by Mauro
19. marzo 2020 08:02
Ho un'immagine della paternità che mi rimane indelebile. Lo sguardo di mio papà che mi seguiva in auto quando, all'età di undici anni, scendevo con la bici dalla Circonvallazione di Monreale, all'insaputa di mia madre perchè strada pericolosa, e a tratti mi accostava indicandomi sempre con lo sguardo il da farsi per custodire la via.
Quello sguardo, custodito interiormente, mi ha permesso di attraversare diverse stagioni della vita e mi ha aperto alla contemplazione. Ricordo, ancora, quando nelle notti d'estate distesi all'aperto fissava le stelle chiedendomi cosa pensassi ora dell'una o dell'altra e di quel che è il firmamento che ci sovrastava e io scrutando il cielo parlavo e parlavo fino a lasciare spazio al silenzio. E allora solo lo spandersi del profumo di gelsomino notturno e il frinire delle cicale rimaneva, ed era mistero.
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