Danisinni colora il cielo

by Mauro 9. maggio 2014 06:15

       Danisinni apre le porte a Palermo incontrando la Città che si affaccia sul rione di tradizione araba per storia e per quotidianità odierna.
       Affacciarsi a Danisinni significa lasciarsi incuriosire da colori e suoni d’altri tempi. Forse siamo troppo distratti, così presi dalle immagini a ritmo web e dalla comunicazione wozap, da rimanere indifferenti o, meglio, sulla difensiva dinanzi alla provocazione che ci viene da questo suggestivo posto.

       Perché lasciarsi attraversare da profumi, sapori, colori, suoni e memoria propri del luogo?   More...

Ri-creazione sociale ovvero agente di cambiamento: l’Animazione socioculturale

by Mauro 29. aprile 2014 10:00

       L’animazione è ricreazione? È mero scuotimento dell’Io connotato da un’euforia passeggera? Questi luoghi comuni diffusi anche nel campo psicopedagogico non rispondono a verità.
          Fin dagli anni ’80 ho colto nell’animazione socio-culturale uno strumento privilegiato per inserirsi nei tessuti territoriali, coglierne i bisogni e far emergere le istanze ed i vissuti. Ciò mi ha permesso di creare condivisione, tessere trame relazionali capaci di innovazione e cambiamento, solidarietà e compartecipazione. L’animazione è frutto dell’ascolto e del dialogo, è progettazione e sfida, accompagnamento che genera ri-creazione sociale.More...

Parenting style del buon umore

by Mauro 5. aprile 2014 10:40

           Sapete che la ricerca clinica ha trovato rilevanti correlazioni tra sindromi come il ritiro sociale e l’inibizione temperamentale, oppure l’ansia o lo stato depressivo dei minori, e lo stile genitoriale (parenting style)  di chi si è preso cura di loro?
         Pur tenendo conto della resilienza e cioè la capacità di superare le difficoltà della vita uscendone rinforzati, è da tenere conto che la funzione di accudimento dei genitori ha delle implicanze fondamentali nei loro figli. In base a questo presupposto si può dedurre che parenting style positivi possano supportare un adeguato sviluppo emotivo dei bambini. Significa che ridere fa bene non solo a se stessi?More...

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Dare un senso alle cose della nostra vita: riflessione partecipata

by Mauro 1. febbraio 2014 14:45

         Stamane con una classe di studenti  di un Istituto professionale palermitano abbiamo avuto modo di confrontarci su tematiche di spessore inerenti ai nostri giorni e agli ambienti che abitiamo. L’occasione che ha dato modo di avviare la riflessione partecipata è stata quella della collocazione del Crocifisso nella loro aula scolastica.
       I docenti hanno colto il bisogno di confronto e dialogo di quei giovani ai quali sembrava necessario discutere su quella decisione, sui perché di una scelta che comunque li coinvolgeva in quanto l’aula è il luogo in cui trascorrono buona parte della loro giornata.
      Ritengo preziosa la questione sui “perché”, è importante dialogare con un giovane così come con un bambino o un anziano quando chiede il perché delle cose, è proprio questa domanda che viene caratterizzare in modo speciale la nostra specie, capace di questionarsi sulle ragioni delle cose.
         Abbiamo così creato uno spazio di risonanza emotiva oltre che di pensiero. Si, perché la comprensione non è frutto di mero ragionamento, piuttosto questo è mediato dal sentire e viceversa. Un limite dei nostri giorni è dato, a mio avviso, dalla eccessiva velocità delle informazioni a cui ci esponiamo, ciò non permette di elaborare e lasciare sedimentare, tenere quel che arriva acuisendone, cioè, consapevolezza.More...

L'Analisi Transazionale apre le porte a Palermo

by Mauro 13. gennaio 2014 08:43

       La scelta della Scuola di specializzazione in Psicoterapia ritengo che sia una decisione preziosa per uno psicologo, in quanto caparra (sia di ordine etico che di competenza professionale) per quel che sarà l’orientamento e l’espressione della propria vita. È ben più che l’acquisizione di strumenti professionali, è un modo di osservare e pensare le questioni della vita!
       Alla luce di questa premessa scrivo questo post per i colleghi in discernimento che, cioè, sono prossimi ad iscriversi ad una Scuola di formazione all’arte psicoterapica. 
      Giovedì 16 gennaio terremo un Openday presso Casa san Francesco, in via Infermeria Cappuccini 3 a Palermo, dove ha sede la SSPIG Scuola ad indirizzo Analitico Transazionale. Un pomeriggio per fare conoscere il modello teorico proprio dell'AT.
       Appunto qualche considerazione inerente a questo approccio clinico. More...

Nel tempo diamo senso e direzione alla vita vissuta. Festival dell'identità siciliana

by Mauro 11. gennaio 2014 11:28

          Luoghi o persone che li abitano, possono essere colti da più punti di vista, prospettive che danno una suggestione e che certo continuano a celare, già attraverso il racconto, quel che ogni cosa è.
         Non è solo il luogo ad essere impregnato ed al contempo contaminare chi lo frequenta, è nel tempo che diamo senso e direzione all’esperienza, alla vita vissuta.
         A riguardo scienziati come Boltzamann direbbero che per le leggi naturali non è possibile distinguere neanche la direzione del tempo, se dal passato al futuro o viceversa, a me sembra sufficiente sapere che nel presente noi possiamo leggere l’esperienza vissuta, quel che accade, avvalendoci della memoria personale e della storia condivisa, ma certo è che la vita per tutti rimane Mistero da scoprire camminando giornalmente.
       Questo atteggiamento prende le distanze dal mero fatalismo che connota i racconti del Verga ove ’Ntoni Malavoglia o Mastro Don Gesualdo, i quali cercano di uscire dal luogo e dalla condizione in cui sono nati, trovano un destino avverso. Ritengo, diversamente, che l’avventura quotidiana è compito e trasformazione per ciascuno, ognuno trasforma i luoghi che abita e segna il tempo che vive.
         È questo anelito che trovo nell’azione sociale di Peppe Zambito, scrittore di Siculiana, il quale racconta il vivere siciliano descrivendone identità e forza culturale che permette alla nostra gente di affrontare la fatica, a volte proprio esasperante nella nostra isola, del quotidiano. Fra un paio di settimane a Montallegro, Zambito curerà la direzione artistica del KAOS, festival dell’editoria, della leglità e dell’identità siciliana.More...

Ripensare il Territorio pensandosi Comunità

by Mauro 3. novembre 2013 12:00

              Guardo con ammirazione al progetto educativo realizzato a Reggio Emilia, Città ove la qualità della vita sociale è cresciuta man mano che si è sviluppata una cultura del bene comune, della dignità del cittadino e della Città quale luogo di relazioni e servizi prima ancora che di business. Una politica che non delega il suo ruolo dando il primato all’economia ma resta a servizio della Comunità formata da persone.  Proprio Howard Gardner nel libro Cinque chiavi per il futuro descrive l’etica sociale maturata da Reggio Emilia con queste parole Io credo che il ruolo del cittadino richieda un atteggiamento etico: richieda cioè la convinzione che la propria comunità dovrebbe possedere certe caratteristiche di cui l’individuo possa andare fiero, e l’impegno ad agire in prima persona affinché la comunità ideale diventi realtà. Questo significa investire di responsabilità sociale ogni singolo cittadino favorendo il processi di cambiamento attraverso l’espressione del senso di bellezza che l’essere umano porta dentro, il gusto per ciò che fa bene al vivere.
              Simile atteggiamento, a mio parere, è strategia per passare dall’utopia al sogno, dall’idealismo alla profezia espressa nel sogno, così come lo ha inteso Adriano Olivetti grande pensatore, prima che imprenditore, del secolo scorso: Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande.More...

Pedagogia del desiderio/2

by Mauro 16. settembre 2013 14:40

         Il nostro tempo viene definito come età della tecnica e ad essa è stata delegato il compito di procurare agio all’umano vivere acquistando una sorta di capacità miracolosa capace di dare soluzione al problema dell’uomo.
        Eppure la tecnica non è in grado di rispondere alle domande esistenziali del genere umano, la stessa comodità procurata dalla tecnica sovente non equivale a benessere o a disponibilità di maggiore tempo per stare nelle cose della vita e neppure corrisponde unicamente  a piacevolezza. La tecnica tutt’al più  viene ad anestetizzare il sentire, i desideri il cui contatto, altrimenti, veniva mantenuto attraverso lo sforzo e l’industriarsi per arrivare alle mete.
        La questione del desiderio permane aperta a prescindere dallo status sociale di appartenenza, nei ceti più agiati i confort  vengono a saturare la vita e a riempire le case fino ad inibire la creatività e la spinta alla ricerca propria dell’individuo, nelle condizioni di estrema precarietà invece la lotta per la sopravvivenza può portare a costruire modalità difensive tali da perdere il contatto con i desideri e la conseguente elaborazione di un personale progetto di vita. In entrambi i casi i modelli sociali che siano vip, veline  o boss della criminalità, sono una proposta di successo che affascina fino ad essere assunti passivamente, senza desiderio.
      Qualcuno potrebbe obiettare che anche i modelli sociali possono essere oggetto di desiderio, ritengo che ciò sia vero nella misura in cui la ricerca della meta (modello) esprima l’ascolto profondo della persona e la tensione verso di essa non sia frutto di mera induzione politico-sociale. Se così fosse anche l’induzione al gioco d’azzardo o ogni forma di dipendenza potrebbe essere annoverata quale frutto di desiderio!More...

"Pedagogia del Desiderio" a Palermo

by Mauro 15. settembre 2013 11:15

       Mi sono imbattuto, per la prima volta, con la  Pedagogia del Desiderio per strada nel 2006 a Salvador di Bahia dove mi trovavo per un campo di servizio. Un gruppo di meninos de rua aveva improvvisato una performance in piazza, creando ritmi ricavati dall’uso di strumenti fortuiti (lattine, legni, bottiglie) e danze. Ho subito colto il fascino di quella espressione artistica proprio perché al di là delle forme esprimeva l’anelito alla vita e all’esserci in questo mondo. Quei ragazzi avevano trovato uno spazio per riscoprirsi, non erano meninos che si davano ai piccoli furti per potere sopravvivere, loro anziché prendere donavano e lo facevano gratuitamente. Una modalità che riconoscevo simile a quella dei Missionari di Strada con cui condividevo da alcuni anni le animazioni nelle piazze della Sicilia al sabato sera.
         Successivamente i missionari del luogo mi hanno raccontato di come l’Associazione Axé si occupava dei ragazzi di strada avvalendosi di varie forme d’arte per destare i loro desideri e favorirne l’espressione attraverso un progetto di vita. Un intervento educativo che parte dallo stare con chi abita la strada, un incontro non dettato da programmi predefiniti ma aperto ad una co-costruzione a partire dai bisogni e dalla riscoperta del proprio desiderio di vita. A Salvador così come a Palermo quando ti trovi di fronte ad un minore che per sopravvivere ha imparato ad essere già grande, hai bisogno dapprima di creare alleanza, favorire il calo delle misure difensive per poi costruire significati condivisi e favorire l’ascolto dei propri bisogni autentici. Un percorso che si avvale dell’arte proprio perché capace di stimolare le vibrazioni interiori, entusiasmare allenando alla spontaneità e a contattare il Bambino Libero (in termini analitico transazionali) e tornare a gioire per una causa, il desiderio di vita.More...

Ascoltare l'immagine e gustare la parola

by Mauro 28. luglio 2013 20:25

    Ascoltare l’immagine, gustare la parola, raccontare le emozioni, fotografare le storie è l’arte condivisa da migliaia di giovanissimi in questi giorni a Giffoni. Il festival giunge al termine tra poco assisteremo alla premiazione dei migliori film votati dalla giuria composta dai ragazzi del Giffoni Film Festival. Una offficina di pensiero e di confronto a partire dallo stimolo cinematografico e dai vari artisti incontrati durante questi giorni. More...

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