Custom: la strada fa cultura

by Mauro 25. giugno 2013 21:00

    Sono trascorsi pochi giorni dal mitico raduno firmato Harley che ha solcato le vie di Roma fino ad arrivare in Piazza davanti al colonnato del Bernini.
       Roma si è trasformata in capitale delle moto che hanno fatto storia, custom che costituiscono un ponte tra generazioni che, ancora oggi, continuano a condividere la stessa passione per le moto statunitensi nate, agli inizi del ‘900, dalla creatività dei ventenni Harley e Davidson originari di Milwaukee.
       Quella degli harleysti è una cultura, uno stile di vita, un rapporto particolare con l’ambiente attraversato dalla strada.  Il gusto dell’andare in moto si unisce così in una ricerca di spazio che è al contempo ricerca di vita, apertura alla scoperta. È per questo che le carovane Harley sono delle esperienze di condivisione e scambio di esperienze, espressione di solidarietà e di trasmissione di sapere.
       L’evento romano ha restituito anche connotazione spirituale alle Custom che, per tradizione, sono state additate come moto trasgressive al di fuori di ogni possibile sentire religioso, almeno da chi associava il "religioso" con lo stare in un sistema pre-definito. 
       L’incontro con papa Francesco invece ha avuto un tono parecchio familiare, il vescovo vestito di bianco si è intrattenuto in mezzo ai bikers dal giubbino nero che lo hanno accolto in mezzo a loro. E direi a pieno titolo considerato che la Casa statunitense ha regalato al Vescovo Bergoglio una Harley nuova in memoria dell’evento. Nel mentre che mi fermo ad ammirare i particolari di una nuova Sportster o dell’ultima Softail, rimanendo a bordo della mia Virago d’epoca, mi chiedo se in questi giorni mi ritroverò ad incrociare per le vie di Roma un harleysta dalla inedita mimetica bianca…

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