Quale prezzo per la regalità?

by Mauro 24. novembre 2012 19:00

  Da questi luoghi in cui contemplo la valle di Assisi, provo ad immaginare quel che fu, un tempo, la decisione di Francescoun uomo che si trovò a scegliere  un posto tra i minores  rinunziando alla posizione tra i maiores così come il coronamento dell’ideale cavalleresco avrebbe comportato. In realtà lo status sociale di Francesco era alquanto alto considerato che era figlio del più ricco commerciante della vallata e, come se non bastasse, aveva pensato bene di perseguire l’escalation sociale  andando i battaglia per tornare vincitore. La scoperta di Cristo cambierà l’orizzonte di vita di quest’uomo!
          Certo Francesco, a seguire quell’ideale, sarebbe diventato un uomo molto prestigioso per l’Assisi del tempo, avrebbe fatto parlare di sé i contemporanei e, forse, qualche generazione futura. Invece la sua scelta ha profondamente segnato la chiesa, la cristianità e l’umanità di tutti i tempi. Ancora oggi uomini di ogni credo si avvicendano quotidianamente in questi luoghi fino a sostare dinanzi alla tomba di Francesco. È di questa trasformazione, di questa capacità di sosta dinanzi alle profondità della vita che si parla in questa domenica intitolata a "Gesù Cristo re dell’universo".
           Eppure  la Chiesa nella sua liturgia eucaristica sceglie un passo evangelico alquanto discutibile in merito alla signoria di Cristo. Infatti il brano di Gv 18, 33-37 racconta dell’episodio del processo a Gesù da parte di Pilato. Paradossale certo, come del resto è stato l’insegnamento del Maestro, una testimonianza che contrasta quella romana. Pilato rappresenta l’autorità assoluta capace di valutare il  jus gladii, il diritto alla vita o la condanna alla morte. Gesù invece entrando a Gerusalemme cavalcando un puledro d’asina, e non il cavallo tipico dei condottieri che andavano in battaglia, aveva mostrato la sua strategia d’azione: difendersi con la Verità. La forza della verità e non la verità della forza fondata sulle armi e sul potere di questo mondo. Lui in realtà rivela che il suo "regno non è di qui", e poco dopo, quando lo troveremo sulla Croce l'evangelista Gv dirà che accanto a lui stavano due malfattori, "uno qui (a destra)" e "l'altro qui (a sinistra)", come a dire che quest'altro, la Croce, è il luogo del suo regno. More...

Month List

RecentPosts