by Mauro
6. May 2013 19:50
“Prevenire è meglio che curare” è una massima che pare essere desueta ai nostri giorni. Sempre meno, infatti, si investe nel campo della prevenzione e sempre più si ricorre a terapie farmacologiche volte ad inibire i sintomi piuttosto che risolvere le cause. Il risultato? Le potenzialità di molti restano inespresse proprio perché si determina la dipendenza da psicofarmaci e, comunque, l’anestesia delle loro menti.
“Prevenire è meglio che curare” anche nel caso di innumerevoli bisogni indotti che, facendo il gioco di intere catene commerciali, man mano aprono la strada ad altre patologie nel campo della dipendenza quali il gioco d’azzardo, la sex additiction, l’abuso di internet, l’abuso di ecstasy, l’uso di cocaina o altre doghe, o ancora l’anoressia, la bulimia, l’obesità, il Binge eating disorder (disturbo da alimentazione incontrollata), la love addiction (dipendenza affettiva).
“Prevenire è meglio che curare” significa creare una urbanizzazione a misura d’uomo o, meglio, a misura di bambino. Sì, perché pensare ad interi quartieri dormitorio carenti di ogni minima infrastruttura, luogo di gioco e di aggregazione, rende l’essere umano triste, mancante dello spazio vitale che non può essere ridotto a 100 mq di abitazione da cui comunicare con tutto il mondo e, allo stesso tempo, isolarsi anche dal vicino di casa. Sì, anche questo suscita melanconia dell’anima.
“Prevenire è meglio che curare” quando ci si prende cura dei ragazzi ascoltando le loro storie o raccontando la propria vita piuttosto che dando loro “cose” per farli stare buoni. Quando cioè l’educare è interazione quotidiana, condivisione dei reciproci vissuti, capacità di stare a “perder tempo” per incontrare e lasciarsi incontrare dall’altro.
“Prevenire è meglio che curare” ogni volta che si ha il coraggio di rimettersi in gioco malgrado i propri fallimenti e fragilità, malgrado la vita sovente si presenti scomoda e pretenziosa.
"Prevenire è meglio che curare” quando le azioni sociali di un individuo, di una famiglia, di un gruppo, delle istituzioni o di un’intera Nazione sono volte alla promozione degli individui e delle loro famiglie, dei gruppi e del contesto in cui si esprimono, delle istituzioni e del Paese di cui fanno parte, di un Paese se questo si sente parte del Mondo intero.