by Mauro
8. January 2012 14:00
E' da anni che lavoro nella educativa di strada, azione sociale che parte dall'incontro con il popolo della strada, giovani e non solo, per ascoltarne il bisogno e condividere le possibilità di riscatto, di cambiamento personale e sociale. Nel nostro territorio siciliano, ma oggi è questione nazionale, la piaga della disoccupazione e la crisi di identità, minacciano di spegnere la possibilità di sognare un futuro migliore e di credere nella propria opera di trasformazione sociale. Basta, ho usato il termine "sociale" già tre volte, anzi questa è la quarta, e mi pare di cristallizzare quanto invece è in continuo movimento. Proprio per questo ho preferito scender in campo e partire dai processi di cambiamento in atto.
Risultati? Dal 2004 trovo in giro per le piazze, i pub, i luoghi di ritrovo invernali o le spiagge durante le assolate giornate estive, giovani con maglietta fucsia che si dilettano con l'arte di strada per incontrare, animare, donare le loro performance senza chiedere nulla in cambio. Sono i giovani con cui ho condiviso i laboratori di arte psicodrammatica o le esperienze di servizio nei paesi in via di sviluppo. Un popolo, ne conto più di cento, a cui ancora oggi chiedo, senza alcun riferimento al melanconico Masini, Perchè lo fai?