Vedere in controluce

by Mauro 1. agosto 2013 20:27

      Vedere le immagini in controluce, cercare ciò che non appare o che volutamene viene nascosto per promuovere modus vivendi e mode culturali, o semplicemente cogliere l’ombra frutto dell’incontro con la luce è un percorso che ha interessato da sempre il mondo dell’arte, della filosofia, della fisica e della psicologia. Ricordiamo come Nietzsche nel dialogo fra il viandante e la sua ombra le fa dire: "Quando l'uomo fugge la luce, noi fuggiamo l'uomo".
         Durante lo scorso mese di giugno a Salerno si è svolta la diciottesima edizione del Linea d’Ombra Festival Culture Giovani un Evento che ha presentato al suo interno cortometraggi, concerti, web series, traendo spunti per riflettere sul tema di fondo “Smart life/ Vita intelligente?”. Un interrogativo che è una provocazione volta a fare uscire dalla visione conosciuta, scontata, andare oltre le luci appariscenti della società Smart per cogliere ciò che è nascosto, adombrato, e che spesso cela l’umanità più autentica. Questo è un tipico esempio di “ricerca d’ombra”! More...

Custom: la strada fa cultura

by Mauro 25. giugno 2013 21:00

    Sono trascorsi pochi giorni dal mitico raduno firmato Harley che ha solcato le vie di Roma fino ad arrivare in Piazza davanti al colonnato del Bernini.
       Roma si è trasformata in capitale delle moto che hanno fatto storia, custom che costituiscono un ponte tra generazioni che, ancora oggi, continuano a condividere la stessa passione per le moto statunitensi nate, agli inizi del ‘900, dalla creatività dei ventenni Harley e Davidson originari di Milwaukee.
       Quella degli harleysti è una cultura, uno stile di vita, un rapporto particolare con l’ambiente attraversato dalla strada.  Il gusto dell’andare in moto si unisce così in una ricerca di spazio che è al contempo ricerca di vita, apertura alla scoperta. È per questo che le carovane Harley sono delle esperienze di condivisione e scambio di esperienze, espressione di solidarietà e di trasmissione di sapere.
       L’evento romano ha restituito anche connotazione spirituale alle Custom che, per tradizione, sono state additate come moto trasgressive al di fuori di ogni possibile sentire religioso, almeno da chi associava il "religioso" con lo stare in un sistema pre-definito. More...

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Un Sistema che vorrebbe strapparci il senso della Giustizia (1)

by Mauro 10. giugno 2013 22:38

   “C'è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c'è chi si sente soddisfatto
così guidato.

C'è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c'è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.

C'è pure chi educa, senza nascondere
l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d'essere franco all'altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:ciascuno cresce solo se sognato”.

         Questi versi di Danilo Dolci fanno intuire la responsabilità educativa che ciascuno ha nei confronti degli altri ed in speciale modo nei confronti dei bambini e di quanti si apprestano ad affacciarsi alla vita adulta. Direi che oggi abbiamo responsabilità anche di fronte al mondo adulto che pare vivere da dormiente, come se anestetizzare la vita la rendesse più facile la traversata esistenziale.
        Certo ci sono momenti della vita davvero difficili ma è anche vero che la consapevolezza ci permette di attraversarli appieno altrimenti restiamo ancorati al passato, apparentemente rimosso ma, proprio per questo, continuamente presente! Come coltivare sogni, come osteggiare chi cerca quotidianamente di spegnere i nostri sogni? Come favorire la crescita di un Sogno comune?
        Vorrei soffermarmi sulla consapevolezza che abbiamo del nostro sistema sociale. Viviamo in un tempo che obbedisce a leggi di sistema che, a mio avviso cercando di spegnere i sogni, il desiderio di vita e l’interesse per la vita altrui. È così che si diventa quando si accetta di essere pedine di un sistema più grande, dinanzi al quale ci si sperimenta impotenti.
         Ascoltando il rap di Fabri Fibra si assiste ad una forte denuncia sociale, il rapper afferma di come l’uso della coca sia praticato in molti contesti per alleggerire la vita o per aumentare le prestazioni professionali, dal chirurgo al caminonista, dall’universitario al pensionato. L’autostrada della cocaina scorre velocemente nella nostra Nazione e questo fenomeno viene visto come marginale, l’attenzione è volta ad altro, alla disoccupazione, alle imprese che chiudono, alle dispute politiche, ma in realtà il sistema o va visto nella sua complessità o altrimenti si rimane miopi, si vede il segmento senza scorgere l’ampiezza del problema.More...

Il Cercatore degli ultimi

by Mauro 7. giugno 2013 16:30

    Oggi la Comunità cristiana celebra la Festa del Cuore di Gesù ed è la Parola di Dio, come di consueto, a permettere di comprendere maggiormente il significato di questa Festa. Il Vangelo (Lc 15, 3-7) rimanda un messaggio immediato: Dio, bel Pastore, si prende cura degli “ultimi”. Ultimo è chi è perduto, chi non trova la strada, chi si sperimenta fragile e debole, incapace di camminare da solo. Così è di quella pecora perduta che viene ricercata dal Pastore, Dio è un cercatore, il suo sguardo è volto a cercare il suo gregge, i suoi figli.
        Il Vangelo non è per i “giusti”, loro infatti non ascoltano. Il giusto è colui che è pieno, noi cristiani dovremmo comprendere da che parte stiamo: sappiamo e ci crediamo attivati? Oppure siamo ricercatori, in ascolto della voce del Pastore? La parabola è rivolta a quanti sono peccatori e pubblicani, sono loro che si avvicinano a Gesù, persone fragili che sperimentano la propria difficoltà a camminare da soli o, ancora, a quanti si sono legati ai  guadagni facili e spesso disonesti. Entrambi però sperimentano che il loro cammino non si regge, o perché soli o perché poggiati sugli averi.
        Gesù mangia con loro, entra in intimità con i peccatori, condivide con loro la sua vita ed è per questo che si rivolge a loro, perché sa che stanno ad ascoltarlo.
         Il cuore di Dio è mostrato da questo uscire nella notte per cercare l’unica pecora perduta. Per Lui ciascuno è unico, non ci tratta come folla, non si sazia dei “tanti”, non si ferma alle apparenze, non cerca plausi, piuttosto vuole vedere il volto di ciascuno. Il cuore di Dio, il desiderio di Dio è questo incontro con la creatura, con ogni essere umano.More...

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Shalom aleichem

by Mauro 30. marzo 2013 16:10

  Quella di Gerusalemme è la prima Comunità cristiana a celebrare la Pasqua. Di buon mattino oggi in tanti ci siamo radunati al Santo Sepolcro e da lì abbiamo visto spalancarsi le porte chiuse.

        Sì, ora il Sepolcro è vuoto e fuori sta il Cero pasquale acceso, segno di Resurrezione. Così come duemila anni fa, da questo luogo la Luce che accende il desiderio del cielo si espande in tutto il mondo, le porte si spalancano per tutta l’umanità. È il desiderio di vita, di eternità, che ci viene consegnato e senza sconti.
        L’esperienza pasquale ci libera da quanto vorrebbe impedirci l’espressione piena, anche dalla tentazione di non essere fatti per l’eternità e quindi per la Comunione con Dio, la tentazione di “doverci accontentare”, di essere “meno degli altri” o, ancora, di avere “una vita senza senso”. More...

La temporalità: disegno o necessità?

by Mauro 29. marzo 2013 18:00

  Le celebrazioni che viviamo nei luoghi santi durante questi giorni mostrano come il luogo ed il tempo, si incontrano, trovano espressione nel “qui e ora”. La liturgia che è appunto la celebrazione dell’Ora di Dio, cioè rende presente quel che è successo una volta e per sempre, qua ha una connotazione ancora più significativa proprio perché si fa memoriale attuativo là dove i fatti sono realmente accaduti.
           La questione del tempo ritorna, già ne trattavo nei post http://www.larelazionechecura.it/post/Il-Tempo-impaziente.aspx, e http://www.larelazionechecura.it/post/La-famiglia-e-chiamata-a-so-stare-insieme.aspx
proprio perché interpella la nostra vita, direi oggi in modo del tutto speciale proprio perché i paradigmi culturali che affondano le loro radici nelle religioni monoteiste, vengono messi in crisi dai nuovi paradigmi di riferimento che della temporalità e della vita dell’uomo, fanno una questione di produttività! More...

Una Veglia nella Notte

by Mauro 29. marzo 2013 08:16

     Misterioso scambio quel che si contempla in questa   Notte santa.
        Il Sepolcro vuoto non è più,
contiene Dio ma non con fattezze di carne;
       Ora è il Pane eucaristico ad essere custodito nella Sacra Roccia.
Mi torna in mente il dire che abbiamo nei paesi della nostra terra ove la notte del Giovedì Santo è additata come “la notte dei Sepolcri”.
        E se da bambino non riuscivo a comprendere come mai si dicesse “Sepolcro”,
se di fatto sull’altare della chiesa vi stava l’Eucarestia, presenza viva di Dio,
        ora mi rendo conto che in quel dire popolare sta una Sapienza antica:
la Presenza di Dio è venuta a visitare ogni nostra morte e a restituirle Vita.
         Noi Custodi di una nuova vita.

                                                               Giovedì Santo in Gerusalemme

Misterioso scambio: Domenica delle Palme

by Mauro 24. marzo 2013 10:33

     A breve inizieremo il percorso che da Betfage, sito sul versante orientale del Monte degli Ulivi, porta a Gerusalemme. Siamo più di diecimila, un popolo proveniente da ogni parte del mondo come a rappresentare l’umanità in cammino alla ricerca delle orme di Cristo.
       Ma il percorso di oggi non è semplicemente un ripercorrere il cammino che segnò l’ingresso di Gesù in Gerusalemme duemila anni fa. Non è un ripetere gesti quale memoriale di un fatto lontano  e pertanto reso presente solo dall’emotività del momento,
        il gesto eloquente di questo cammino è ben altra cosa, come del resto è il memoriale attuativo di ogni liturgia cristiana.
        Allora come oggi la folla festante, con i rami d’ulivo e di palma sventolati come fronde agitate dal vento, vorrebbe significare l’acclamazione, il desiderio di incontro nella propria vita, il volere accogliere Dio quale Signore della propria esistenza.
        Ma se il desiderio è sincero, diversa cosa è il sì quotidiano. Esso non si rivela come quella strada lastricata di tappeti, fronde ed esultanza di gente, piuttosto viene a manifestarsi con tutta la sua irruenza e, a volte, drammaticità.
       I giorni ci riservano la precarietà della vita, la difficoltà di accettare sommessamente le contrarietà, le soverchierie, le proprie fragilità. Faccio fatica a percorrere le orme del Cristo che entrato, dimesso, su un’umile cavalcatura come a mostrare che la sua regalità non ha apparenza di bellezza, né potere da mostrare, ma è povera di mezzi, a volte perfino indifesa, esposta all’indifferenza o alla persecuzione altrui.
        Betfage mostra l’attesa di Dio che manda a prendere un’umile cavalcatura per restituirle libertà e gloria. Mostra, ancora, l’acclamazione di una folla che manifesta l’ardore di un momento e poi il silenzio, se non addirittura il rinnegamento.
        È il volto di un Dio tradito quello che celebriamo oggi. L’amico accogliente che viene respinto, Lui che dona se stesso ed ottiene in risposta la morte. È tutto questo e molto altro ancora, questo giorno intitolato Domenica delle Palme. More...

Chiesa quale Profezia?

by Mauro 23. marzo 2013 16:33

   Ci lascia una grande testimonianza Giovanni Nervo, il sacerdote che agli inizi degli anni ’70 ha dato vita alla Caritas Italiana, una realtà che allo stato nascente mostrava tutta la sua profezia: quella di una Chiesa che condivide con i poveri.

        Nei primi decenni della Caritas abbiamo assistito ad un passaggio epocale dall’assistenzialismo alla condivisione, dal “fare per” allo “stare con”. Un modo di pensare la dimensione della carità non relegata ad un singolo ambito ma costitutiva per tutte le componenti della Comunità ecclesiale.
        Ricordo ancora gli slogan della fine degli anni ’80, “Carità intelligente, Educare alla Carità, Scelta preferenziale per i poveri” che diventavano oggetto di incontri interminabili con i giovani dei gruppi ecclesiali, del mondo del volontariato cristiano e laico, della sinistra giovanile. Un modo di pensare il nostro essere Chiesa e, ancor prima, cittadini del nostro tempo.More...

Stabat Mater

by Mauro 22. marzo 2013 21:30

   Papa Francesco ha iniziato il suo primo discorso ricordando che quando si confessa Cristo senza la Croce non si è discepoli, ossia si segue altro ma non Dio. Oggi a Gerusalemme si celebra la liturgia di Maria addolorata. Stamane abbiamo iniziato la giornata con la Celebrazione Eucaristica sul Calvario innanzi l’edicola di Maria.

         Prima di celebrare la Pasqua viene proposta questa tappa innanzi la Madre di Gesù che sta ai piedi della Croce.
Parlare di Croce sembra ai più uno scandalo o comunque follia, e questo è ancor più vero per una tendenza culturale che cerca di esorcizzare tutto ciò che rimanda al dolore e di conseguenza alla morte. Una prospettiva che cerca, in questo modo, di alienare la persona dalla sua storia, dalla capacità di stare nei suoi giorni attraversando anche il dolore. Questo modus vivendi priva l’essere umano della capacità di ricerca e quando si trova innanzi alla contingenza della vita, ed il dolore così come la morte ne sono un aspetto, ecco che crolla nella disperazione.
         Il cristianesimo non è certo un culto del dolore, della tristezza o, ancor meno, della morte, piuttosto è una Via per sperimentare la pienezza della gioia e della vita senza tramonto, l’eternità. In effetti, a ben pensarci, diversi filoni di pensiero odierni, sono un tentativo mal riuscito di raggiungere l’eternità.More...

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