Andare al di là del muro

by Mauro 28. febbraio 2013 22:00

  Domani 1 marzo ricorre il triste anniversario del primo blocco di muro di cemento armato innalzato nel 2004 per separare Betlemme da Gerusalemme (vedi http://www.larelazionechecura.it/post/Al-di-la-del-Muro.aspx). Famiglie che si sono viste espropriate di case e terreni perché invase da uno sconfinato muro, una città che ha perso la sua identità territoriale perché amputata di una sua parte, cittadini che hanno assistito impotenti ad una occupazione che ha poco di ragionevole.More...

Prendi il largo

by Mauro 9. febbraio 2013 22:30

    La proposta che Gesù fa a Simone nel Vangelo (Lc 5, 1-11) di questa Domenica, è un disegno di vita. Una proposta che nasce dopo una notte di fatica senza prender nulla, senza risultato alcuno. Il risultato di un giorno, o più, che a parere umano può dirsi “inutile” , infruttuoso, senza gusto.
        Prendi il largo, come a dire distanziati, trova una prospettiva nuova, non chiuderti nel tuo problema, percorri una via nuova, magari inedita. È una proposta che provoca, a volte sembra più semplice rimanere chini su se stessi, anche se questo significa assaporare il dolore del sentirsi infruttuosi.More...

La profezia inquieta

by Mauro 2. febbraio 2013 21:56

    La Parola che la Comunità cristiana medita in questa domenica riporta un versetto del Vangelo che ha una portata straordinaria: Non è costui il falegname il figlio di Giuseppe?
           È un interrogativo che desta perplessità: Gesù è un uomo comune, uno di noi, sappiamo che lavora, fa cose che servono per arredare una casa, è uno concreto. Eppure lui dice di essere il profeta atteso, colui che avrebbe mostrato il Volto di Dio, il Messia liberatore del popolo. No, impossibile, costui non può essere Dio e visto che parla ancora cercando di stravolgere l’idea che abbiamo di Dio, allora è il caso di buttarlo giù dal monte. Ecco quel che accadde duemila anni fa a Nazareth, nella regione della Galilea. Un piccolo villaggio su un monte, con poche centinaia di abitanti. Chiaramente Nazareth oggi è ben altra cosa, conta circa 80.000 abitanti.
          C’è un’aspettativa che impedisce a Dio di rivelarsi, è la pretesa di costringere Dio e, di conseguenza, la propria vita, entro schemi prefissati.More...

Fermate il Tempo: lo Statu quo in Terra Santa

by Mauro 31. gennaio 2013 18:00

   I Francescani si trovano in Terra Santa dal 1220, da quando Francesco si recò in Medio Oriente per dialogare con il Sultano. Da allora la presenza dei Frati non è mai cessata,  malgrado la dominazione musulmana dei Luoghi santi, fu il re di Napoli, nel 1333, a donare ai Frati il Santo Sepolcro acquistato dal Sultano d’Egitto.

     Nei secoli i Frati oltre a custodire il Luoghi santi e ad accogliere la moltitudine di cristiani che ogni anno si reca in pellegrinaggio, si sono adoperati per promuovere la crescita della popolazione locale, per sviluppare il territorio e contribuire all’opera di dialogo e riconciliazione tra culture e fedi diverse. Le tre grandi religioni monoteiste proprio in Terra Santa, infatti, trovano il loro luogo di incontro e, a volte, anche di scontro.
     In quest’opera di promozione del territorio cito ad esempio la Scuola di Betlemme, ove sono ammessi cristiani e musulmani ed è proprio l’Ordine dei Frati a farsi carico delle spese di gestione dell'istituto che accoglie più di 2000 alunni.

      Comprendiamo come per promuovere il dialogo tra i popoli è importante dare loro gli strumenti per una riflessione critica e matura, capace di confronto e quindi di integrazione. I trattati di pace che siano tali e perciò duraturi, sono il frutto di un graduale processo di sviluppo culturale. Proprio a Betlemme nella scuola dei Frati gli alunni vengono accompagnati dalla scuola elementare fino all’università, e l’opportunità di studiare e quindi vivere fianco a fianco con compagni di altre fedi si rivela una strategia educativa di grande valore.
     In questo processo di accompagnamento che va dalla scuola alla mediazione politica, alla promozione dell’artigianato locale, voglio soffermarmi su un aspetto singolare che mostra come il processo di cambiamento parte da una profonda inculturazione e capacità di stare in un determinato contesto.
    Mi riferisco allo Statu quo ossia la legge che regola i diritti all’interno dei luoghi santi. Si tratta di un firmano ottomano ma per spiegare questo bisogna andare indietro nel tempo. More...

InshAllah

by Mauro 30. gennaio 2013 12:00

   

      Anno 1967,  5 - 7 giugno, forse non molti ricordano la data della guerra lampo che proprio per la breve durata fu detta “La guerra dei sei giorni”.
      In quell’occasione Israele ebbe la meglio sull’Egitto, alleatosi con la Siria e la Giordania, che in quei pochi giorni ebbe a perdere la Penisola del Sinai e la Striscia di Gaza. Anche alla Giordania e alla Siria furono sottratti dei territori in quell’occasione: Gerusalemme est e la Cisgiordania alla prima e l’Altura di Golan alla seconda.
      Fu un conflitto che coinvolse nelle trattative di pace le grandi potenze mondiali, un clima di tensione che si risolse con la cosiddetta “risoluzione 242” mediata dalle Nazioni Unite che concordava il ritiro dell’esercito israeliano dai Territori occupati e la cessazione delle reazioni terroristiche palestinesi.
      Di fatto l’accordo diplomatico si rivelò una tregua più che un vero trattato di pace, la contesa si mantenne sulla interpretazione dei “Territori occupati” da lasciare: quali? E occupati da quando? More...

Direzioni di vita

by Mauro 29. gennaio 2013 12:00

   Oggi a Betlemme festeggiamo le sante Paola ed Eustochio. Paola era una patrizia romana, discendente dei Gracchi e Scipioni, nata nel 347. Una volta rimasta vedova, si consacrò insieme ad altre donne andando ad abitare sull’Aventino ove nacque una Comunità di consacrate, a loro si unì anche la figlia Eustochio.More...

Ripartire da Betlemme

by Mauro 23. gennaio 2013 21:30

   Ci sono momenti nella vita in cui senti il bisogno di ritrovare le tue radici, il bisogno di trovare una base sicura da cui partire. Da adulti si fa un’esperienza analoga a quella che fanno i bambini quando iniziano la loro esplorazione dell’ambiente e la sperimentazione di se stessi.

        Anche da adulti infatti è come se noi umani dovessimo ritrovarci, momenti della vita in cui abbiamo bisogno di rimetterci in cammino, lasciare l’abitazione per ritrovarla.

        Il pellegrinaggio proprio delle grandi religioni e delle esperienza spirituali si fonda su questo precipuo bisogno esistenziale, quello di non bastare a se stessi.
        Oggi mi trovo a Betlemme, non mi pare vero, il pellegrinaggio è iniziato. Mi sembra significativo partire proprio da questo luogo, posto in cui Dio ha chiesto ospitalità, luogo in cui l’accoglienza ha permesso di iniziare il cammino di Dio sulla terra.

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Torniamo a "pianificare dal basso"

by Mauro 16. gennaio 2013 12:30

        “La cultura è l’ottavo sacramento” così si esprimeva don Milani pensando al compito educativo che ha la Scuola e a come la Scuola tradizionale sovente si riduceva ad essere  “un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.
        Più volte ho sentito ripetere a Sarina Ingrassia nel centro educativo “Il Quartiere” a Monreale, “nella Scuola non c’è spazio per i nostri ragazzi”. La casa di Sarina da quarant’anni trasformata in luogo di accoglienza per i ragazzi che non avevano, al ritorno da Scuola, un luogo ove mangiare e dove potere studiare e soprattutto trovare rapporti umani, così come la Scuola di Barbiana, viene a denunciare la grave emarginazione sociale a cui si va incontro.
         La profonda azione di denuncia che negli anni ’50 Danilo Dolci portò avanti a Palermo ed in tutta la Provincia, ancora oggi abbisogna di risposte concrete, di uno scendere a contatto con le questioni della gente per trovare non “soluzioni” fittizie ma percorsi da condividere. Vie di partecipazione sociale ove a ciascuno è data la possibilità di contribuire alla crescita personale e comunitaria. Il “Centro  Studi ed Iniziative” a Partinico proponeva appunto una pianificazione dal basso.
         È paradossale vedere come l’emarginazione delle fasce di popolazione più disagiate viene eretta a “sistema” da una politica che già attraverso la sua progettualità interviene sui problemi sociali attraverso proposte formali e non di contenuto. More...

Prossimo è Amare (2)

by Mauro 14. gennaio 2013 23:00

    Francesco di Assisi piangerà perché “l’Amore non è amato” è proprio questa profonda esperienza di comunione che diventa gioire e patire con e per l’altro.

     Nasce una comunione nell’amore che nella Deus Caritas est viene espressa con l’immagine delle nuzialità, l’Alleanza tra Dio e l’uomo: “L'eros di Dio per l'uomo — come abbiamo detto — è insieme totalmente agape. Non soltanto perché viene donato del tutto gratuitamente, senza alcun merito precedente, ma anche perché è amore che perdona. More...

Prossimo è Amare

by Mauro 13. gennaio 2013 21:10

   Ho appena condiviso un incontro con la fraternità francescana di  San Giovanni Gemini, in cui i terziari mi hanno chiesto di leggere la fede cristiana alla luce della Lettera Enciclica Deus Caritas Est.
        Una Lettera che tratta dell’Amore mi sembra quanto di più appropriato per cogliere le fondamenta su cui poggia la fede cristiana. Ma prima di questo approfondimento sono partito da un riferimento che mi pare alquanto prezioso: il messaggio dato da Giovanni Paolo II durante la giornata mondiale per la pace del 2002. Il Messaggio portava il titolo: “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”.
        Giovanni Paolo II con questo titolo ha coniugato la pace e la giustizia con il perdono. Il perdono non è un “di più” rispetto alla giustizia, per essere giusti bisogna saper perdonare, senza il perdono non può esservi giustizia piena. Al pari si può dire della pace nel senso dello Shalom ebraico (come commentavamo nel post del 31 dicembre 2012) in cui non viene intesa semplicemente la tregua fra due guerre. More...

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