Nel tempo diamo senso e direzione alla vita vissuta. Festival dell'identità siciliana

by Mauro 11. gennaio 2014 11:28

          Luoghi o persone che li abitano, possono essere colti da più punti di vista, prospettive che danno una suggestione e che certo continuano a celare, già attraverso il racconto, quel che ogni cosa è.
         Non è solo il luogo ad essere impregnato ed al contempo contaminare chi lo frequenta, è nel tempo che diamo senso e direzione all’esperienza, alla vita vissuta.
         A riguardo scienziati come Boltzamann direbbero che per le leggi naturali non è possibile distinguere neanche la direzione del tempo, se dal passato al futuro o viceversa, a me sembra sufficiente sapere che nel presente noi possiamo leggere l’esperienza vissuta, quel che accade, avvalendoci della memoria personale e della storia condivisa, ma certo è che la vita per tutti rimane Mistero da scoprire camminando giornalmente.
       Questo atteggiamento prende le distanze dal mero fatalismo che connota i racconti del Verga ove ’Ntoni Malavoglia o Mastro Don Gesualdo, i quali cercano di uscire dal luogo e dalla condizione in cui sono nati, trovano un destino avverso. Ritengo, diversamente, che l’avventura quotidiana è compito e trasformazione per ciascuno, ognuno trasforma i luoghi che abita e segna il tempo che vive.
         È questo anelito che trovo nell’azione sociale di Peppe Zambito, scrittore di Siculiana, il quale racconta il vivere siciliano descrivendone identità e forza culturale che permette alla nostra gente di affrontare la fatica, a volte proprio esasperante nella nostra isola, del quotidiano. Fra un paio di settimane a Montallegro, Zambito curerà la direzione artistica del KAOS, festival dell’editoria, della leglità e dell’identità siciliana.More...

Ripensare il Territorio pensandosi Comunità

by Mauro 3. novembre 2013 12:00

              Guardo con ammirazione al progetto educativo realizzato a Reggio Emilia, Città ove la qualità della vita sociale è cresciuta man mano che si è sviluppata una cultura del bene comune, della dignità del cittadino e della Città quale luogo di relazioni e servizi prima ancora che di business. Una politica che non delega il suo ruolo dando il primato all’economia ma resta a servizio della Comunità formata da persone.  Proprio Howard Gardner nel libro Cinque chiavi per il futuro descrive l’etica sociale maturata da Reggio Emilia con queste parole Io credo che il ruolo del cittadino richieda un atteggiamento etico: richieda cioè la convinzione che la propria comunità dovrebbe possedere certe caratteristiche di cui l’individuo possa andare fiero, e l’impegno ad agire in prima persona affinché la comunità ideale diventi realtà. Questo significa investire di responsabilità sociale ogni singolo cittadino favorendo il processi di cambiamento attraverso l’espressione del senso di bellezza che l’essere umano porta dentro, il gusto per ciò che fa bene al vivere.
              Simile atteggiamento, a mio parere, è strategia per passare dall’utopia al sogno, dall’idealismo alla profezia espressa nel sogno, così come lo ha inteso Adriano Olivetti grande pensatore, prima che imprenditore, del secolo scorso: Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande.More...

Un Sistema che vorrebbe strapparci il senso della Giustizia (2)

by Mauro 11. giugno 2013 10:14

   Nasce, man mano che scorrono i giorni, una domanda: il sistema attuale vuole alimentare un clima di impotenza? Se mi rubano un’auto se io faccio la denuncia quell’auto forse non la trovo più, se non denuncio e cerco di rintracciare chi potrebbe restituirmela forse con cinquecento euro recupero l’auto. Se non la recupero più non potrò andare a lavorare e a quel punto la mia famiglia… Credo che poco si rifletta sul clima di impotenza che è stato generato nel nostro Paese.
       Viviamo nell’emergenza sociale, i diritti dei singoli cittadini sono, sempre meno tutelati. In una condizione di deprivazione dei diritti la mafia acquista potere. Il fenomeno mafioso in tutta la Nazione sta dilagando sempre più e sempre maggiore è il senso di impotenza che sperimenta la Comunità civile.More...

Torniamo a "pianificare dal basso"

by Mauro 16. gennaio 2013 12:30

        “La cultura è l’ottavo sacramento” così si esprimeva don Milani pensando al compito educativo che ha la Scuola e a come la Scuola tradizionale sovente si riduceva ad essere  “un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.
        Più volte ho sentito ripetere a Sarina Ingrassia nel centro educativo “Il Quartiere” a Monreale, “nella Scuola non c’è spazio per i nostri ragazzi”. La casa di Sarina da quarant’anni trasformata in luogo di accoglienza per i ragazzi che non avevano, al ritorno da Scuola, un luogo ove mangiare e dove potere studiare e soprattutto trovare rapporti umani, così come la Scuola di Barbiana, viene a denunciare la grave emarginazione sociale a cui si va incontro.
         La profonda azione di denuncia che negli anni ’50 Danilo Dolci portò avanti a Palermo ed in tutta la Provincia, ancora oggi abbisogna di risposte concrete, di uno scendere a contatto con le questioni della gente per trovare non “soluzioni” fittizie ma percorsi da condividere. Vie di partecipazione sociale ove a ciascuno è data la possibilità di contribuire alla crescita personale e comunitaria. Il “Centro  Studi ed Iniziative” a Partinico proponeva appunto una pianificazione dal basso.
         È paradossale vedere come l’emarginazione delle fasce di popolazione più disagiate viene eretta a “sistema” da una politica che già attraverso la sua progettualità interviene sui problemi sociali attraverso proposte formali e non di contenuto. More...

Quale divorzio tra politica e potere

by Mauro 18. settembre 2012 12:00

      Riprendendo un’espressione di Bauman, con “divorzio tra politica e potere” intendo esprimere quella discrepanza che oggi registriamo guardando il nostro sistema sociale. Non è possibile separare questi due ambiti di organizzazione del vivere umano.  Se da un lato il potere esprime la capacità di fare le cose, dall’altro è la politica ad essere capace di decidere quali siano le cose opportune da fare. More...

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