Lo Spettacolare può attendere: passa la scena di questo mondo!

by Mauro 5. marzo 2014 14:30

          Inizia oggi un tempo speciale per i cristiani cattolici, è il tempo della Quaresima un itinerario di quaranta giorni rivolto alla Pasqua, compimento di un cammino che è già, per ogni battezzato, esperienza pasquale. L’itinerario quaresimale serve, cioè, a riscoprire quello che già si è ricevuto.
            La celebrazione di oggi inizia con il cospargersi il capo con le ceneri. Segno della precarietà umana, riconoscimento del proprio limite, da soli si è “come polvere” ma è Dio che dona l’alito di vita e chiama all’esistenza. È esperienza di umiliazione e questo piuttosto che una svalutazione è un riconoscere che ogni persona sebbene piccola è preziosa agli occhi di Dio. È questo uno dei nodi cruciali dell’esistenza umana: cercare di essere preziosi per qualcuno, e questa ricerca porta a “svendersi” in base alle offerte di turno. Aprire gli occhi dinanzi al proprio valore è il senso dell’itinerario quaresimale, riconoscersi figli del Padre è l’esperienza liberante che porta alla celebrazione della Pasqua. More...

Battesimo ossia Presente di misericordia

by Mauro 11. gennaio 2014 23:59

      Due immagini dal libro di Isaia aprono la Parola che la Comunità cattolica medita quest’oggi, festa del Battesimo del Signore: il Messia non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta.   Cosa c’entrano questi gesti con il battesimo? O, ancora, cosa significa la richiesta di essere battezzato nelle acque del Giordano che Gesù rivolge a Giovanni Battista?
      La comprensione del significato non è immediata proprio perché sovente utilizziamo il giudizio per condannare e non per promuovere la dignità del prossimo. Pensando al nostro sistema penitenziario, ad esempio, la condanna pare proprio volta ad impartire una punizione senza alcuna finalità rieducativa protesa ad un positivo reinserimento nella società. Anzi, alla pena scontata, segue il tabù sociale che porta i più ad isolare chi ha un pregresso da detenuto.
       I due gesti descritti da Isaia indicano il modo in cui gli araldi dichiaravano la condanna a morte sancita dal re babilonese. Con quest’immagine il profeta preannuncia che l’Inviato di Dio avrebbe espresso un giudizio per la vita e non per la condanna a morte. Isaia apre alla visione di un intervento inedito da parte di Dio, il quale mostra il suo eccerci nel mondo attraverso il giudizio di misericordia.More...

Il collirio della memoria

by Mauro 13. ottobre 2013 11:45

             Madre del silenzio che custodisci il mistero di Dio,
liberaci dall’idolatria del presente a cui si condanna chi dimentica,
          purifica gli occhi dei pastori con il collirio della memoria,
           torneremo alla freschezza delle origini per una chiesa orante e penitente.
Madre della bellezza che fiorisce dalla fedeltà al lavoro quotidiano
            destaci dal torpore della pigrizia, della meschinità, del disfattismo.
             Rivesti i pastori di quella compassione che unifica e integra,
             scopriremo la gioia di una chiesa serva, umile e fraterna.
              Madre della tenerezza che avvolgi di pazienza le vie di misericordia,
aiutaci a bruciare tristezze, impazienze e rigidità di chi non conosce appartenenza;
intercedi presso tuo figlio perché siano agili le nostre mani, i nostri piedi e i nostri cuori;
edificheremo la chiesa con la verità nella carità.
Madre saremo popolo di Dio peregrinante verso il regno. Amen
                                                                                                Preghiera composta da papa Francesco
                    

                   Stamane al termine della la celebrazione in san Pietro, papa Francesco affiderà a Maria l’umanità intera, il carico esistenziale di ogni essere umano. Durante la celebrazione, che ora volge al termine, papa Francesco ha esortato la Chiesa a lasciarsi sorprendere da Dio, da Lui che ha scelto una semplice ragazza di Nazareth che non abitava nei palazzi ma ha accolto la sua proposta.More...

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Incontri culturali | Ricerca di Dio | Terra Santa | Testimoni

Ricordare a ciascuno la capacità di riconoscersi Amici

by Mauro 7. settembre 2013 15:30

         Pensare che sono proprio le Officine Galileo del gruppo Finmeccanica, azienda italiana a controllo statale, ad avere prodotto per circa vent’anni, fino al 2009, i sistemi di puntamento montati sui carri armati sovietici oggi in uso a Damasco. Una manovra imprenditoriale che ha fruttato ben più di centomilioni di euro negli ultimi dieci anni. Il tutto aggirando la normativa del ’90, legge 185, che proibisce la vendita di armi a Stati “i cui governi sono responsabili di accertate violazioni dei diritti umani”! Del resto è quel che è accaduto anche per la Libia o il Kazakistan o l’Egitto, luoghi ove la violazione dei fondamentali diritti umani è stata garantita da armi prevalentemente prodotte in Italia. More...

Shalom aleichem

by Mauro 30. marzo 2013 16:10

  Quella di Gerusalemme è la prima Comunità cristiana a celebrare la Pasqua. Di buon mattino oggi in tanti ci siamo radunati al Santo Sepolcro e da lì abbiamo visto spalancarsi le porte chiuse.

        Sì, ora il Sepolcro è vuoto e fuori sta il Cero pasquale acceso, segno di Resurrezione. Così come duemila anni fa, da questo luogo la Luce che accende il desiderio del cielo si espande in tutto il mondo, le porte si spalancano per tutta l’umanità. È il desiderio di vita, di eternità, che ci viene consegnato e senza sconti.
        L’esperienza pasquale ci libera da quanto vorrebbe impedirci l’espressione piena, anche dalla tentazione di non essere fatti per l’eternità e quindi per la Comunione con Dio, la tentazione di “doverci accontentare”, di essere “meno degli altri” o, ancora, di avere “una vita senza senso”. More...

Misterioso scambio: Domenica delle Palme

by Mauro 24. marzo 2013 10:33

     A breve inizieremo il percorso che da Betfage, sito sul versante orientale del Monte degli Ulivi, porta a Gerusalemme. Siamo più di diecimila, un popolo proveniente da ogni parte del mondo come a rappresentare l’umanità in cammino alla ricerca delle orme di Cristo.
       Ma il percorso di oggi non è semplicemente un ripercorrere il cammino che segnò l’ingresso di Gesù in Gerusalemme duemila anni fa. Non è un ripetere gesti quale memoriale di un fatto lontano  e pertanto reso presente solo dall’emotività del momento,
        il gesto eloquente di questo cammino è ben altra cosa, come del resto è il memoriale attuativo di ogni liturgia cristiana.
        Allora come oggi la folla festante, con i rami d’ulivo e di palma sventolati come fronde agitate dal vento, vorrebbe significare l’acclamazione, il desiderio di incontro nella propria vita, il volere accogliere Dio quale Signore della propria esistenza.
        Ma se il desiderio è sincero, diversa cosa è il sì quotidiano. Esso non si rivela come quella strada lastricata di tappeti, fronde ed esultanza di gente, piuttosto viene a manifestarsi con tutta la sua irruenza e, a volte, drammaticità.
       I giorni ci riservano la precarietà della vita, la difficoltà di accettare sommessamente le contrarietà, le soverchierie, le proprie fragilità. Faccio fatica a percorrere le orme del Cristo che entrato, dimesso, su un’umile cavalcatura come a mostrare che la sua regalità non ha apparenza di bellezza, né potere da mostrare, ma è povera di mezzi, a volte perfino indifesa, esposta all’indifferenza o alla persecuzione altrui.
        Betfage mostra l’attesa di Dio che manda a prendere un’umile cavalcatura per restituirle libertà e gloria. Mostra, ancora, l’acclamazione di una folla che manifesta l’ardore di un momento e poi il silenzio, se non addirittura il rinnegamento.
        È il volto di un Dio tradito quello che celebriamo oggi. L’amico accogliente che viene respinto, Lui che dona se stesso ed ottiene in risposta la morte. È tutto questo e molto altro ancora, questo giorno intitolato Domenica delle Palme. More...

Stabat Mater

by Mauro 22. marzo 2013 21:30

   Papa Francesco ha iniziato il suo primo discorso ricordando che quando si confessa Cristo senza la Croce non si è discepoli, ossia si segue altro ma non Dio. Oggi a Gerusalemme si celebra la liturgia di Maria addolorata. Stamane abbiamo iniziato la giornata con la Celebrazione Eucaristica sul Calvario innanzi l’edicola di Maria.

         Prima di celebrare la Pasqua viene proposta questa tappa innanzi la Madre di Gesù che sta ai piedi della Croce.
Parlare di Croce sembra ai più uno scandalo o comunque follia, e questo è ancor più vero per una tendenza culturale che cerca di esorcizzare tutto ciò che rimanda al dolore e di conseguenza alla morte. Una prospettiva che cerca, in questo modo, di alienare la persona dalla sua storia, dalla capacità di stare nei suoi giorni attraversando anche il dolore. Questo modus vivendi priva l’essere umano della capacità di ricerca e quando si trova innanzi alla contingenza della vita, ed il dolore così come la morte ne sono un aspetto, ecco che crolla nella disperazione.
         Il cristianesimo non è certo un culto del dolore, della tristezza o, ancor meno, della morte, piuttosto è una Via per sperimentare la pienezza della gioia e della vita senza tramonto, l’eternità. In effetti, a ben pensarci, diversi filoni di pensiero odierni, sono un tentativo mal riuscito di raggiungere l’eternità.More...

Ripartire dalla propria storia

by Mauro 17. marzo 2013 08:52

   La pagina evangelica proposta in questa Domenica, dal Vangelo di Giovanni 8, 1-11, sembra uno spartiacque tra la mentalità legalista dei farisei e quella dell’amore propria di Dio. È un interrogativo che attraversa fedi diverse così come culture e modi di affrontare la vita: dove sta il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, tra il giusto e l’ingiusto, tra libertà e schiavitù? Gesù riformula questo interrogativo ponendolo sotto un’altra prospettiva: il prima ed il dopo, la storia non come memoria ma come memoriale in cui scoprire l’amicizia di Dio.
       Il passo in considerazione è quello dell’adultera, una donna che ha preso un’altra strada rispetto alla sua storia coniugale, è andata a cercare altrove la soddisfazione della sua vita, la sua vita è rimasta ferita dalla ricerca di amore, tanto ferita che questa ricerca ora è diventata motivo di morte.
       Sì perché la mentalità legalistica, di tutti i tempi, abitua a fare della propria storia il luogo di morte, di ripiegamento, di visione fallimentare. Si perde di vista che c’è ancora un oggi ed un domani che per il cristiano rimangono DONO di Dio. More...

Il digitale luogo di socialità

by Mauro 16. marzo 2013 00:02

   Ho una questione irrisolta, una delle tante che mi frullano per la testa, che mi pare contribuisca a bloccare i processi di integrazione e di pacifica convivenza tra noi umani. Osservando più da vicino la gestione politica israeliana e di riflesso quella palestinese, mi rendo conto di come si fraintenda l’adattamento con il cristallizzare (faccio un Muro e definisco confini e luoghi abitabili), l’interazione con il passivizzare (ti riconosco o meno diritti ed in questo modo possiamo interagire pacificamente). La gestione politica cioè viene a perdere il contatto con l'umano, con il diretto destinatario dell'azione politica. A quel punto la politica diventa un qualcosa di astratto, scostante per la popolazione, è quel che è accaduto anche in Italia negli ultimi anni basta pensare a quando i politici affermavano che l'introduzione dell'euro non avesse comportato un rincaro dei prezzi pur mantenendo gli stessi salari. Nel mentre che la gente impattava con le conseguenze del mancato controllo dei prezzi chi stava al governo brindava perchè con la nuova moneta si era usciti dalla vorticosa svalutazione della lira!

       È da riconoscere, seguendo una elementare constatazione socio-antropologica, che ogni persona nell’adattarsi ad un contesto al contempo lo trasforma, non è proprio vero che l’inserimento umano è riducibile a mero adattamento passivo. In Italia così come in Israele la progettazione politica deve partire da un quadro antropologico di riferimento in cui l'umano è da considerarsi in tutte le sue parti senza possibilità di separazione. Ad esempio, come afferma il sociologo francese Edgar Morin, l'economia porta con sè le domande, le passioni, i desideri proprie dell'umano e che pertanto superano i semplici interessi economici.
       Più che parlare in termini esplicitamente politici voglio fare riferimento, per analogia, al mondo digitale, un mondo oggi comune a tutti, almeno ai più More...

E Papa fu!

by Mauro 13. marzo 2013 20:35

   A Gerusalemme, un'ora fa, abbiamo esultato così come la gente che stava in piazza San Pietro a Roma, al vedere la fumata bianca venir fuori da comignolo della Sistina.

       Le immagini e la notizia rapidamente hanno fatto il giro del mondo riscuotendo una grande risonanza. Il gesuita Jorge Mario Bergoglio prendendo il nome di Francesco I si è presentato quale nuovo Vescovo di Roma.

       Si, come fratello tra fratelli, grato al suo predecessore per il quale ha fatto pregare il mondo intero, consapevole che il mandato ricevuto è un dono e pertanto accolto con semplicità di cuore,  uomo bisognoso di benedizione prima di impartire la sua, uomo che intende iniziare un cammino di reciprocità, un andare avanti insieme al popolo che Dio gli ha affidato. I primi minuti di presentazione danno già i connotati dell’uomo scelto per custodire nella Carità la Chiesa di Dio. Lui si è subito definito quale fratello “preso dalla fine del mondo” e, secondo questa linea, ha scelto il nome Francesco. Esce dalla tradizione consolidata, assume un nome inedito nella storia dei papi, e ancora assume il nome del poverello di Assisi. More...

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