Chiesa quale Profezia?

by Mauro 23. marzo 2013 16:33

   Ci lascia una grande testimonianza Giovanni Nervo, il sacerdote che agli inizi degli anni ’70 ha dato vita alla Caritas Italiana, una realtà che allo stato nascente mostrava tutta la sua profezia: quella di una Chiesa che condivide con i poveri.

        Nei primi decenni della Caritas abbiamo assistito ad un passaggio epocale dall’assistenzialismo alla condivisione, dal “fare per” allo “stare con”. Un modo di pensare la dimensione della carità non relegata ad un singolo ambito ma costitutiva per tutte le componenti della Comunità ecclesiale.
        Ricordo ancora gli slogan della fine degli anni ’80, “Carità intelligente, Educare alla Carità, Scelta preferenziale per i poveri” che diventavano oggetto di incontri interminabili con i giovani dei gruppi ecclesiali, del mondo del volontariato cristiano e laico, della sinistra giovanile. Un modo di pensare il nostro essere Chiesa e, ancor prima, cittadini del nostro tempo.

        Era una promozione culturale che attraversava le nostre città fino alla costituzione di servizi molto qualificati, l’Osservatorio meridionale delle povertà, i primi Consultori di ispirazione cristiana, i Centri di ascolto che promuovevamo in molti paesi, la grande opera del MO.VI in Sicilia ed in tutta Italia, i gruppi di riflessione sociale. 
        Un grande promotore di processi culturali, così lo ricordo, trasmetteva un metodo critico per leggere ed affrontare i grandi temi sociali, come la giustizia e la pace, la responsabilità di fronte alla nuove povertà, l’accoglienza dello straniero, la necessaria assonanza tra Carità e la Condivisione.
        Ammoniva invitandoci a custodire il primato dato alla gratuità. Successivamente, negli anni in cui si stava traghettando verso una maggiore burocratizzazione delle Caritas diocesane e delle Organizzazioni di volontariato per avere maggiori strumenti e potere di azione con grande profezia ci ricordava di mantenere alta la motivazione, quella non ha prezzo!
        Oggi ascoltando i primi interventi di Papa Francesco sembra che ai poveri è restituita cittadinanza, pare che a loro si veda come fratelli non tanto quali destinatari di servizi ma compagni di cammino con cui condividere l’esperienza di vita. Nel mentre che salutiamo don Giovanni Nervo La sfida rimane attuale: Chiesa quale profezia?

 

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