Come ci prendiamo cura delle nuove generazioni?

by Mauro 12. luglio 2013 18:50

       Questa sera i ragazzi del Laboratorio si esibiranno con uno spettacolo frutto dell’esperienza condivisa in questa settimana. Saranno presenti più di un centinaio di adulti tra cui i loro genitori. È un’esperienza interessante proprio perché loro potranno mostrare ai “grandi” come vedono il mondo dal loro punto di vista, ed in modo particolare questa espressione è stata realizzata attraverso mezzi elementari, favoriti dalla metodica di utilizzata in questi giorni. L’arte del creare, del narrare facendo, del mostrare utilizzando la creatività, viene ora a diventare spettacolo entro una cornice teatrale che si pone quale alternativa a quella televisiva, ove spettacolo è inteso in ben diversa maniera.
Un primo aspetto che mi sembra opportuno rilevare è che il mezzo televisivo sta creando una sempre maggiore divaricazione tra i due mondi, adulto e dei minori, e questo principalmente perché i messaggi propinati vengono decodificati differentemente proprio perché differenti sono gli strumenti di cui i ragazzi dispongono e, inoltre, perché il mondo adulto viene presentato attraverso degli stereotipi che svalutano il loro ruolo e valore educativo.

L’aspetto più grave mi sembra dettato dall’enorme potere dato alla pubblicità, che è venuta ad asservire il mezzo televisivo. La televisione è diventata commerciale, non si propone primariamente quale offerta culturale o formativa ma quale bombardamento di spot carichi di messaggi volti ad indurre bisogni e stili di vita. Ogni minore annualmente è stimolato da decine di migliaia di spot pubblicitari appositamente studiati da esperti di psicologia infantile.
È così che un cibo viene desiderato più per i colori della sua confezione che per il gusto, o un prodotto più per l’associazione al divo o cartone di turno che per la sua funzionalità. I gusti dei ragazzi sono studiati a tavolino da chi organizza le vendite di mercato. Paradossalmente un Laboratorio cerca di restituire al ragazzo la capacità di ricercare e sentire ciò che realmente desidera, quei sogni che davvero scaturiscono dalla sua sensibilità e predisposizione. Ho visto ragazzi scoprire la bellezza per una pianta, la gioia di avere piantato ortaggi, contatti di vita che mai prima di allora avrebbero pensato con interesse.
Anche in rapporto ai cibi la partecipazione alla preparazione così come l’atteggiamento di ricerca ha avuto sorprendenti riscoperta. Quello dei sapori è un altro campo che meriterebbe esplorazione, si pensi che l’obesità nei ragazzi e già nei bambini è dettata dalla sequela delle mode alimentari più che dall’apprezzamento dei cibi preconfezionati.
La questione è profonda: ma quale prevenzione per i nostri tempi? Come ci si prende cura dell’infanzia e delle nuove generazioni? Per il momento vado a godermi lo spettacolo!

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Consultorio familiare | educativa di strada | Psicologia e vita

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