone al pomeriggio, le donne il luogo del mercato al mattino al viavai degli ambulanti. Mentre, la sera, è la sede dei racconti, ad esempio dei parrocchiani che concluse le Celebrazioni lasciano S. Agnese dando continuità, con naturalezza, all’evento liturgico attraverso le narrazioni di vita.
      Ma la piazza è anche giardino, lì il pubblico oggi viene ad essere custodito dai privati, il biostagno, gli addobbi floreali, gli ortaggi, sono i primi passi di una partecipazione attiva che il popolo di Danisinni vuole esprimere nella cura del paesaggio.
      Certo l’Asilo ed il Consultorio abbandonati per tanti anni, sono il tangibile scenario di uno spazio urbano dimenticato dall’Amministrazione, un paesaggio che pare lasciare inermi spettatori tristi gli abitanti, sfiduciati e tentati di ripiegarsi nei luoghi comuni.
       Lo spazio urbano prima che dai luoghi fisici, è costituito dallo di riflessione partecipata. È l’espressione di una cittadinanza attiva che desidera raccontarsi e fare del paesaggio il luogo che contiene ed esprime: lo spazio della vita appunto!
      È pertanto che Venerdì 6 giugno dalle 17.00 in poi vivremo un nuovo spazio: Pomeriggio con Thé: conversazioni con un paesaggista.
        Nella cornice dei Danisinni sarà presentato il libro “Itinerari per la conoscenza del paesaggio urbano” e successivamente potremo conversare su “Il recupero della conoscenza e della bellezza degli spazi di Danisinni”….

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