Siamo dono, ecco il Natale

by Mauro 25. dicembre 2018 21:17

     La qualità dello spazio e del tempo dipende da chi li abita. È il nostro modo di essere nella storia a dare valore ai nostri giorni e portare frutto lì dove siamo. L'esperienza del Natale è, per sempre, un'esperienza di “grande luce” che irrompe nel buio della storia e dei luoghi feriti dalla disumanizzazione. Sì, il Natale viene a restituire verità all'umano e a dare dignità ad ogni persona a prescindere dal suo status sociale o dai travagli che porta nella sua vita.

    Il segno a cui i pastori, gente comune, sono rimandati è un accadimento ordinario, naturale, un bimbo che giace in una mangiatoia. Sappiamo bene che quel segno è frutto del “sì” di Maria e di Giuseppe, è il frutto di una fiducia nella promessa di Dio, è la risposta di persone comuni che si sono messe in cammino riconoscendo che il Signore della storia può operare attraverso la vita di ognuno.More...

Siamo tutti debitori

by Mauro 13. dicembre 2018 10:47

       Abbiamo bisogno di riappropriarci di termini come “gratuità” e “gratitudine”, e non tanto per una questione lessicale ma per restituire dignità all'umano, proprio perchè siamo stirpe capace di dono gratuito e di gioia per il fatto stesso di esistere. La gratuità presuppone la gratitudine!

       L'essere nati è il primo dono che non è affatto scontato, esserci con la propria unicità è già un regalo  e questa esperienza pone, fin da subito, in relazione con l'altro da cui si è accolta la vita. L'esperienza cristiana, poi, non si ferma a riconoscere la natura in quanto tale ma parla di creato in quanto vi riconosce l'impronta del Creatore. L'ambiente e chi lo abita, pertanto, sono frutto di un desiderio ed è questa volonta a permettere che le cose siano.More...

Dal ruolo di vittima al legame gratuito

by Mauro 7. novembre 2018 20:56

       Dall'esperienza della mancata onnipotenza, quando ciascuno scopre di essere limitato, nasce la vergogna per la propria nudità e per il proprio essere vulnerabili. L'essere umano, a quel punto, cerca di nascondersi ed utilizza strategie diverse. Assumere il ruolo di vittima è un modo per trasformare la propria vulnerabilità in riconoscimento cioè opportunità per ottenere, comunque, un nutrimento ossia una sorta di risarcimento.

        Tutti noi abbiamo esperienza di ragazzi che quando vengono confrontati su qualcosa, ad esempio lo strappo di un vestito nuovo che era stato loro consegnato con tante raccomandazioni, cominciano a fare le vittime come a volere dimostrare la propria innocenza e a rivendicare un torto subito. O, ancora, quando dei giovani trentenni rivendicano soldi e riconoscimento dai propri genitori rinfacciando quanto hanno vissuto da bambini e, così facendo, non si assumono la responsabilità del loro essere adulti di fronte alle questioni della vita. Vittime del passato sono, così, giustificati nel presente.More...

Custodi e non rivali

by Mauro 4. novembre 2018 09:27

        L'interazione fra le persone può essere libera e veritiera, dettata da un sincero bisogno di rapportarsi per condividere e crescere, oppure frutto di una trama per avere un proprio tornaconto e per manipolare l'interlocutore o farlo cadere in trappola.

Con questo intento si rapportano molti che si approcciano a Gesù e l'episodio che ci viene proposto questa domenica (Mc 12, 28-34) è ancora un modo per farlo cadere e, così, avere un motivo per condannarlo ufficialmente. Gli chiedono quale è il primo fra tutti i comandamenti, ossia il comandamento più alto che orienta tutti gli altri.More...

Disobbedienza civile versus disattenzione civile

by Mauro 14. ottobre 2018 09:02

   “Disattenzione civile”, così viene chiamato il formalismo dei nostri giorni dove il rispetto reciproco e lo scorrere su binari paralleli fa incrociare le persone, anche tutti i giorni, senza mai incontrarsi.

Sostare e interessarsi per la vita dell'interlocutore a prescindere dal lavoro o dagli impegni che assolve è considerato eccessivo, un'invasività da contenere ed evitare.More...

Senza perdono non c'è pace

by Mauro 4. ottobre 2018 07:22

   La via tracciata da Francesco d’Assisi è certo innovativa e, ci rendiamo conto, ricalca le orme del Maestro. L’esperienza di riconciliazione che Francesco mostra all’uomo medievale è quella che aveva realizzato 1200 anni prima Gesù Cristo ma, sappiamo bene, l’umanità lungo i secoli abbisogna di testimoni che possano mostrare al viandante distratto quale è la direzione della strada che sta affannosamente cercando.More...

I muri non difendono

by Mauro 30. settembre 2018 14:21

     Recupero una affermazione di Carl Gustav Jung che mi sembra significativa per introdurre al tema di questa domenica: “Come l'individuo non è assolutamente un essere unico e separato dagli altri, ma è anche un essere sociale, così la psiche umana non è un fenomeno chiuso in sé e meramente individuale, ma è anche un fenomeno collettivo”.

     La logica dell'opposizione che trova espressione, in questi giorni, in ripetuti atti discriminatori tradisce un presupposto opposto e cioè la pretesa umana di autoaffermazione attraverso il dominio sull'altro. More...

Senza generatività con c'è vita

by Mauro 30. giugno 2018 23:39

   “Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano”. Oggi ci sorprende il libro della Sapienza (1, 14) con questa affermazione dal sapore tautologico ma che mostra il senso autentico delle cose. Non è sufficiente il vivere per esistere, ma è necessario l'essere dentro le questioni della vita mettendo del proprio, facendo cioè la propria parte fino a generare. Chi rimane spettatore della propria esistenza la subisce, vive passivamente privandosi dell'unicum che gli appartiene.

Don Pino Puglisi soleva dire che a ciscuno spetta la sua parte ed è proprio di questo apporto che si tratta. Ora non bisogna credere che ci devono essere sempre le condizioni propizie per esprimersi, a volte la vita è segnata da ferite ed impedimenti ma in qualsiasi situazione ciascuno può esprimersi tirando fuori il dono personale.More...

Conservare o consumare?

by Mauro 26. marzo 2018 10:23

     C'è chi decide di vivere per conservare, chi per consumarsi. È la storia di sempre, moventi ben diversi regolano la vita di milioni di persone che decidono di stare da una parte o dall'altra, è la direzione, la meta, del cammino a fare la differenza.

     Quando decidiamo di accostarci al Vangelo facciamo una scoperta sorprendente, il dono per l'altro può diventare qualcosa di prezioso per sé.More...

Uscire dall'indifferenza fa la differenza

by Mauro 25. marzo 2018 10:01

       Le cose si possono raccontare in tanti modi ad esempio con altisonanti parole o con gesti eclatanti, Dio si racconta seguendo una via discendente per accogliere ed incontrare: fino a quando ci saranno disparità tra interlocutori, piani di potere rispetto all'altro, la narrazione sarà compromessa e l'incontro non avrà il gusto del dono, non potrà esserci contaminazione di vite.

       L'ingresso nella settimana santa ci suggerisce una postura, un modo di stare di fronte alle questioni della vita e nella propria esistenza, passando dall'indifferenza alla contaminazione, dall'io al noi.More...

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