by Mauro
8. January 2015 12:57
Da Padova alla Siria per combattere sul fronte islamico, moschee che si aprono in tutto il territorio nazionale, flussi di immigrati che si stanziano nel nostro Paese integrandosi con la popolazione locale, sono tutti segnali di una tolleranza e pacifica convivenza di cui l’Italia è capace.
Eppure una nota stonata appare a principio di questo post. Partire per combattere! Per sostenere la campagna in Siria, sono più di cinquanta gli italiani che sono stati reclutati, è un dato allarmante. Così come per l’appartenenza alle mafie, l’inserimento nelle cellule terroristiche viene a dare un “forte ideale” a chi della vita manca del "tratto" umano. Altro che alfabetizzazione emozionale, ci troviamo innanzi a dei veri automi capaci dei gesti più terribili in forza dell’ideologia di turno.
Sì, non si tratta certo di fede, ma di fideismo senza senso quello che ha spinto ieri i due fratelli franco-algerini a stroncare la vita a numerosi giornalisti del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi.
Ancora una volta i potenti di questo mondo si sentono minacciati dalla debolezza della narrazione!
È ancora nitida l’immagine del dopo esplosione a Capaci ed in via D’Amelio, così come il corpo inerme di don Pino Puglisi a Brancaccio. Parigi, Londra Barcellona, Palermo, Kobane, sono simboli di una resistenza ad ogni forma di violenza.
La matita oggi è diventata il simbolo della denuncia, non è possibile tollerare la logica terroristica così come quella delle mafie che vorrebbero dominare la vita di intere popolazioni. Se il fondamentalismo cerca di utilizzare il web per tessere trame di cospirazione per reclutare forze e catalizzarle attorno ad un nemico comune, lo stesso può accadere per il contrario: utilizzarlo per costruire resistenza.
E' quel che avviene già da diversi anni. Si pensi al caso della ragazza siriana che da Chicago ha reso visibile in tutto il mondo il dramma che si viveva nella sua terra d’origine. Attraverso un quotidiano tam tam dei fatti e di quanto si viveva sul campo, ha sostenuto la resistenza alla dittatura e al reclutamento di nuovi volontari.
La dittatura di Al Asad fu minacciata dal lavoro di rete coordinato dalla giovane di Chicago, il web, in quel caso, è diventato luogo di resistenza e di rivoluzione non violenta.
Quando il mondo cercava di ignorare la realtà il web è diventato la finestra sulla realtà. Proprio il web può trasformarsi in ulteriore risorsa per uscire da uno sguardo orizzontale, quello di chi non si permette di andare oltre superando i propri confini e trovare vie nuove di condivisione. In fondo se ragioniamo davvero in termini globali abbiamo bisogno di una prospettiva dall'alto, uno sguardo convergente che fa sintesi di quel che risuona nell'intero pianeta.
La nostra terra ha bisogno di numerosissime matite decise a condividere la sete e la fame di giustizia. Anche noi siamo Charlie!