Facebook: espressione libera o controllata?

by Mauro 3. febbraio 2012 19:15

La vignetta di fianco ad opera di Pietro Vanessi, professionista della comunicazione rintracciabile sul blog www.unavignetta.splinder.com, mi sembra emblematica per entrare nel merito della questione della piazza virtuale.

Che i social network  costituiscano un nuovo luogo di incontro e di confronto è cosa indiscussa, e che ancora manchino le categorie e le ricerche autorevoli per conoscere la reale implicanza che il web ha nella vita di quanti lo abitano è altrettanto vero.
       Una recente ricerca pubblicata su Current Direction on Psychological Science viene ad attestare che l’uso di facebook avrebbe una ricaduta positiva nel sostenere la crescita degli adolescenti e questo perché viene a promuovere l’autorivelazione che permette ai giovanissimi di intessere relazioni più profonde con il gruppo dei pari e, da ciò, ricavarne benessere.

       Dato per assodato che i contatti-amicizie attraverso il mezzo informatico possano decuplicarsi in modo sempre più esponenziale (costatavo che un’amica aveva più di duemila contatti) è da verificare in sede di ricerca che questi possano equivalere a ben-essere psicofisico, considerato che altrettante ricerche stanno approfondendo come l’utilizzo di facebook venga usato da numerosi adolescenti per isolarsi dalle relazioni “sociali”.
       Nascono delle istanze che progressivamente all'interno del blog andremo ad approfondire:


1. L’autorivelazione mezzo web equivale alla apertura relazionale procurata dal contatto vis à vis?

2. Considerato che l’ipotesi della compensazione sociale (facebook quale ripiego per superare l’ansia dell’incontro) non ci convince del tutto, quali emozioni è capace di procurare il mezzo informatico? Diversa è l’esperienza di chi si da appuntamento incontrandosi sul web dall’esperienza di chi non si è mai incontrato se non sul web!

3. I social network hanno modificato la nostra vita come del resto la telefonia mobile, l’automobile, la corrente elettrica, la ruota. Ma qual è lo specifico apporto del web nella qualità di vita delle persone?

Comments (2) -

Piero
Piero Italy
04/02/2012 18:17:07 #

Effettivamente ci sono diversi spunti interessanti che potrebbero darci l'opportunità di dedicarci alla ricerca anche solo ad uno dei punti sopracitati...,ad esempio dalla compensazione sociale che è espressa nel post come attività di ripiego per superare l'ansia dell'incontro, si potrebbe verificare se è presente un'ansia di stato e quindi che conferma il costrutto della "compensazione sociale" o al contrario se è presente un'ansia di tratto, il chè significherebbe che si sta su facebook non per evitare l'ansia del possibile incontro ma per evitare un'ansia più profonda relativamente stabile strutturata quasi su una disposizione.

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Mauro
Mauro Italy
04/02/2012 22:33:19 #

Mi sembra interessante la proposta fatta da Piero e mi pare che si possa ipotizzare un percorso di ricerca per valutare la correlazione tra l’uso di facebook e l’ansia sociale. La persona che vive intensi stati d’ansia ha una modalità percettiva che coinvolge tutti gli ambiti della sua vita fino a diventare un vero e proprio tratto comportamentale. Faremmo riferimento alla fobia sociale, cioè all’ansia, clinicamente significativa, provocata dalla esposizione a determinati tipi di situazioni sociali o di prestazioni come potrebbe essere l’intraprendere nuove relazioni amicali. Si tratterebbe di somministrare lo S.T.A.I. 1 prima dell’utilizzo di facebook e successivamente il 2 dopo un adeguato lasso di tempo. Potrebbe essere una interessante ricerca da fare con i ragazzi dela scuola media inferiore qualora fosse verificata l’età media di iscrizione su facebook.

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