Il rischio "virtuale" è quello dell'Incontro!

by Mauro 22. luglio 2014 14:35

     È vero che il web ci impone una rapida accelerazione del tempo e, in taluni casi, il rimanere ad attendere potrebbe privarci dell’incontro con l’altro, della sua presenza.
       Appena ieri scrivevamo dell’importanza che le riprese hanno avuto in Siria nel denunciare e documentare come il regime ha bombardato i manifestanti che rivendicavano il diritto alla loro libertà, nel tentativo di reprimere la contestazione del popolo siriano. Una denuncia che, attraverso la comunicazione visiva, ha provocato l’opinione e la riflessione internazionale.
           Ed oggi arrivano le immagini girate stanotte da uno dei superstiti in un barcone che trasportava più di 700 profughi siriani soccorsi nel Canale di Sicilia. Più di un centinaio di loro sono rimasti nel mare, non sono sopravvissuti alla difficile traversata.
           Mi chiedo se sono pienamente vere quelle "lezioni" di colleghi che vorrebbero lasciare intendere che la piattaforma virtuale alimenta il disincontro, considerato che non c’è un contatto vis à vis con l’altro. Penso che il web, diversamente, possa diventare uno strumento assai prezioso per scoprire il volto dell’altro, per accorciare le distanze, per condividere empatia e vicinanza, incontro ed intimità.
          Quando andiamo ad organizzare un flash mob nelle piazze, ricordo ancora quello realizzato con i Missionari di Strada a Termini Imerese, l’Evento è il risultato di una condivisione che nasce nel social network, frutto di contributi e di un tempo, anche lungo, di confronto.

           È l’evento che esprime un incontro già avviato, è il ritrovarsi frutto di una conoscenza costruita anche a molti km di distanza, e la carica energetica del momento non è mero frutto di quel lampo occasionale, direi incontro di persone che già si conoscono.

 

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